Adenovirus: cos’è, sintomi e trasmissione

Infezioni alle vie respiratorie o all’apparato digerente possono essere provocate dall’azione degli adenovirus. Ecco come riconoscerli e come prevenirli.

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Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Influenza, raffreddore, mal di gola, sono condizioni provocate dall’azione di batteri, funghi o virus. Alla base, c’è un un’infezione, che può avere un decorso più o meno lungo con sintomi appena evidenti o molto rilevanti. Tra i virus più comuni ci sono gli adenovirus, un gruppo di virus a DNA. Si contano 7 diverse specie di adenovirus umano (che vanno dalla A alla G) e 57 sierotipi.

Le infezioni ad opera degli adenovirus possono svilupparsi diverse volte nel corso della propria vita e anche in più occasioni nell’arco di un solo anno. A fare la differenza, in molti casi, è un sistema immunitario efficiente, che riesca a contrastare l’infezione in tempi brevi e con sintomi lievi.

In virtù di questo, è facile immaginare come i neonati, i bambini e coloro che non possono contare su un sistema immunitario forte, siano più a rischio.

Che cosa sono gli adenovirus

Questo gruppo di virus può infettare l’uomo provocando lo sviluppo di diverse infezioni che possono potenzialmente colpire chiunque. I soggetti più colpiti sono:

  • i bambini al di sotto dei 5 anni;
  • gli anziani;
  • i soggetti con un sistema immunitario debole o compromesso, ad esempio coloro che hanno il cancro o hanno contratto l’infezione da HIV; ma anche individui che hanno subìto un trapianto d’organo o di cellule staminali, o stanno eseguendo cicli di chemioterapia.

Le infezioni da adenovirus possono manifestarsi durante tutto l’anno, anche se raggiungono il picco di contagi in primavera e in inverno. In genere, l’infezione ha una durata limitata nel tempo poiché interviene il sistema immunitario, appena rilevata l’infezione.

Le aree del corpo che possono essere interessate dalle infezioni da adenovirus sono:

  • le vie urinarie;
  • l’apparato digerente;
  • l’apparato respiratorio;
  • la congiuntiva dell’occhio, ovvero una membrana (protettiva) che riveste la superficie interna della palpebra e quella anteriore del bulbo oculare.

Quali sono i sintomi delle infezioni da adenovirus

I sintomi dipendono dalla parte dell’organismo che è stata infettata.

Apparato respiratorio

In questo caso, i sintomi che possono manifestarsi sono:

  • mal di gola;
  • febbre;
  • raffreddore;
  • mal di testa;
  • brividi;
  • ingrossamento delle tonsille;
  • rigonfiamento dei linfonodi sotto alla mandibola;
  • tosse, inizialmente secca e poi grassa con materiale da espettorare.

Occhi

La congiuntiva dell’occhio può essere interessata da un’infezione da adenovirus, colpendo soprattutto i bambini che possono avere:

  • bruciore agli occhi;
  • fastidio alla vista della luce; (fotofobia)
  • occhi arrossati.

Apparato gastrointestinale

I sintomi che possono manifestarsi sono:

  • mal di stomaco;
  • nausea/vomito;
  • diarrea;
  • dolore nell’area addominale.

I sintomi delle infezioni provocate dagli adenovirus possono perdurare in genere solo alcuni giorni, ma anche settimane o andare avanti per periodi più lunghi. Il sintomo della tosse poi, in alcuni casi, potrebbe persistere molto tempo dopo che l’infezione si è risolta. Nello specifico:

  • le infezioni alle vie respiratorie, quando gravi, possono durare diverse settimane, come nel caso della polmonite o della bronchiolite nel lattante;
  • la gastroenterite potrebbe presentare sintomi fino a due settimane;
  • la congiuntivite invece, può persistere per alcuni giorni fino a una settimana.

Quali sono le condizioni correlate alle infezioni da adenovirus

Gli adenovirus possono dare il via a diverse condizioni cliniche come:

Come si trasmettono gli adenovirus

Questo gruppo di virus è altamente contagioso, per questo motivo è facile contrarre un’infezione in modi differenti, ad esempio, attraverso:

  • il contatto con un’altra persona, che può essere rappresentato da una stretta di mano, un abbraccio o un bacio;
  • starnuti e tosse. Le goccioline emesse si spargono nell’aria e se questo avviene in un ambiente chiuso e affollato, le probabilità di contagio sono molto alte. Il virus si può diffondere infatti nell’aria ed essere inspirato infettando le vie aree;
  • l’acqua. Se un soggetto con un’infezione da adenovirus nuota in una piscina senza sufficiente apporto di cloro al suo interno, potrebbe diffondere il virus. Si tratta però di un’evenienza rara;
  • il contatto con superfici o oggetti contaminati. Se si portano le mani alla bocca o al naso, è facile contrarre il virus;
  • le feci. Potrebbe accadere quando si cambia il pannolino ad un bambino e si entra in contatto accidentalmente con le feci.

Gli adenovirus sono un po’ subdoli, poiché essendo molto resistenti a diversi detergenti, possono continuare a diffondersi con facilità; a volte, anche quando non si presentano più sintomi e si ha l’impressione di non essere contagiosi.

Diagnosi degli adenovirus

In genere, quando i sintomi di un’infezione da adenovirus sono lievi, il medico esegue una visita generale e dopo aver individuato i sintomi classici (di un raffreddore come di un’influenza) procede con un trattamento volto a ridurre i sintomi.

Una diagnosi più accurata viene invece eseguita quando i sintomi sono gravi o vanno avanti da lungo tempo. A seconda dell’area interessata dall’infezione, il medico potrebbe richiedere uno o più di questi test:

  • gli esami del sangue, per rilevare la presenza di anticorpi contro l’infezione;
  • un tampone faringeo o oculare;
  • un campione di feci o urine.

Tutti questi test possono rilevare la presenza del virus sia nel sangue che nelle secrezioni respiratorie ed oculari, a volte anche nelle feci e nelle urine. Questi esami sono comunque rari e vengono presi in considerazione nel caso di soggetti con malattia grave per cui è necessaria una diagnosi di certezza ed una terapia mirata.

Quali sono i fattori di rischio delle infezioni da adenovirus

Ci sono alcuni fattori che potrebbero aumentare il rischio di contrarre un’infezione da adenovirus tra cui:

  • l’età. I bambini e gli anziani sono i soggetti più vulnerabili; in particolare i più piccoli, non hanno un sistema immunitario potenziato e tendono a portare tutto alla bocca e al naso, aumentando il rischio di essere contagiati da altri bambini o da oggetti infetti;
  • trovarsi/vivere in ambienti affollati. Dormitori, ospedali, case di cure, mezzi pubblici, sono alcuni dei luoghi in cui si potrebbe contrarre più facilmente un’infezione;
  • scarsa igiene personale;
  • avere un sistema immunitario debole;
  • avere già una diagnosi di tumore o soffrire di malattie cardiache e respiratorie;
  • aver subìto di recente un trapianto d’organi.

Quali sono i trattamenti delle infezioni da adenovirus

Dal momento che la maggior parre delle infezioni presenta sintomi lievi, temporanei e spesso tende all’autorisoluzione, la strategia terapeutica prevede:

  • riposo generale per diversi giorni;
  • l’assunzione di farmaci sintomatici quali antidolorifici e medicinali per ridurre i sintomi della febbre, del mal di gola, del raffreddore, . Allo stesso modo, anche i broncodilatatori possono contribuire a liberare le vie respiratorie in soggetti già predisposti a patologie respiratorie (quale asma o broncopatie croniche). Gli antibiotici invece, non sono indicati in questi casi in quanto si tratta di un’infezione virale, pertanto non bisogna mai assumerli senza una prescrizione medica;
  • Terapia di supporto: bere molta acqua per reintegrare i liquidi persi con la diarrea, il vomito o la febbre;
  • assumere pasti caldi.

I soggetti con un sistema immunitario basso o con un’infezione grave potrebbero avere necessità di cure mirate ospedaliere. Se i sintomi persistono e sono gravi si consiglia di chiedere subito il supporto di un medico.

Come prevenire le infezioni da adenovirus

È difficile non contrarre le infezioni da adenovirus in modo assoluto, tuttavia alcuni suggerimenti possono aiutarci a prevenirle. Ecco cosa fare:

  • mantenere il più possibile pulite le superfici della propria casa;
  • disinfettare spesso i giocattoli dei propri bambini;
  • lavarsi le mani di frequente, specialmente se si sono toccate maniglie, oggetti, carte magnetiche, superfici, pulsanti, di uso comune;
  • detergere accuratamente anche accessori di bigiotteria, occhiali, cellulari, tablet, che in genere vengono appoggiati su mobilio ad uso pubblico, come tavolini, sedie, o anche sui mezzi pubblici;
  • evitare, se e quando possibile, i luoghi molto affollati. In alternativa, si consiglia di impiegare i dispositivi di protezione individuale, molto utili anche quando si sa di dover entrare in contatto con un soggetto malato;
  • non portare al naso o alla bocca le mani sporche o oggetti di uso comune;
  • cambiare ogni giorno asciugamani e biancheria (specialmente quella intima);
  • fare attività fisica o movimento ogni giorno;
  • prendersi cura del proprio sistema immunitario curando innanzitutto l’alimentazione. Una dieta ricca di vitamine, fibre, antiossidanti, sono di grande supporto; anche l’intestino necessita di attenzioni, dunque mantenere in equilibrio i ceppi batterici presenti al suo interno, contribuisce ad assicurarci un sistema immunitario efficiente, pronto ad agire in presenza di patogeni, come i virus.

Per ridurre al minimo le possibilità di contagio si consiglia di mettere in atto queste precauzioni:

  • evitare di entrare in contatto con altre persone. Dunque, è preferibile restare a casa se si è ammalati;
  • detergere le aree in comune presenti, ad esempio, in un ambiente domestico se non si vive da soli;
  • far arieggiare le stanze in cui ci si pernotta o si trascorrere del tempo;
  • aver cura di risiedere per lo più in una camera, per ridurre le possibilità di contagio;
  • indossare i dispositivi individuali di protezione;
  • starnutire o tossire in un fazzoletto, ricordandosi di gettarlo via nella spazzatura subito dopo averlo utilizzato;
  • non condividere oggetti personali, indumenti, asciugamani, pennelli per il make-up, e in genere, qualsiasi cosa possa essere portato agli occhi e alla bocca;
  • lavarsi frequentemente le mani.

Quando contattare un medico

Abbiamo visto che nella maggior parte dei casi, questo gruppo di virus comporta infezioni con sintomi trascurabili. Tuttavia, quando si presentano le seguenti condizioni, si consiglia di contattare un medico:

  • la febbre perdura per diversi giorni o è molto alta;
  • i sintomi non accennano a migliorare dopo una settimana, al contrario peggiorano;
  • si verificano problemi respiratori;
  • si manifestano gonfiore e rossore agli occhi, a cui potrebbe associarsi anche del dolore;
  • quando si manifestano segni di disidratazione come bocca secca, pelle poco elastica, minore produzione di urine e di lacrime, vomito;
  • il bambino ha meno di tre mesi o il soggetto ha un sistema immunitario molto debole.

In conclusione, gli adenovirus sono un gruppo di virus in grado di sviluppare infezioni molto comuni in diversi distretti del corpo. Sono facilmente trasmissibili per via diretta, dunque tramite il contatto con un’altra persona infetta, o per via indiretta, ovvero toccando oggetti e superfici contaminate. In linea di massima non procurano complicazioni gravi, ma è bene indagare a fondo se i sintomi persistono e peggiorano.

Fonti bibliografiche: