Asma: i diversi tipi, sintomi e cause

L'asma è una malattia cronica delle vie respiratorie che causa difficoltà respiratorie, tosse e respiro sibilante a causa dell'infiammazione e del restringimento dei bronchi

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Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La parola asma deriva dal greco antico e significa respirazione difficoltosa o affannosa. In effetti, la crisi d’asma si manifesta proprio con un’improvvisa difficoltà a respirare, accompagnata da tosse e da sibili. Alla base di questi fenomeni c’è un’infiammazione delle vie respiratorie, accompagnata da un restringimento della muscolatura dei bronchi e da un aumento della secrezione bronchiale, tutti fattori che ostacolano il flusso di aria.

Questi processi sono scatenati quasi sempre dall’esposizione a fattori scatenanti che, se nei soggetti non asmatici sono innocui, nei soggetti asmatici possono provocare diversi problemi, come pollini, alimenti, una semplice risata, un respiro profondo o una breve corsa.

I medici distinguono fra due tipi di asma: l’asma intrinseco (o non allergico) e quello estrinseco (o allergico). Il primo non è sostenuto da un processo di tipo allergico, mentre il secondo sì.

In genere, l’asma non allergico compare in età adulta, mentre quello allergico può esordire in qualsiasi momento della vita, anche se spesso compare già nell’infanzia. Poiché la sensibilizzazione verso le sostanze che danno allergia (dette allergeni) aumenta all’aumentare dell’esposizione del bambino, il picco d’incidenza dell’asma allergico di solito si verifica in età scolare.

Come si fa a sapere se si ha l’asma

I sintomi dell’asma variano da persona a persona: c’è chi ha attacchi raramente, chi ha manifestazioni solo in determinati momenti, per esempio quando si trova in un ambiente polveroso o in mezzo a un prato oppure quando si allena, chi ha fastidi costantemente. In ogni caso, i segni e i sintomi di un attacco di asma possono includere:

  • fiato corto
  • senso di oppressione toracica
  • dolore al torace
  • attacchi di tosse o respiro sibilante
  • respiro sibilante durante l’espirazione
  • disturbi del sonno causati da mancanza di respiro, da tosse o da respiro sibilante

Questi attacchi possono essere notevolmente aggravati dalla presenza di virus, come quelli che provocano il comune raffreddore o l’influenza, che è un segno comune di asma soprattutto nei bambini.

I segni che l’asma sta probabilmente peggiorando sono un aumento della difficoltà respiratoria e la comparsa dei sintomi descritti, che manifestano uno scarso controllo della malattia che viene misurata a domicilio con un dispositivo che verifica il funzionamento dei polmoni (misuratore di picco di flusso), e la necessità di usare più spesso un inalatore a rapida azione.

Per queste ragioni, le persone soggette a crisi asmatiche dovrebbero sempre portare con sé uno spray a base di sostanze broncodilatatrici, capaci di ridurre rapidamente lo spasmo dei bronchi (cosiddetto “salvavita”).

Quando avvengono gli attacchi di asma

Per alcune persone, i segni e i sintomi dell’asma si manifestano soprattutto in determinate situazioni:

  • quando fanno sport. In questo caso si parla di asma indotto dall’esercizio, che può peggiorare quando l’aria è fredda e secca;
  • durante lo svolgimento della propria professione. Si parla, infatti, di asma professionale, condizione che è innescata da agenti irritanti respirati sul posto di lavoro, come fumi chimici, gas o polvere;
  • in caso di esposizione a sostanze allergeniche. In questo caso si parla di asma allergico, una tipologia dovuta a sostanze trasportate dall’aria, come pollini, spore di muffe, acari della polvere o peli di animali domestici;
  • nel corso della notte. In questa situazione si parla di asma notturno;
  • quando si assumono farmaci a base di acido acetilsalicilico, antibiotici, antinfiammatori in generale, anestetici. In questo caso, sono presenti anche altri sintomi, come naso che cola, starnuti, pressione sinusale e tosse, e si parla di asma indotto dai farmaci.

I diversi tipi di asma 

In base ai sintomi, i medici classificano l’asma in:

  • lieve intermittente, in cui i sintomi sono lievi e compaiono meno di due volte alla settimana. I sintomi notturni compaiono meno di due volte al mese;
  • lieve persistente, con sintomi presenti da tre a sei volte alla settimana e sintomi notturni presenti tre o quattro volte al mese. Gli attacchi asmatici potrebbero influenzare le normali attività;
  • persistente moderato, con manifestazioni quotidiane e attacchi notturni cinque o più volte al mese. I sintomi possono influenzare le attività della persona;
  • grave persistente, con sintomi persistenti sia di giorno sia di notte, tanto che la persona è costretta a limitare le sue attività.

Gli attacchi di asma grave possono essere pericolosi per la vita, per questo vanno affrontati con tempestività. I segni di un’emergenza includono: rapido peggioramento della mancanza di respiro o del respiro sibilante; nessun miglioramento nemmeno dopo aver usato un inalatore a sollievo rapido; mancanza di respiro a riposo.

Ascolta il podcast dedicato all’asma bronchiale

Asma: quali sono i fattori di rischio

Si pensa che alcuni fattori di rischio siano in grado di aumentare le possibilità di sviluppare l’asma, fra cui:

  • avere un parente con asma, come un genitore o un fratello;
  • soffrire di un’altra condizione allergica, come la dermatite atopica (che è caratterizzata dalla presenza di sintomi come pelle rossa e pruriginosa) o la febbre da fieno (che provoca naso che cola, congestione e prurito agli occhi);
  • essere in sovrappeso;
  • fumare;
  • essere esposti a fumo passivo, fumi di scarico o altri tipi di inquinamento; ultimi studi hanno evidenziato l’effetto dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici sull’asma. La comprensione di come l’ambiente influenzi la patogenesi e l’esacerbazione dell’asma può guidare politiche pubbliche e interventi individuali per mitigare questi effetti negativi.
  • essere esposti a fattori scatenanti occupazionali, come sostanze chimiche utilizzate in agricoltura e dai parrucchieri.

Quando andare dal medico in caso di asma

Le persone che hanno una tosse frequente e/o presentano un respiro sibilante che dura più di qualche giorno o altri segni o sintomi riconducibili all’asma dovrebbero consultare il medico di fiducia al più presto, che potrebbe poi decidere di inviarle allo specialista pneumologo.

La patogenesi dell’asma è un processo complesso e dinamico che coinvolge una risposta immunitaria alterata alle esposizioni ambientali e agli allergeni. Questa risposta provoca un’infiammazione cronica delle vie respiratorie, con conseguente iperreattività bronchiale e restringimento delle vie aeree. È importante sottolineare che l’asma è una condizione cronica con potenziale di peggiorare nel tempo e richiede un trattamento continuo e mirato.

È importante non sottovalutare la situazione e non aspettare troppo: se il trattamento della malattia viene iniziato in maniera precoce, il rischio di danni ai polmoni a lungo termine e di peggioramento della malattia nel tempo diminuiscono sensibilmente.

Interrompere prematuramente la terapia può esporre il paziente al rischio di recidive asmatiche e di una perdita di controllo della risposta immunitaria, aumentando così la gravità e la frequenza degli attacchi asmatici.

Un buon controllo della patologia a lungo termine aiuta a sentirsi meglio giorno dopo giorno e può prevenire un attacco d’asma potenzialmente letale. Per monitorare l’asma dopo la diagnosi, è importante collaborare con il proprio medico.

Non assumere più farmaci di quelli prescritti senza aver prima consultato il medico perché l’uso eccessivo di farmaci per l’asma può causare effetti collaterali e peggiorare la situazione.

Ascolta il podcast sull’asma.