Amenorrea o assenza di mestruazioni: cause, sintomi e cosa fare

L’assenza di mestruazioni può essere dovuta a diversi motivi. Con l’aiuto dell’esperta, scopriamo cosa fare se si dovesse verificare questa condizione

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

La vita di noi donne è accompagnata per diversi decenni dalla presenza del ciclo mestruale. Come sappiamo bene, questo porta con sé una sintomatologia specifica che può essere più o meno dolorosa.

Ci sono però condizioni fisiologiche come la gravidanza, la menopausa, l’allattamento al seno, ma anche il periodo antecedente la pubertà, che invece, prevedono l’assenza del ciclo mestruale. Fatta eccezione per questi ed altri casi quindi, la mancanza del ciclo mestruale richiede approfondimenti, in primis una visita ginecologica specialistica. Per individuare il trattamento più idoneo è infatti indispensabile comprendere la causa che ne sta provocando l’assenza, per poi agire di conseguenza.

Quali sono dunque le cause e le conseguenze dell’amenorrea e cosa è possibile fare? Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Valentina Galiano, Medico Chirurgo, Specializzata in Ginecologia Endocrinologica.

Che cos’è l’amenorrea

«L’amenorrea è la mancanza del ciclo mestruale. Possiamo distinguerla in:

  • amenorrea primaria, qualora la donna non abbia mai avuto la prima mestruazione, al compimento del sedicesimo anno di età;
  • amenorrea secondaria, di molto più comune riscontro, che si verifica quando il ciclo mestruale, prima presente in modo più o meno regolare, viene a mancare», spiega l’esperta.

Quali sono i sintomi dell’amenorrea

«Il sintomo principale è l’assenza delle mestruazioni, che in alcune circostanze è una condizione normale nella vita di una donna, ad esempio durante la gravidanza, l’allattamento o in menopausa.

A seconda della sua eziologia, l’amenorrea può essere associata ad alcuni segni e sintomi quali:

  • acne;
  • irsutismo (aumento della peluria su aree corporee su cui tipicamente non dovrebbe essere presente);
  • galattorrea;
  • cefalea;
  • calo del visus;
  • infertilità;
  • vampate;
  • debolezza degli annessi cutanei come unghie e capelli;
  • mancata lubrificazione delle mucose.

Si tratta di segnali che possono avere un impatto importante sulla qualità della vita della donna», precisa la dottoressa.

Quali sono le cause dell’amenorrea

«Quando non è dovuta ad una condizione fisiologica come quelle elencate sopra, l’amenorrea dipenderà dalla causa sottostante, di solito una problematica ormonale che inficia l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio (HPO). Anche l’assunzione di alcuni farmaci può causare l’assenza di mestruazioni, come anche la pregressa radio o chemioterapia per il trattamento di alcune patologie neoplastiche.

Lo stress, i disturbi del comportamento alimentare e l’esercizio fisico strenuo, vanno anch’essi presi in considerazione nel raccordo anamnestico della paziente amenorroica».

Non a caso l’amenorrea può verificarsi nelle atlete per l’intensa attività fisica o per lo stress. Come anche nelle donne che hanno un peso corporeo molto basso per disturbi alimentari o per una perdita importante. In aggiunta, anche problemi strutturali, ovvero legati alla conformazione di uno o più organi dell’apparato riproduttivo e che possono coinvolgere utero, vagina, possono contribuire all’amenorrea.

Diagnosi dell’amenorrea

«Un’approfondita raccolta anamnestica, associata ad un attento esame clinico (anche antropometrico, a valutare lo stato di nutrizione della paziente), la visita ginecologica unita all’ecografia trans vaginale e/o trans-addominale, sono alla base dell’iter diagnostico, e consentono allo specialista di valutare l’apparato riproduttivo ed eliminare cause genetiche, cromosomiche o malformative.

L’esecuzione di specifici dosaggi ormonali permette di studiare i principali assi endocrini e di fare diagnosi differenziale delle principali endocrinopatie che possono avere un’influenza sul ciclo mestruale (iper e ipotiroidismo, iperprolattinemia, sindrome dell’ovaio policistico, amenorrea funzionale ipotalamica, ipercortisolismo, menopausa precoce, tumori producenti ormoni…)», continua la dottoressa Galiano.

Quali sono le complicazioni dell’amenorrea

«I possibili rischi dipenderanno dall’eziologia sottostante l’amenorrea, che possono essere molteplici e riguardare vari aspetti della salute della donna.

Facendo alcuni esempi, bassi livelli estrogenici prolungati possono provocare un aumento del rischio di osteopenia e osteoporosi. Di contro, un iperestrogenismo prolungato può essere causa di patologie pre-neoplastiche o neoplastiche (mammella e utero in primis). Le possibili alterazioni metaboliche associate possono aumentare il rischio di intolleranza glucidica e patologie cardiovascolari.

È anche possibile causa di subfertilità o infertilità, trattabile e/o prevenibile mediante una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo.

La presenza di obesità o malnutrizione o di alcuni segni di iperandrogenismo come acne o irsutismo possono inoltre condizionare l’immagine di sé e compromettere, soprattutto nelle giovani donne, i rapporti interpersonali e il relazionarsi con gli altri».

L’amenorrea non costituisce di per sé un pericolo per la vita, ma alcune delle cause scatenanti possono portare a delle complicazioni a lungo termine.

Quali sono i trattamenti dell’amenorrea

«È opportuno che le giovani donne eseguano una visita ginecologica endocrinologica se non si evidenziano segni di pubertà o qualora non si presentasse il menarca entro i 16 anni di età.

In caso di amenorrea secondaria, è bene eseguire innanzitutto un test di gravidanza, prima causa di mancata mestruazione in donne in età fertile. Se viene esclusa questa possibilità, occorre trattare la causa sottostante, il più delle volte possibile mediante una terapia medica specifica.

Talora, occorre un approccio multidisciplinare (ad esempio un nutrizionista, uno psicologo), ma sarà lo specialista ad indirizzare la paziente sulla base delle cause dell’amenorrea. In caso di patologie malformative uterine, occorre invece intervenire chirurgicamente», conclude la dottoressa.

Grazie ai diversi trattamenti disponibili che agiscono direttamente sulla causa, il ciclo mestruale in genere si ripresenta, anche se questo potrebbe richiedere del tempo. Poiché l’amenorrea è un fattore di rischio per nulla trascurabile, in virtù delle maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e l’osteoporosi, è bene farsi seguire non solo dal ginecologo, ma anche da un endocrinologo e da un dietista.

Attraverso un semplice prelievo ematico, è possibile eseguire specifici esami per rilevare i livelli di vitamina D e quelli del calcio, nel sangue. In presenza di livelli bassi, è necessario procedere con una terapia adeguata che in genere si avvale:

  • di un’alimentazione adeguata (ricca di alimenti contenenti questa vitamina e questo minerale);
  • dell’assunzione di integratori di vitamina D e di calcio.

Inoltre, l’amorrea può provocare infertilità o può essere legata a disturbi alimentari: in questi casi, anche il supporto di un professionista della salute mentale può fare la differenza.

Quando contattare il medico

Prenota un appuntamento presso il tuo ginecologo se si presentano queste evenienze:

  • non hai il ciclo da tre mesi (o di più). In alcuni casi, le donne che hanno interrotto l’assunzione della pillola anticoncezionale potrebbero non avere il ciclo per 3 mesi. Ad ogni modo, parlane con il medico per capire come comportarti;
  • noti una crescita eccessiva di peli sul corpo;
  • hai superato i 15 anni e non ti è arrivato il primo ciclo mestruale;
  • presenti problemi con la vista, con l’equilibrio e la coordinazione;
  • produci latte materno anche se non hai avuto un bambino.

Ricorda inoltre che per fare una diagnosi, il medico ti porrà delle domande per valutare la tua storia clinica. Potrà quindi porti chiederti:

  • quali sono le tue abitudini alimentari;
  • se hai familiari con una storia di amenorrea;
  • se hai delle patologie già diagnosticate;
  • da quanto tempo non hai il ciclo oppure se ti è arrivato o meno il primo ciclo;
  • com’era il ciclo prima che si interrompesse, ad esempio se era regolare;
  • se stai vivendo o hai vissuto fino a poco tempo prima un periodo di forte stress;
  • se fai sport a livello agonistico.

Amenorrea e gravidanza

Come accennato, l’amenorrea, avendo come sintomo principale l’assenza del ciclo mestruale, potrebbe ridurre le possibilità di restare incinta e può essere causa di infertilità. In questi casi, è essenziale valutare in modo attento ogni singolo e indirizzare la paziente verso un professionista dell’infertilità che possa aiutarla a realizzare il suo sogno di diventare mamma.

Come prevenire l’amenorrea

Non è possibile prevenire del tutto questa condizione, ma seguire delle abitudini finalizzate al mantenimento di un buono stato di salute, contribuisce a tenere sotto controllo la situazione. Nello specifico, puoi:

  • seguire un regime alimentare sano, che rafforzi il corpo in tutte le sue strutture;
  • dedicarti a uno sport, oppure farti seguire da un personal trainer per poter fare degli esercizi adatti a te. Il movimento in generale supporta la salute del corpo e favorisce il buon umore. Tuttavia, è bene non esagerare con l’attività fisica e se si dovessero presentare problemi, è preferibile sentire il ginecologo poiché le atlete presentano maggiori rischi di amenorrea;
  • eseguire periodicamente una visita ginecologica;
  • dormire bene. Questo include rispettare le 7 ore circa di sonno (a notte), evitare abitudini che possano favorire un risveglio notturno o delle difficoltà ad addormentarti;
  • monitorare il tuo ciclo mestruale. Il ginecologo, in sede di visita, ti porrà delle domande a riguardo. È importante sapere se hai saltato il ciclo una sola volta, se ti accade di tanto in tanto o se non hai le mestruazioni da diversi mesi;
  • gestire lo stress. Più facile a dirsi che a farsi, ma le situazioni stressanti prolungate restano un fattore di rischio importante per lo sviluppo di diverse patologie. L’amenorrea non fa eccezione in questo. Puoi iniziare creando un’agenda con tutti gli appuntamenti e gli impegni che hai, così da avere un’idea generale di tutto quello che devi fare. Se si dovessero rivelare “troppi”, valuta di demandare qualcosa o di rimandare (quando ne hai la possibilità) le attività non troppo urgenti. Inoltre, non lasciare che le intere giornate siano scandite solo dagli impegni e dalle azioni fisiologiche (dormire, mangiare): trova sempre un po’ di tempo per te, in cui liberare completamente la mente.

In conclusione quindi, l’amenorrea è una condizione che può verificarsi per motivi differenti. Il campanello d’allarme principale è l’assenza del ciclo mestruale, che in linea di massima non deve superare i tre mesi, periodo oltre il quale diventa necessario parlarne il prima possibile con il proprio ginecologo.

Fonti bibliografiche: