Polmonite: cause, sintomi e terapia

Febbre, difficoltà respiratorie, sono alcuni dei principali sintomi della polmonite. Ecco come riconoscere e come curare questa infiammazione dei polmoni.

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

Funghi, virus, batteri sono responsabili dello sviluppo di numerose infezioni di diversa gravità. Capita a tutti, e in alcuni casi anche con una certa frequenza, di ammalarsi per un’influenza o anche solo di dover convivere per alcuni giorni con i sintomi del mal di gola e del raffreddore. Si tratta di infezioni comuni che coinvolgono le vie respiratorie e che la maggior parte delle volte hanno un picco stagionale.

In alcuni casi i polmoni possono essere interessati da un’infezione: quando questa evenienza si verifica, ci troviamo di fronte a una polmonite. Scopriamo dunque come riconoscere e trattare in modo efficace questa patologia.

Che cos’è la polmonite

Per capire che cos’è e quali sono le cause che portano allo sviluppo della polmonite, è bene partire da una panoramica sulla struttura dei polmoni. Questi sono costituiti dagli alveoli polmonari, paragonabili a delle “sacche” di dimensioni contenute che si riempiono d’aria durante la respirazione.

Quando un patogeno supera le prime barriere difensive predisposte dall’organismo ed entra al suo interno, si attiva il sistema immunitario, provocando infiammazione. In presenza di polmonite, la respirazione sarà compromessa, il soggetto colpito si presenterà abbattuto e “dolorante”. La polmonite, quindi, rappresenta un’infezione a carico degli alveoli di uno o di entrambi i polmoni.

Quali sono le cause della polmonite

Come accennato, la polmonite è innescata dall’azione di patogeni esterni, quindi funghi, batteri o virus. A seconda della tipologia di microrganismo responsabile potremo avere varie forme di polmonite, le cui manifestazioni possono essere indubbiamente variabili.

Polmonite batterica

Costituisce la forma più comune, specie tra i bambini: esistono diverse tipologie di batteri che possono essere responsabili di questo quadro, più o meno frequenti a seconda dell’età del piccolo, della zona del mondo in cui si vive e della copertura vaccinale. Tra questi ricordiamo:

  • Lo Streptococcus pneumoniae;
  • il Mycoplasma pneumoniae;
  • l’Haemophilus influenzae di tipo b;
  • lo Staphyloccocus aureus.

Polmonite virale

Il virus del raffreddore (rinovirus) e quelli dell’influenza di tipo A e B sono tra le più comuni cause di polmonite tra gli adulti. Diversamente, il virus respiratorio sinciziale (RSV) costituisce la principale causa dell’infezione tra i bambini molto piccoli (quelli che comunemente rientrano nella fascia dei lattanti). Anche il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 può essere causa di polmoniti più o meno severe.

Polmonite da aspirazione

In questo caso, la causa non è da attribuire ad un patogeno, ma all’aspirazione di sostanze solide o liquide che raggiungono i polmoni, innescando l’infezione. Si tratta di una forma di polmonite più rara, ma frequente in persone che hanno avuto un ictus cerebrale, presentano delle malattie neurologiche o faticano a deglutire.

Polmonite fungina

È causata dall’azione di funghi presenti, ad esempio, nel terreno e riguardano per lo più i soggetti con un sistema immunitario debole.

La polmonite potrebbe essere contratta anche durante una degenza ospedaliera. In alcuni casi può manifestarsi in modo grave, poiché i batteri che la provocano potrebbero essere più resistenti agli antibiotici e perché vanno a colpire individui con un sistema immunitario già compromesso, dal momento che si trovano in un ambiente ospedaliero per un’altra patologia.

Quali sono i sintomi della polmonite

I segnali di una polmonite possono essere lievi, al punto da essere rilevati con difficoltà, oppure possono essere gravi e richiedere un’ospedalizzazione. I sintomi possono comparire in 24-48 ore oppure manifestarsi nell’arco di più giorni; dipendono, inoltre, dalla gravità della forma di polmonite, dal tipo di patogeno responsabile dell’infezione, dalla salute generale del paziente e dalla sua età. In generale, i sintomi della polmonite comprendono:

  • febbre (anche alta);
  • brividi;
  • sudorazione;
  • tosse con emissione di catarro;
  • fiato corto;
  • perdita di appetito;
  • senso di affaticamento;
  • vomito e nausea, specie nei bambini;
  • stato confusionale, per lo più negli anziani;
  • mal di testa;
  • dolori muscolari;
  • dolore al torace, che può peggiorare quando si tossisce o si respira profondamente.

Bambini e neonati potrebbero non mostrare evidenti segni di infezione, ma potrebbero manifestare questi segnali:

  • irrequietezza;
  • febbre;
  • tosse;
  • respirazione più rapida del normale;
  • allargamento delle narici quando respirano;
  • pelle e labbra dal color bluastro.

Tra le varie forme di polmonite, quella batterica è la più comune, ma anche la più grave. I sintomi, che possono manifestarsi all’improvviso o gradualmente, sono:

  • battito cardiaco accelerato;
  • labbra color bluastro per la mancanza di ossigeno nel sangue (cianosi periorale);
  • stato mentale confuso o delirante;
  • sudorazione abbondante;
  • respirazione accelerata;
  • febbre alta.

In presenza di polmonite virale, invece, i segnali possono manifestarsi nell’arco di diversi giorni e peggiorare in modo graduale. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza con mal di testa, febbre, dolori muscolari, difficoltà a respirare, debolezza diffusa.

Quali sono i fattori di rischio della polmonite

La polmonite può colpire un individuo con maggiori probabilità se sono presenti uno o più fattori di rischio tra cui:

  • l’età. I neonati e i bambini fino ai 5 anni non hanno ancora sviluppato un sistema immunitario forte, mentre gli anziani, oltre ad avere un sistema immunitario indebolito per via dell’invecchiamento, possono presentare anche malattie croniche che aumentano il rischio di polmonite;
  • il fumo, che riduce la capacità dell’organismo di eliminare il muco dalle vie respiratorie;
  • l’uso di droghe e l’abuso di alcol, che possono indebolire il sistema immunitario;
  • l’inquinamento atmosferico;
  • vivere in ambienti che ospitano molte persone, come caserme, studentati;
  • essere in ospedale per un’altra patologia;
  • avere un sistema immunitario debole, per un cancro, per aver subìto un trapianto, perché si stanno effettuando cicli di chemioterapia;
  • avere patologie polmonari tra cui la BPCO, l’asma, la fibrosi cistica;
  • avere malattie cerebrali come il morbo di Parkinson o un ictus, ovvero condizioni che possono causare difficoltà nel deglutire aumentando il rischio che liquidi e cibi vadano nelle vie respiratorie inferiori invece che nell’esofago, passando quindi dalla trachea ai polmoni;
  • avere altre condizioni come il diabete, alcune malattie al fegato o ai reni, l’anemia falciforme.

Diagnosi della polmonite

Come accennato, la polmonite potrebbe essere difficile da diagnosticare perché presenta molti sintomi simili a quelli di un’influenza o di un raffreddore. Per una diagnosi finale, il medico porrà delle domande sulle tue abitudini (se fumi, fai uso di droghe o bevi eccessivamente). Inoltre, potrebbe chiederti se hai viaggiato di recente, se sei entrato in contatto con animali, se sei stato esposto ad altre persone malate o se hai altre malattie.

Il passo successivo è quello dell’esame fisico in cui il medico ascolterà il torace con un fonendoscopio per verificare la presenza di anomalie sonore che potrebbero suggerire la presenza di una polmonite. Se ci sono reali sospetti di un’infezione, potrebbero esserti richiesti alcuni esami da eseguire come:

  • gli esami del sangue, da quelli più generici come l’emocromo e gli indici di infiammazione a quelli più specifici, atti a rilevare la tipologia di germe che ha causato la polmonite;
  • la radiografia del torace che, oltre a diagnosticare la polmonite, determina l’entità e la sede dell’infezione;
  • il test dell’espettorato. Viene prelevato un campione di muco espettorato dalla tosse per effettuare una ricerca del patogeno che può essere causa dell’affezione;
  • la pulsossimetria, che misura i livelli di ossigeno del sangue.

Se ci sono sintomi gravi e l’età del paziente è avanzata, potrebbero essere richiesti anche:

  • una TAC del torace, per avere una panoramica più dettagliata dei polmoni;
  • la coltura del liquido pleurico. Viene prelevata una piccola quantità di liquido dai tessuti che circondano i polmoni, per poter analizzare e poi identificare i patogeni responsabili dell’infezione.

Quali sono le complicazioni della polmonite

Ci sono casi in cui l’evoluzione di questa malattia infettiva può dare delle complicazioni che possono mettere a rischio la vita del paziente. Tra le più comuni ricordiamo:

  • difficoltà respiratorie serie, al punto da dover ricorrere al supporto di macchinari specifici;
  • Si verifica quando i batteri presenti nei polmoni si riversano nel flusso sanguigno, diffondendosi poi in altri organi;
  • pleurite, ovvero un’infiammazione che colpisce la membrana deputata a dividere i polmoni dal torace (la pleura). L’infezione, in molti casi, è accompagnata dal versamento pleurico, cioè un aumento del liquido tra polmoni e torace che rende più difficile la respirazione perché comprime il polmone;
  • ascesso polmonare. È una complicanza più rara e consiste nella formazione di una sacca di pus all’interno del polmone.

Quali sono i trattamenti della polmonite

Le terapie hanno l’obiettivo di curare l’infezione e di prevenire eventuali complicazioni. I trattamenti dipendono, come sempre, da un insieme di fattori che il medico dovrà valutare con attenzione tra cui l’età, lo stato generale di salute, la gravità dei sintomi, la presenza di altre patologie. Bisogna inoltre considerare che, anche se in molti casi la maggior parte dei sintomi si risolve in alcuni giorni/settimane, ci sono sintomi che possono persistere per mesi, come il senso di stanchezza.

Tra i principali trattamenti della polmonite rientra l’assunzione di questi farmaci:

  • antibiotici, funzionali in caso di polmonite batterica. È importante rispettare le dosi e le tempistiche fornite dal medico per ridurre le possibilità che l’infezione si ripresenti o si aggravi;
  • antifungini, in presenza di polmonite fungina;
  • antivirali, quando c’è una polmonite virale;
  • farmaci sintomatici, come gli anti-infiammatori, volti a ridurre i sintomi legati al dolore, alla difficoltà respiratoria, alla febbre;
  • eventualmente anti-tussigeni.

Altri suggerimenti da mettere in pratica per recuperare le energie più velocemente e per ridurre la possibilità di complicanze, sono:

  • riposare, restando a casa fino a quando non ci si sarà ripresi;
  • bere molto liquidi;
  • non fumare o non esporsi a fumo passivo;
  • bere bevande calde o stare al caldo per facilitare la respirazione.

Il ricovero in ospedale potrebbe essere necessario se:

  • si ha necessità di assistenza respiratoria;
  • la frequenza cardiaca è elevata ed accompagnata da altri segni di compromissione generale;
  • la temperatura corporea è troppo alta o più bassa del normale;
  • la funzionalità renale è alterata;
  • la respirazione è troppo rapida;
  • ci sono sintomi da disidratazione;
  • i livelli di ossigeno nel sangue sono bassi.

Come prevenire la polmonite

Ci sono davvero tante cause dietro lo sviluppo della polmonite, ecco perché è difficile prevenirla in modo assoluto. Adottando le seguenti misure preventive si possono, però, ridurre i rischi di contrarla:

  • non fumare;
  • prendersi cura del proprio sistema immunitario. Puoi mantenerlo sano seguendo un piano alimentare che contenga cibi ricchi di vitamine, antiossidanti e tutti i nutrienti di cui il nostro corpo necessita;
  • svolgere attività fisica, con la quale potrai rafforzare ulteriormente il tuo sistema immunitario;
  • lavarsi le mani con un detergente a base alcolica;
  • impiegare dispositivi di protezione individuale quando si deve entrare in contatto con soggetti ammalati;
  • portare alla bocca piccole porzioni di cibo se si hanno difficoltà a deglutire, per evitare che quanto consumato raggiunga i polmoni;
  • vaccinarsi e assicurarsi che i bambini vengano vaccinati. Ci sono diversi vaccini come quelli contro la pertosse, il morbillo, il pneumococco. Per ridurre, invece, le possibilità di andare incontro a complicanze della polmonite da influenza, c’è la possibilità di eseguire la vaccinazione antinfluenzale. In particolare, è consigliata in soggetti con un sistema immunitario debole ed alle persone in età avanzata.

In conclusione, quindi, la polmonite è un processo infiammatorio a carico dei polmoni piuttosto comune che può portare a complicanze anche serie. Mettendo in atto le misure preventive è possibile ridurre le possibilità di complicazioni e la diffusione.

Fonti bibliografiche: