Otite: quali sono i sintomi, le cause e le cure

Dolore, udito ovattato, talora la febbre associata sono segnali spia di un’otite. Ecco come riconoscerla e cosa fare in presenza di questa infiammazione dell’orecchio.

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

La vista e l’udito, due sensi supportati rispettivamente dagli occhi e dalle orecchie, a volte possono essere compromessi dal punto di vista della funzionalità. Non parliamo solo di ferite o di piccoli traumi, ma anche di infezioni.

Capita, infatti, specie nei bambini, che si manifesti una sintomatologia dolorosa e fastidiosa a carico di questi due organi, provocata dall’azione di patogeni esterni. L’otite, ad esempio, è un’infiammazione dell’orecchio provocata per lo più da microrganismi infettivi.

Scopriamo dunque quali sono le cause, i sintomi e rimedi da adottare in caso di otite.

Che cos’è l’otite

Si tratta di un’infiammazione a carico dell’orecchio, molto comune soprattutto nei più piccoli. Questi ultimi hanno maggiori probabilità di contrarre un’infezione all’orecchio poiché il loro sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo; in aggiunta, la tromba di Eustachio presente in entrambe le orecchie dei bambini è più piccola e piatta rispetto a quella degli adulti e questo rende più difficile il drenaggio del fluido prodotto dall’orecchio stesso.

C’è da aggiungere che i bambini sono più esposti a virus e batteri poiché interagiscono molto tra loro e hanno la tendenza a portare le mani alla bocca e al naso, favorendo il passaggio dei patogeni.

L’orecchio presenta una struttura complessa che comprende:

  • l’orecchio esterno, composto da padiglione auricolare, ovvero la parte di questo organo che possiamo vedere ad occhio nudo, e dal condotto uditivo che arriva fino alla membrana timpanica, che separa l’orecchio esterno da quello medio;
  • l’orecchio medio;
  • l’orecchio interno che contiene il labirinto osseo ed il labirinto membranoso, deputati a funzioni “superiori” quali la ricezione del suono ed il mantenimento dell’equilibrio .

A seconda della parte colpita dall’infezione, parleremo di:

  • l’otite media;
  • l’otite esterna.

Otite media

È molto frequente nei bambini con un’età compresa tra i 6 e i 15 mesi di vita e può capitare che gli episodi di otite siano numerosi nei primi anni di età. L’otite media è l’infezione che interessa l’orecchio medio, ovvero lo parte di quest’organo situata dietro il timpano e collegata alla gola dalla tromba di Eustachio. Quest’ultima è deputata al drenaggio del fluido prodotto nell’orecchio medio, ma anche alla regolazione della pressione dell’aria.

L’infezione può diffondersi lungo la tromba di Eustachio raggiungendo l’orecchio medio, potendo causare gonfiore ed un accumulo di muco a tale livello, provocando i caratteristici sintomi dell’otite.

Quando l’infezione ha fatto il suo corso e il liquido resta intrappolato dietro il timpano, si verifica l’otite media con versamento.

Otite esterna

In questo caso si infiamma il condotto uditivo esterno, ovvero il canale che collega il padiglione auricolare al timpano. Questa infiammazione può manifestarsi, ad esempio, a seguito di una nuotata per via dei batteri presenti in acqua.

Quali sono le cause dell’otite

Dietro allo sviluppo dell’otite media si nasconde il più delle volte l’azione di un virus o di un batterio, come quelli di un’influenza o di un raffreddore. Tra i batteri che con maggiore frequenza causano infezioni all’orecchio medio ci sono: l’Haemophilus influenzae, lo Streptococcus pneumoniae e la Moraxella catharralis. Molto spesso, quindi, l’otite inizia dopo che il bambino ha contratto un mal di gola, un raffreddore od un’altra infezione alle vie respiratorie superiori.

L’otite esterna, invece, può essere causata da danni al condotto uditivo (ad esempio per aver impiegato male i bastoncini di cotone) oppure dal contatto dell’orecchio con acqua contaminata.

Quali sono i sintomi dell’otite

In genere, i sintomi dell’infezione si manifestano in breve tempo.

Nei bambini

I più piccoli possono accusare questi segnali, a cui è importante dare il giusto peso per un intervento tempestivo:

  • difficoltà nel mantenere l’equilibrio;
  • febbre alta, superiore ai 38°;
  • mal di testa;
  • drenaggio di liquido dall’orecchio;
  • pianti frequenti;
  • difficoltà a dormire;
  • dolore all’orecchio che si accentua quando è sdraiato;
  • difficoltà a sentire i suoni o a rispondere;
  • avere la tendenza a tirare o a strofinare l’orecchio;
  • irritabilità.

Negli adulti

D’altro canto gli adulti, in presenza di otite, possono avere questi sintomi:

  • dolore o prurito nell’orecchio;
  • febbre alta;
  • nausea/vomito;
  • perdita di liquido dall’orecchio;
  • gonfiore;
  • vertigini o perdita di equilibrio;
  • mal di testa;
  • avere problemi di udito.

Se il dolore è forte e perdura da diversi giorni, se si verifica dall’orecchio la fuoriuscita di pus o sangue o se i sintomi sono presenti in un bambino che ha meno di sei mesi, è bene chiedere il pronto intervento per una diagnosi approfondita.

Diagnosi dell’otite

Per la diagnosi di otite è necessario eseguire una visita specialistica. Il medico partirà dalla valutazione dei sintomi e potrebbe porti delle domande per comprendere se tuo figlio ha problemi a dormire, se tende a strofinarsi le orecchie, se di recente ha avuto mal di gola o raffreddore.

Seguirà un test fisico per accertare l’eventuale presenza di infezione. Per farlo, il medico utilizza uno strumento specifico, l’otoscopio, utile per osservare il timpano. Se questo appare gonfio e un po’ rosso, il sospetto di infezione sarà più forte. In alcuni casi lo specialista potrebbe ritenere opportuno impiegare l’otoscopio pneumatico: serve per verificare la presenza di liquido dietro il timpano.

Se, dopo aver soffiato delicatamente contro il timpano servendosi dell’otoscopio pneumatico, il medico nota solo un leggero movimento da parte del timpano, allora è presente del liquido.

Quando i trattamenti seguiti non restituiscono risultati positivi o se ci sono dubbi sulla diagnosi, lo specialista può valutare di far eseguire ulteriori esami tra cui:

  • la timpanometria. Grazie a questo test è possibile misurare quanto bene si muove il timpano;
  • l’esame audiometrico, utile per valutare la capacità uditiva del paziente.

Quali sono le complicazioni dell’otite

Nella maggior parte dei casi, l’otite si risolve senza particolari conseguenze dopo aver seguito il trattamento indicato dal medico. Potrebbero, invece, manifestarsi delle complicazioni, qualora le infezioni a carico dell’orecchio si presentino in modo ripetuto, ad esempio:

  • l’infezione si diffonde nelle aree circostanti. Questa condizione può svilupparsi quando l’otite non viene trattata in modo corretto o quando non risponde alle cure. Tra questi casi rientra la mastoidite, ovvero un’infiammazione della mastoide (una porzione dell’osso temporale presente nell’orecchio) che provoca mal di testa, febbre, dolore dietro l’orecchio, perdita dell’udito;
  • meningite (rara), che si presenta quando si infiammano le meningi;
  • ritardi nello sviluppo e nel linguaggio. Può accadere quando l’udito è compromesso in neonati e bambini in modo temporaneo o permanente;
  • labirintite, un’infiammazione a carico del labirinto osseo che può manifestarsi con fischi nelle orecchie e disturbi dell’equilibrio;
  • lesioni del timpano. In genere, si risolvono nell’arco di pochi giorni, ma in alcuni casi è necessario l’intervento chirurgico;
  • paralisi facciale. In questo caso il nervo facciale può essere compromesso a causa del gonfiore provocato dalla presenza dell’otite;
  • udito compromesso. Si manifesta quando il danno al timpano o ad altre strutture dell’orecchio risultano compromesse per infezioni ripetute nel tempo o per la presenza costante di liquido nell’orecchio.

Quali sono i trattamenti dell’otite

In molti casi l’otite si risolve senza un trattamento: nell’arco di alcuni giorni infatti, il sistema immunitario riesce a contrastare l’infezione. Tuttavia, quando le infezioni sono gravi o durano per oltre 3 giorni, è necessario intervenire con farmaci adeguati.

Il medico può quindi suggerire di tenere sotto osservazione l’andamento dei sintomi dell’otite media e se questi non accennano a migliorare ed a scomparire, di procedere con un antibiotico. È importante assumere questo farmaco sotto stretta prescrizione medica e non abusarne, poiché l’uso frequente può aumentare i casi ormai noti di antibiotico-resistenza. Inoltre, bisogna attenersi alle dosi e rispettare le tempistiche indicate dal medico per evitare che si sviluppino delle complicazioni.

Per gestire il dolore e ridurre i sintomi provocati, ad esempio dalla febbre, si possono assumere antidolorifici (come l’ibuprofene e il paracetamolo), anche da banco, avendo cura di consultarsi prima con il proprio medico o con il farmacista.

In presenza di un’otite esterna, in genere, si assumono delle gocce auricolari per avere un sollievo dal dolore. Fin quando l’infezione non si è risolta del tutto si sconsiglia di nuotare.

Nel caso in cui i sintomi persistano, nonostante i trattamenti seguiti, è necessario prendere un nuovo appuntamento con il proprio medico per un’ulteriore indagine. Inoltre, i bambini che presentano infezioni alle orecchie di frequente o che hanno del liquido al loro interno in modo persistente, richiedono un monitoraggio costante.

Il medico potrebbe suggerire di eseguire una procedura chirurgica per drenare il liquido che si forma nell’orecchio medio, che porta il nome di miringotomia. Viene eseguita in anestesia generale con il supporto di un microscopio operatorio con il quale lo specialista elimina dapprima tutto quello che limita la visione del timpano. A questo punto viene effettuata una piccolissima incisione sul timpano stesso e si aspira il liquido.

Come prevenire l’otite

Grazie ad alcuni accorgimenti e a buone abitudini, molte delle quali possono essere insegnate anche ai più piccoli, è possibile ridurre il rischio di contrarre infezioni all’orecchio. Ecco le principali:

  • evitare il fumo, compreso quello passivo;
  • eseguire e assicurarsi di far eseguire ai propri figli i vaccini, come quelli anti-pneumococco, esavalente ed antinfluenzali. Per farlo, è sufficiente consultare il proprio pediatra di libera scelta;
  • Quando possibile, è preferibile alimentare per almeno sei mesi il bambino con il latte materno, ricco di principi nutritivi;
  • evitare di utilizzare utensili o oggetti appartenenti ad altre persone, specie se queste hanno contratto l’influenza o una patologia di natura batterica;
  • insegnare al bambino a starnutire in un fazzoletto, da gettar via subito dopo l’utilizzo;
  • tenere il bambino a casa, sotto cura, quando malato, per evitare la diffusione dell’infezione;
  • far vedere al bambino come e quando lavarsi le mani;
  • non pulire le orecchie con l’aiuto di bastoncini di cotone poiché potrebbero causare delle lesioni;
  • utilizzare dei tappi specifici quando si nuota (per evitare lo sviluppo dell’otite esterna);
  • mantenere pulite e asciutte le orecchie.

In conclusione, quindi, l’otite è un’infezione dell’orecchio molto comune, specie nei più piccoli, che può essere curata con successo seguendo le terapie corrette. Se si presentano i sintomi descritti sopra nei propri figli, è bene prendere appuntamento con il medico per un approfondimento: la diagnosi precoce permette infatti di contrastare l’infezione, riducendo le possibilità di andare incontro a possibili complicazioni.

 

Fonti bibliografiche: