Dermatite atopica, come si manifesta e le cure su misura

La dermatite atopica è una patologia complessa che colpisce sia in età pediatrica che adulta. Una Campagna nazionale sensibilizza su diagnosi e cure

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 25 Marzo 2025 15:46

Torna in 45 Centri ospedaliero-universitari “Dalla Parte della tua pelle”, la Campagna nazionale di sensibilizzazione sulla Dermatite Atopica promossa da SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse, giunta alla quinta edizione.

Da Nord a Sud Italia, dal 29 marzo al 12 aprile, sarà possibile effettuare consulti dermatologici gratuiti. Il tutto, anche con un pre-screening mirato collegandosi al sito sidemast.org, in cui sono riportate le informazioni sulle città e le date in cui si svolgeranno gli open day. L’occasione è importante, considerando che la dermatite atopica è una patologia complessa che va oltre la pelle e impatta profondamente sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie, coinvolgendo aspetti fisici, psicologici e sociali

I tanti volti della dermatite atopica

La patologia colpisce il 3-7% degli adulti, il 15-25% dei bambini e ne soffre circa il 9% degli adolescenti dai 12 ai 17 anni – approssimativamente 310.000 tra ragazzi e ragazze. Il 20-30% dei pazienti con dermatite atopica ha una malattia di grado moderato/grave.

I sintomi sono secchezza, arrossamento, escoriazioni, ispessimento della pelle e soprattutto prurito intenso che può interferire con la vita quotidiana come il lavoro, lo studio, il sonno. Si localizza prevalentemente su viso, collo, nelle pieghe del gomito, dietro al ginocchio e sulle mani ma può interessare anche zone più estese del corpo. Eppure, nonostante la sua diffusione, è spesso sottodiagnosticata e sottovalutata.

Attenzione però: la malattia è sempre una, ma il quadro clinico può cambiare in relazione all’età della persona. Nei primi mesi di vita le lesioni si localizzano in regione periorale, alla piega del collo, alle braccia e alle gambe. Dopo il primo anno interessa maggiormente il volto in particolare la fronte e le guance, le mani, le pieghe dei gomiti e delle ginocchia. Nell’adulto, può interessare specialmente le regioni palpebrali e periorale, il collo e le mani, dove è aggravata dal contatto con sostanze irritanti.

Capitolo sintomi: a dar fastidio è soprattutto il prurito che provoca un bisogno continuo di grattarsi, con conseguenti escoriazioni, sanguinamento, ispessimento della pelle e infezioni. Poiché il fattore che maggiormente predispone al prurito è la particolare secchezza della pelle, l’utilizzo di creme specifiche emollienti e idratanti che ripristinino la barriera cutanea è una costante nella vita di chi soffre di dermatite atopica.

Per gli esperti, la sfida con questo quadro è davvero importante. E conta molto, come spesso accade in medicina, la diagnosi precoce, anche per evitare che il “disordine” immunologico interessi altri settori: a riprova di questa situazione, spesso il quadro si associa con malattie allergiche, come rinite o asma. Le stime dicono che in quattro casi su dieci se la dermatite atopica si manifesta nell’infanzia per poi può persistere fino anche all’età adulta.

Ma ci sono casi in cui i fenomeni appaiono come d’incanto anche negli adulti, magari in un periodo di intenso stress: contrariamente a quanto avviene nel bambino dove il medico conosce piuttosto bene la malattia, nell’adulto la malattia rischia di essere sottovalutata nonostante possa avere un impatto forte sulla qualità di vita, sul lavoro e sul riposo notturno.

Come nasce

Il quadro finale vede l’epidermide, lo strato più esterno della pelle che è formato da un tessuto dinamico che si rigenera in continuazione nel soggetto atopico, con un film idrolipidico “povero”. Quindi la cute è secca e spesso desquamante. Questa condizione non va sottovalutata: il meccanismo di base può portare ad interessamento di altre aree del corpo con manifestazioni allergiche, come la rinite o l’asma.

La pelle, insomma, può essere la prima “spia” di un’allergia destinata a coinvolgere l’organismo. Per questo la diagnosi, che va eseguita da un dermatologo esperto, deve essere molto accurata. Fortunatamente lo specialista dispone di un discreto numero di terapie ma è bene ricordare che la terapia va fatta su misura caso per caso, in funzione dell’età del soggetto, delle sedi interessate e dalla gravità dell’infiammazione.

Il dermatologo quindi può scegliere ciò che è più indicato per un determinato soggetto. Sul fronte dei meccanismi, all’origine della malattia possono esserci fattori immunologici come allergeni alimentari, inalanti o da contatto, e non immunologici come infezioni, sudorazione e stress. contano anche gli elementi genetici, considerando che il quadro appare strettamente legato all’asma e alla febbre da fieno.

Se uno o entrambi i genitori soffrono di una di queste patologie, si ha una maggiore probabilità di sviluppare la malattia. Ancora: le condizioni climatiche possono giocare un ruolo. Aree con climi particolarmente freddi e ambiente inquinato sembrano aumentare il rischio. Infine le donne hanno una tendenza leggermente superiore degli uomini a svilupparla e i bambini nati da madri più “anziane” hanno un rischio maggiore rispetto alle mamme “giovani”.

Trattamenti su misura

“La campagna – afferma Giuseppe Argenziano, Presidente SIDeMaST – ha un grandissimo valore strategico perché la SIDeMaST da sempre si impegna per aumentare non solo la consapevolezza del pubblico sulla malattia ma anche per facilitare l’accesso ai percorsi di diagnosi e cura dei pazienti che soffrono di questa patologia così invalidante.

Il fatto che la partecipazione sia stata estesa anche agli adolescenti in un certo qual senso “chiude il cerchio” dell’offerta alla popolazione delle tante nuove terapie disponibili per questa malattia. Indirizzando il pubblico verso i centri di riferimento, infatti, diamo una mano ai pazienti ad intraprendere un percorso che migliorerà la loro salute e la loro qualità di vita”.

“È importante – sottolinea Maria Concetta Fargnoli, Vicepresidente SIDeMaST – informare la popolazione e indirizzare i pazienti ad un corretto percorso diagnostico terapeutico per consentire una giusta scelta terapeutica in funzione della gravità di malattia. Nelle forme moderato-gravi, oggi abbiamo a disposizione approcci terapeutici innovativi, disponibili nei centri di riferimento, che hanno migliorato in modo significativo la qualità di vita dei pazienti anche in età pediatrica.

Dobbiamo inoltre sensibilizzare i pazienti con dermatite atopica sull’importanza del trattamento dermo-cosmetologico per coadiuvare la terapia farmacologica sia topica che sistemica e per ridurre il rischio di recidive di malattia”.