Cinque consigli per aiutare la digestione prima dei farmaci

Digestione lenta, faticosa, accompagnata da acidità: 5 facili consigli per aiutare lo stomaco ed eliminare il gonfiore

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Gli esperti la chiamano dispepsia. Il termine raccoglie quella serie di disturbi che si legano ad una digestione lenta, a volte faticosa, con alterazione della capacità digestiva. E così ci si sente gonfi, con la pancia piena d’aria, lo stomaco che borbotta, a volte compare anche dolore. E in certi casi addirittura aumenta l’acidità 

 Non ci sono dubbi che sono moltissime le cause di questo fenomeno estremamente diffuso, dall’eccessiva tensione alla velocità con cui si consuma un pasto, senza masticare adeguatamente i cibi. Ma come nasce il problema? Nella maggioranza dei casi trae origine dallo stomaco o dalla parte immediatamente successiva del tubo digerente, il duodeno, in cui vengono “smistati” i succhi prodotti da pancreas e colecisti che permettono di sciogliere e rendere più facile da assimilare i principi nutritivi presenti nei cibi.  

Ovviamente i sintomi della dispepsia, primo tra tutti quel senso di ripienezza e di gonfiore che, soprattutto se legato a sonnolenza diventa una “minaccia” dopo il pasto, possono essere generati da problemi di questo tipo.  

I consigli per migliorare la digestione 

 Come comportarsi per limitare i rischi? Ecco qualche semplice consiglio oltre ovviamente al monito di parlare con il medico se il disturbo non è solo occasionale. 

  1. Attenzione ai grassi. Se dopo un’abbuffata la digestione è più lenta, a volte i fastidi arrivano anche dopo che non si è “esagerato”. Ad esempio, quando il pranzo è stato molto “ricco” di grassi di origine animale (ad esempio condimenti abbondanti come il burro, formaggi grassi e altro). Questi cibi obbligano lo stomaco ad una sorta di “superlavoro”. Tanto da rimanere al suo interno anche per diverse ore dopo il pasto. 
  2. Non solo frutta. Nell’ambito di un pasto è importante offrire nutrienti leggeri ma conta anche la varietà. Perché gli effetti di un’alimentazione “leggera” possono anche incidere, in alcune persone, sulla dispepsia. A volte anche la frutta, da sola, può avere un effetto negativo sulla digestione. Se le verdure accelerano le contrazioni dello stomaco, un pasto fatto solo di frutta (ad esempio le tre mele di chi segue una dieta) può favorire la fermentazione e quindi dare il via ai fastidi. 
  3. Niente fumo. Mai fumare. E soprattutto, per chi fuma, non contate sulla sigaretta per aiutare la digestione. Pur se la nicotina aumenta il tono della muscolatura dello stomaco e accresce la produzione di acido, facilitando quindi le contrazioni del viscere e la “distruzione” dei principi alimentari dei cibi, fumando si ingerisce anche molta aria. E quindi si rischia di “aumentare” quel senso di gonfiore che dà tanto fastidio.  
  4. Pasti leggeri. Per chi è predisposto a digerire male, e in assenza di patologie, bisogna proteggere il tubo digerente dagli stress alimentari eccessivi. Quindi innanzitutto riducete la quantità di cibo che ingerite ad ogni pasto, suddividendo gli alimenti in almeno quattro pasti. Poi lasciate da parte i cibi piccanti, le pietanze e i sughi troppo elaborati quindi ricchi in grassi, le bevande gassate. L’acido carbonico che contengono tende a far “dilatare”, quando ovviamente si esagera, lo stomaco, e a far rallentare i processi digestivi.  
  5. Stress sotto controllo. Ridurre la tensione emotiva è fondamentale. Perché lo stomaco risente delle condizioni psicologiche. Esiste un filo preciso che lega l’organo alla psiche con ripercussioni sulla motilità dell’organo, sulla produzione di acido e sul benessere. Per questo, a volte, anche esercizi di meditazione e la ricerca del relax con le strategie che più vi aggradano aiutano. E soprattutto, ricordate che la sedentarietà è nemica della buona digestione. Quindi abituatevi a scaricare la tensione (e magari anche a consumare energia) facendo una regolare attività fisica. Ovviamente non subito dopo mangiato! 

 Il consiglio finale 

 Gli infusi e le tisane possono aiutare chi soffre di digestione lenta. Pensate ad esempio all’azione della melissa che agisce su due fronti. Oltre a facilitare la digestione, infatti, aiuta anche a combattere la tensione e favorisce quindi il benessere digestivo. Oppure puntate sulla menta, che a volte si usa addirittura essiccata e sparsa sul cibo per favorire i processi della digestione. O ancora la liquirizia, che si sa da tempo essere utile per la digestione e, sotto forma di succo, viene addirittura considerata utile in caso di leggere gastriti. Attenzione però, per quest’ultima erba, può avere azione sulla pressione arteriosa innalzandola.