Ablazione laser: in cosa consiste e a cosa serve

L'ablazione laser è una procedura medica che utilizza il laser per rimuovere strati di tessuto malato o indesiderato con precisione e minima invasività

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 20 Aprile 2024 12:29

Il termine LASER altro non è che un acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Si tratta di uno strumento capace di emettere una radiazione, unidirezionale e monocromatica, che ha una lunghezza d’onda compresa fra l’infrarosso e l’ultravioletto. Sono diversi i tipi di laser disponibili nella medicina moderna e ognuno di essi ha una propria lunghezza d’onda e specifiche caratteristiche tecniche. La scelta del laser da utilizzare dipende ovviamente dalla finalità ultima del trattamento e quindi dalla patologia da trattare. La scelta del laser più idoneo al trattamento è fondamentale visto che lo scopo è quello di evitare di danneggiare i tessuti circostanti alla zona da trattare.

Tra i laser più conosciuti e adoperati più spesso nelle varie branche della medicina abbiamo:

  • Laser CO2, adoperato soprattutto per la demolizione di inestetismi o lesioni tumorali benigne o lesioni in situ. Nella versione frazionata viene spesso usato per i trattamenti medico-estetici in quanto attenua e migliora notevolmente l’aspetto di rughe, cicatrici, smagliature e macchie cutanee. Inoltre, in dermatologia viene utilizzato per eliminare verruche, i fibromi, i nei benigni e altre lesioni.
  • Laser Erbium, è tra i laser più moderni, usato per il trattamento delle rughe in quanto aiuta il ringiovanimento del tessuto dell’epidermide o per la demolizione di lesioni.
  • Laser nd-Yag, utilizzato maggiormente nella chirurgia oftalmica per la correzione di problemi alla vista, ma anche in odontoiatria e in fisioterapia per la riabilitazione fisica e per il trattamento delle cicatrici. La sua versione q-switched invece è indicata per rimuovere i tatuaggi.
  • Laser ad alessandrite, impiegato per l’epilazione laser.
  • Laser a diodo, anch’esso utilizzato per i trattamenti di epilazione.
  • Dye Laser, utile per trattare capillari e angiomi.
  • Laser KPT, indicato come strumento selettivo efficace nel trattamento degli inestetismi cutanei di origine vascolare e nelle lesioni iperpigmentate.

I trattamenti laser sono sempre molto efficaci ma è essenziale che questi strumenti vengano maneggiati da personale medico esperto al fine di non provocare danni, spesso anche gravi.

Ablazione laser: in cosa consiste e perché si esegue

Il trattamento di ablazione laser, eseguito con laser CO2, è poco doloroso e veloce.

Nel campo ginecologico ci sono varie patologie, di solito di lieve entità, che si possono trattare con questa tecnica. Queste includono:

  • Patologie alla mucosa e alle pareti vaginali
  • Il lassismo alle pareti o rilassamento vaginale
  • Trattamento delle CIN (Neoplasie Cervicali Intraepiteliali)
  • Rimozione di condilomi esterni

L’ablazione laser è un trattamento che consiste nella rimozione, mediante bruciatura, di una parte di tessuto. La precisione di questa tecnologia permette una guarigione più rapida e minimizza i rischi di retrazioni o comparse di cicatrici rispetto alla chirurgia classica. Come anticipato nei paragrafi precedenti, l’intervento viene eseguito in ambulatorio.

Nella maggior parte dei casi il trattamento di aree cutanee o vaginali limitate non prevede alcun tipo di anestesia. Se le aree da trattare sono più estese e profonde invece viene eseguita un’anestesia locale.

Nella laser terapia in ambito ginecologico, il trattamento del collo dell’utero in genere causa dolori simili ai dolori mestruali, ma del tutto sopportabili. Il trattamento della vulva invece viene eseguito in anestesia locale.

Potenziali complicanze della ablazione laser in campo ginecologico

Nei casi in cui la zona trattata sia il collo dell’utero, possono presentarsi episodi di sanguinamento, in genere proprio durante l’intervento. Il problema però viene risolto immediatamente, direttamente in sede di trattamento mediante cauterizzazione della zona con lo stesso laser.

Nel caso in cui la zona del collo dell’utero sia stata trattata particolarmente in profondità, sono possibili episodi di sanguinamento anche giorni dopo la seduta. Solitamente alle pazienti viene consigliato un breve periodo di riposo.

Un’altra complicanza può essere quella infettiva caratteristicamente rappresentata da perdite siero-ematiche e cattivo odore. In questi casi è necessario l’impiego di una terapia antibiotica.

Diversamente, interventi su vulva e vagina non danno particolari complicanze. Le infezioni alle aree trattate inoltre sono veramente rare.

Per scongiurare ogni tipo di complicanza è comunque sempre consigliabile seguire scrupolosamente le indicazioni del personale sanitario e rivolgersi immediatamente al medico qualora si notino delle anomalie.

Preparazione alla chirurgia ginecologica

Le istruzioni da seguire prima dell’intervento di ablazione laser vengono date dal personale sanitario in base al tipo di intervento e alla zona da trattare. In generale però è importante sapere che gli interventi ginecologici eseguiti col laser vengono effettuati nei 15 giorni seguenti al flusso mestruale. Per questo motivo è raccomandabile, durante la prenotazione dell’intervento, comunicare la presunta data del flusso successivo in modo da stabilire la data più idonea per l’intervento.

Nel caso in cui si stiano assumendo dei farmaci è sempre importante comunicarlo al proprio medico, per stabilire se possono creare potenziali controindicazioni all’intervento. Si raccomanda inoltre di evitare, ove possibile, l’assunzione di farmaci che possono favorire il sanguinamento nei giorni che precedono l’intervento (aulin, aspirina, vivin c, brufen, ecc.).

Periodo di recupero post-ablazione laser

L’ablazione laser o, in generale, tutti i tipi di trattamenti laser non richiedono particolari periodi di recupero.

È tuttavia molto importate adoperare scrupolosamente tutti i comportamenti suggeriti dal medico a fine trattamento, che varieranno in base al tipo di intervento effettuato e soprattutto alla zona trattata.

In qualunque tipo di ablazione laser comunque, la prima regola da seguire è la mantenere una rigorosa igiene personale e della zona interessata e prestare particolare attenzione a tutti quei segni suggestivi di infezione che possono comparire nei giorni successivi (perite sierose, siero-ematiche, pus, dolore, gonfiore, arrossamento ecc.), avvertendo prontamente il medico alla loro comparsa.