Tumori, adroterapia e radioterapia: quali sono le differenze?

Nel trattamento dei tumori si sente parlare sia di adroterapia sia di radioterapia, sapete che differenze ci sono e quando è indicata l’una o l’altra?

Radioterapia e adroterapia sono la stessa cosa? Non esattamente. Cerchiamo di capirne le differenze e le similitudini.

La radioterapia viene spesso usata nel trattamento oncologico, da sola o associata alla chirurgia o alla chemioterapia, in quanto le radiazioni di raggi X (o elettroni) si rivelano estremamente efficaci nel trattare tumori che non possono essere rimossi direttamente a livello chirurgico. Rappresenta infatti una valida risposta soprattutto quando i tumori sono localizzati in zone complicate o rischiose da trattare. I raggi X peraltro vengono da tempo usati in medicina, si pensi all’impiego che se ne fa in ambito diagnostico, come nel caso delle comuni radiografie. Nonostante alla base ci siano sempre i raggi X, tra radiografia e radioterapia cambiano l’intensità e la modalità di somministrazione dei raggi: la radioterapia deve necessariamente essere più intensa e invasiva per poter andare a distruggere le cellule tumorali.

L’adroterapia è in estrema sintesi una forma avanzata di radioterapia, solo che al posto di raggi X, impiega delle particelle atomiche chiamate adroni (nello specifico si parla di protoni e ioni carbonio) più pesanti e con maggiore energia rispetto ai raggi X. All’adroterapia si ricorre quando la radioterapia classica riesce ad avere minori risultati o non è indicata. Esistono infatti dei tumori radioresistenti e che dunque non rispondono adeguatamente al trattamento con raggi X. L’adroterapia viene inoltre usata per i tumori situati nei pressi di organi vitali o delicati (per esempio gli occhi, i nervi, il cervello e l’intestino), dove irradiare, soprattutto se bisogna farlo in quantità elevate, potrebbe essere pericoloso e compromettere gli organi. Questo innovativo sistema permette una grande precisione nel colpire la zona da trattare, riducendo così il rischio di agire sui tessuti sani attigui a quelli interessati dalle cellule tumorali.

L’adroterapia per le sue caratteristiche è indicata in particolare per i tumori che riguardano il sistema nervoso centrale, la base cranica, l’occhio e l’orbita, la testa e il collo, l’addominale, l’area pelvica, le ossa e i tessuti molli e i tumori pediatrici.

La scelta di utilizzare un trattamento o l’altro dipende da diversi fattori. Sarà dunque il medico curante a valutare caso per caso a quale profilassi terapeutica sottoporre il paziente.