Chiamato anche carcinoma a cellule basali (BCC), il basalioma è un tumore della pelle maligno.
Le sue cause possono essere diverse, da un’eccessiva esposizione ai raggi UV fino al frequente uso dei lettini abbronzanti, e la sua manifestazione tipica è un segno cutaneo di forma e dimensioni variabili. A differenza dal melanoma, che origina dai melanociti ed è molto aggressivo, il basalioma si sviluppa localmente e tende a rimanere circoscritto e a non diffondersi a distanza (metastasi) se non molto raramente (0.003-0.5% dei basaliomi).
Tra le neoplasie maligne, il basalioma è la più comune: si stima che sia il più diffuso tra tutte le altre neoplasie maligne e che rappresenti il 75% dei tumori delle pelle. Nel 95% dei casi colpisce persone sopra i 40 anni (di queste, l’80% ha oltre 60 anni), e la sua incidenza sotto i 20 anni è molto rara. Le zone del corpo più colpite sono quelle più di frequente esposte al sole.
Indice
Cos’è il basalioma
Il basalioma è un tumore maligno della pelle che può insorgere in presenza di determinati fattori scatenanti.
Formata da tre strati (epidermide, derma e tessuto sottocutaneo), la pelle è l’organo più esteso del corpo umano. I tumori che la riguardano colpiscono l’epidermide, e possono avere origine o dai melanociti (si parla in questo caso di melanoma), o dai cheratinociti superficiali (carcinoma spinocellulare) o dalle cellule basali (basaliona), strato più profondo dell’epidermide.
Annoverato tra i tumori cutanei non melanomatosi, il basalioma si origina dalla proliferazione incontrollata delle cellule basali dell’epidermide (che sono a contatto diretto con le prime cellule del derma). Si tratta di un carcinoma, e dunque di una neoplasia maligna, che origina dalla moltiplicazione eccessiva di una cellula neoplastica appartenente allo strato basale dell’epidermide.
La diagnosi è clinica (osservazione della lesione cutanea) e bioptica (conferma dell’istotipo della lesione).
Sintomi e tipologie del basalioma
Nella fase iniziale, il basalioma raramente provoca sintomi significativi che possano far pensare al suo sviluppo come, ad esempio, la comparsa o il cambiamento dell’aspetto di macchie, o di piccole formazioni, presenti sulla pelle.
Il sintomo primario del basalioma è la comparsa di un segno cutaneo, in qualsiasi parte del corpo. Le zone più colpite sono però quelle maggiormente esposte al sole: il viso, il cuoio capelluto, il collo, le spalle, la schiena, il dorso delle mani, le orecchie.
Queste lesioni appaiono come piccoli noduli di aspetto perlaceo oppure come chiazze di colore rosa, aumentano lentamente di dimensione e qualche volta possono essere pigmentati e venire scambiati per melanomi.
Esistono diversi sottotipi di carcinoma basocellulare:
- il più diffuso è il basalioma nodulare, che si presenta come un nodulo cupoliforme rosa, rosso oppure bruno, dalla consistenza dura e spesso traslucido (tanto da lasciar vedere i capillari). In genere compare sul capo o sul collo;
- il basalioma superficiale (chiamato anche pagetoide o bowenoide) consiste in una chiazza eritematosa di forma irregolare, con superficie spesso crostosa. In genere compare sul tronco;
- il basalioma infiltrativo, molto aggressivo, si presenta come una chiazza, una placca o un nodulo molto eritematoso e di norma ulcerato. Può infiltrarsi in profondità nel derma, raggiungendo lo strato muscolare, ed è in grado di dare luogo a metastasi;
- il basalioma micronodulare, molto raro, è costituito da piccoli nidi di cellule basaloidi di forma rotonda o allungata;
- il basalioma morfeaforme (chiamato anche sclerodermiforme o cicatriziale) si presenta come una chiazza o una placca giallastra o color madreperla, dalla superficie liscia lievemente in rilievo oppure atrofica, con margini irregolari e sfumati e dalla consistenza dura. In genere si presenta sul capo e sul tronco;
- il basalioma basosquamoso (o metatipico) presenta alcune caratteristiche tipiche del carcinoma spinocellulare, è molto aggressivo e ha un potenziale metastatico superiore agli altri carcinomi basocellulari;
- il basalioma cistico si distingue per i noduli blu, violacei oppure grigi, spesso multipli;
- il basalioma fibroepiteliale (o fibroepitelioma di Pinkus) è un nodulo esofitico rosa tenue oppure rosso, dalla consistenza molle e la superficie spesso lucida. In genere compare nella regione lombo-sacrale in donne caucasiche tra i 30 e i 50 anni;
- il basalioma pigmentato è diffuso soprattutto nelle popolazioni asiatiche e – a prima vista – può essere scambiato per un melanoma;
- il basalioma a ulcera rodente (noto anche come ulcera di Jakob) ha un aspetto simile al basalioma nodulare, ma con una necrosi centrale. Molto aggressivo, se non rimosso può causare ulcere talmente importanti da raggiungere l’osso. Colpisce generalmente il naso;
- il basalioma polipoide consiste in noduli esofitici polipoidi, che compaiono su capo e collo;
- il basalioma pore-like può somigliare ad una stella o ad un poro cutaneo, e compare nelle aree del viso ricche di ghiandole sebacee (fronte, naso, solchi naso-genieni);
- il basalioma aberrante compare in sedi anomale quali ascelle, capezzoli, scroto, vulva e perineo.
Cause del basalioma
Il basalioma può essere provocato da diversi fattori di origine ambientale, costituzionale, familiare o essere determinato dal contatto con sostanze chimiche. Il basalioma origina da una mutazione genetica nella maggior parte dei casi provocata da un’eccessiva esposizione ai raggi UV o alle lampade abbronzanti.
Ci sono poi altri fattori di rischio, legati ad una maggiore possibilità di insorgenza della neoplasia:
- fototipo cutaneo chiaro, in quanto la pelle chiara contiene meno melanina (il pigmento che protegge la cute dai raggi UV);
- sistema immunitario debole, per via dell’assunzione di farmaci immunosoppressori, per l’avanzare dell’età o a causa di patologie che portano all’immunosoppressione;
- predisposizione genetica allo sviluppo di tumori della pelle;
- esposizione alle radiazioni ultraviolette della fototerapia (terapia prescritta in genere per il trattamento dell’acne, della psoriasi o di altre malattie della pelle);
- esposizione all’arsenico.
Diagnosi di basalioma
Qualora si notasse un cambiamento delle pelle, specialmente in caso comparisse una ferita o una piccola ulcera che non tende a guarire, recarsi dal medico è fondamentale. Solamente un professionista potrà procedere con un esame obiettivo, così da diagnosticare la causa della “macchia” e da prescrivere il percorso terapeutico più opportuno.
La diagnosi avviene a seguito di un esame obiettivo e della biopsia. Il medico dermatologo andrà ad osservare attentamente la lesione attraverso il dermatoscopio, uno strumento ottico che permette di osservare patterns sub-cutanei non visibili al meglio ad occhio nudo, favorendone il riconoscimento. Successivamente, indagherà circa lo stato di salute del paziente, i sintomi che avverte e le sue abitudini di vita.
Per stabilire la natura della lesione anomala, tuttavia, l’unica strada è la biopsia. Prelevando dall’area cutanea sospetta un frammento di tessuto, e osservandolo al microscopio, è possibile individuare la presenza di cellule tumorali.
Terapia del basalioma
Diverse sono le tecniche terapeutiche che i dermatologi hanno a disposizione per il trattamento del basalioma. La scelta dipende dalle dimensioni, dalla sede e dalla tipologia della lesione, oltre che della condizione clinica del paziente e della sua comorbilità.
Obiettivo dell’intervento è la rimozione del carcinoma, attraverso la tecnica più opportuna:
- il curettage cutaneo (raschiamento della cute), abbinato all’elettrocauterizzazione (per bloccare eventuali emorragie), è indicato per le lesioni piccole che compaiono sugli arti;
- l’escissione chirurgica è la soluzione “classica”, che consiste nella rimozione della lesione tramite incisione (può però originare una antiestetica cicatrice, specie nelle zone più esposte come il viso);
- la crioterapia prevede l’applicazione di azoto liquido sulla lesione: questo, congelando le cellule tumorali neutralizzandole;
- la terapia fotodinamica (o PDT) si avvale di sostanze fotosensibilizzanti che, per svolgere la loro funzione, devono essere attivate da una fonte luminosa;
- la chirurgia di Mohs consiste nell’eliminazione della lesione strato dopo strato, osservando al microscopio ognuno di essi: l’intervento termina quando si arriva al primo strato completamente privo di cellule tumorali;
- la laserterapia, indicata sulle dita e sui genitali, prevede l’esposizione della lesione ad un fascio luminoso che vaporizza il tumore, provocando una perdita di sangue molto contenuta e senza danneggiare il tessuto circostante;
- la radioterapia uccide le cellule neoplastiche colpendole con raggi x ad alta energia.
In alternativa alla terapia chirurgica, il basalioma può essere trattato con specifici farmaci: i chemioterapici a uso topico sono creme formulate per uccidere le cellule tumorali, mentre gli immunoterapici a uso topico, attivando la risposta del sistema immunitario, distruggono il carcinoma.
Se viene diagnosticato e curato per tempo, il basalioma tasso di guarigione molto elevato. Tuttavia, è necessario controllare attentamente e con costanza la cute per verificare che non insorgano recidive o altri tumori.
Prevenzione
Per prevenire l’insorgenza del basalioma è importante non esporsi al sole in modo incontrollato. In particolare, è necessario evitare l’esposizione nelle ore più calde, utilizzare sempre creme protettive specialmente se la pelle è molto chiara, evitare le lampade abbronzanti, controllare la pelle anche nelle zone più nascoste e recarsi dal medico all’insorgere di ogni piccola lesione sospetta. Questi accorgimenti valgono per tutti, ma in particolare per i bambini poiché hanno la pelle molto più sensibile ai danni causati dal sole.
Fonti bibliografiche:
- Istituto Superiore di Sanità, Basalioma