Angioedema, non allergia: cos’è, come si riconosce e si affronta

L'angioedema ereditario è una malattia genetica rara che coinvolge gli strati più profondi del derma: come riconoscere i sintomi

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

In Italia ci sono circa 1000 persone con la diagnosi di angioedema ereditario. E probabilmente, a detta degli esperti, circa 2-300 non hanno ancora vista riconosciuta la patologia. Si tratta di una malattia rara, che però va riconosciuta. E proprio per questo c’è ancora molto da fare. Perché spesso all’inizio si ha la sensazione che si tratti di un’allergia, quando invece la genesi dei sintomi è di tutt’altra natura e non si basa su una reazione all’istamina, bensì ad altre sostanze che fanno parte della cosiddetta reazione del complemento.

Perché non è allergia

Un improvviso gonfiore al viso, alle labbra, alle mani, ma anche ai piedi e genitali: si pensa subito a  un’allergia e di solito lo è.  In un episodio di questo tipo incorre il 5% dei bambini, in genere dovuto a una reazione allergica a qualche alimento o medicinale o veleno da puntura di insetti. E si risolve agevolmente con farmaci a base di cortisone. Ma a volte le cose non sono così semplici, avvertono i pediatri.

Quando non è un episodio isolato, ma tende a ripetersi periodicamente, quando il gonfiore non è accompagnato da macchie rosse pruriginose, cioè orticaria, è necessario indagare più a fondo, perché potrebbe trattarsi di una forma di angioedema. “In casi simili – spiega il professor Michele Miraglia Del Giudice, presidente della SIAIP, Società Italiana Allergologia e Immunologia Pediatrica – è pericoloso trascurare l’episodio.

A volte può trattarsi di angioedema ereditario, ovvero un edema causato dalla aumentata permeabilità dei vasi sanguigni: una malattia genetica rara che riguarda il microcircolo sottocutaneo ma anche quello delle vie aeree superiori, del tratto digerente e del distretto genito urinario. Questa patologia, che si manifesta in molti casi già nell’infanzia per poi aggravarsi in età adulta, non va sottovalutata. Può essere identificata con un percorso diagnostico specialistico, ed è dominabile da un approccio multidisciplinare. Ma solo riconoscendola e affrontandola in tempo si evitano pesanti ricadute cliniche e psicologiche sulla vita dei pazienti e dei loro familiari”.

Orticaria e angioedema non solo la stessa cosa

Vediamo di capire perché angioedema ed orticaria non sono la stessa patologia. L’orticaria di solito è una manifestazione allergica, caratterizzata da papule rossastre che si formano sulla superficie della pelle, l’angioedema coinvolge invece gli strati più profondi del derma.

Entrambe le condizioni sono caratterizzare dalla liberazione di istamina e di altre sostanze chimiche del corpo in risposta a diverse stimolazioni. Non bisogna poi dimenticare che in alcuni casi l’angioedema può verificarsi senza la presenza di orticaria e viceversa. Soprattutto, occorre prestare particolare attenzione alle forme ricorrenti che, quando si presentano senza un fattore scatenante noto (un alimento, un farmaco etc) possono essere la spia di malattie meno frequenti (angioedema ereditario, ma non solo) che necessitano un consulto specialistico.

Cos’è e come nasce l’angioedema ereditario

L’angioedema ereditario da carenza di C1-inibitore più comunemente conosciuto come angioedema ereditario (HAE) è una malattia dovuta alla carenza di una proteina plasmatica, il C1 inibitore, provocata da un difetto genetico.  L’angioedema ereditario è una malattia rara che colpisce circa 1 persona ogni 50.000. per questo si pensa che in Italia dovrebbero essere circa 1.200 affette. L’angioedema ereditario è clinicamente caratterizzato da episodi ricorrenti di gonfiori (edemi) che possono colpire la cute, il viso, i genitali, la parete dell’apparato gastrointestinale e la glottide.

Gli edemi cutanei possono causare un’inabilità temporanea a svolgere le normali attività, possono essere disfiguranti e possono provocare dolore. L’edema della parete gastrointestinale può causare sensazione di gonfiore e dolori addominali simili ad una colica, talora sono associati a vomito e/o diarrea. L’edema della glottide è da considerare un’emergenza medica in quanto può determinare l’ostruzione completa delle alte vie aeree respiratorie e causare morte per asfissia se non trattata prontamente.

Nella maggior parte dei casi i sintomi di angioedema ereditario sono transitori. L’angioedema causa inabilità durante gli attacchi e costringe il paziente ad una inadeguata qualità di vita, anche per la presenza di dolore. Inoltre, per alcune localizzazioni (attacchi alla gola), l’angioedema ereditario è una malattia potenzialmente letale e quindi va prontamente riconosciuta e trattata.

Come nasce e si sviluppa l’angioedema ereditario

Come spiega Mauro Cancian, Presidente Associazione ITACA – Italian Network for Hereditary and Acquired Angioedema e Direttore UOSD di Allergologia Azienda Ospedale Università di Padova, “l’angioedema è una malattia genetica rara a trasmissione autosomica dominante, questo vuol dire che basta ereditare una copia alterata del gene difettoso da uno dei genitori per ereditare la malattia. Tuttavia, il 20% circa dei pazienti presenta una mutazione genetica de novo, quindi non trasmessa dai genitori”.

L’alterazione genetica comporta un difetto in una proteina, chiamata C1 esterasi-inibitore, che viene prodotta in quantità insufficiente (HAE tipo 1) o priva di attività funzionale (HAE tipo 2). L’angioedema ereditario si manifesta tendenzialmente a partire dall’età pediatrica con improvvisi e ricorrenti rigonfiamenti (edemi) che possono coinvolgere il tessuto sottocutaneo in diversi distretti (mani, piedi, genitali…), sono molto dolorosi e limitano in maniera considerevole le attività quotidiane, anche perché, se non trattati possono persistere per diversi giorni. “I rigonfiamenti possono colpire anche il volto fino ad arrivare, in casi per fortuna più rari ma non eccezionali, a interessare le vie aeree superiori ed in particolare la laringe, condizione potenzialmente a rischio di morte per asfissia – spiega l’esperto.

Un’altra caratteristica della malattia è il coinvolgimento dell’apparato gastrointestinale, dove gli edemi possono determinare coliche talmente violente da mimare un addome acuto e quindi indirizzare, in maniera inappropriata, i pazienti al tavolo operatorio per laparoscopie o laparotomie in realtà non necessarie”.

Perché a volte l’angioedema cambia nel tempo

Le manifestazioni non sono identiche neppure per lo stesso soggetto nell’arco della vita e neppure all’interno dello stesso nucleo familiare. Lo sviluppo degli edemi nelle forme acute è progressivo e raggiunge il suo massimo in 12-36 ore. Se non bloccati farmacologicamente, gli edemi regrediscono dopo 2-5 giorni. Ciascuna localizzazione è preceduta da segnali tipici. Nel caso di edemi alla cute e alle mucose, da formicolii; nel caso dell’intestino, da crampi, nausea, vomito o diarrea; nel caso della localizzazione a bocca e laringe, da tosse, raucedine e progressiva difficoltà a respirare.

Va detto che è fondamentale soprattutto una diagnosi corretta e più rapida possibile, anche se non è facile, visto che si può confondere questa forma con quella allergica, che ha comunque caratteristiche diverse. Recentemente si sono svolte diverse iniziative per promuovere la conoscenza di questa patologia e il precoce riconoscimento (oltre alla gestione dei pazienti) in centri specializzati. Con una diagnosi precoce e corretta è, infatti, possibile trattare con successo il paziente, grazie a terapie in grado di agire contro i singoli episodi acuti e a farmaci innovativi che possono aiutare a prevenire in moltissimi casi gli attacchi.

Un trattamento orale per la profilassi delle crisi

È disponibile anche in Italia un trattamento per via orale che si aggiunge alle terapie già disponibili, somministrabili per via endovenosa o sottocutanea. Il principio attivo si chiama berotralstat e permette di ampliare le possibilità di profilassi degli attacchi di angioedema ereditario (HAE) nei pazienti over-12. L’importante, in ogni caso, è ricordare che occorre arrivare per ogni persona alla terapia su misura.

E soprattutto che occorre aiutare i pazienti.). “L’angioedema ereditario è una patologia imprevedibile e potenzialmente fatale, che causa notevoli oneri emotivi ed economici ai soggetti affetti, alle loro famiglie e ai caregiver – spiega Pietro Mantovano, Presidente dell’AAEE (Associazione Angioedema Ereditario ed altre forme rare). Questi oneri hanno un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere, oltre al carico fisico derivante da una patologia cronica. Una terapia orale che riduce la frequenza degli attacchi di HAE fornirà ai medici e ai pazienti una diversa opzione di trattamento, contribuendo al tempo stesso a migliorare la qualità della vita di coloro che convivono con questa malattia”.

Fonti bibliografiche

Angioedema ereditario, Fondazione Telethon

Angioedema ereditario: news su diagnosi, terapia, centri specializzati e associazionismo, OMAR