Angioma: definizione, classificazioni e cause

L’angioma è un tumore benigno dello strato più interno dei vasi sanguigni. Può interessare tutti i vasi ma, se si presenta sulla cura, appare come una piccola macchia rossa. Scopri i sintomi, le classificazioni, le cause, i trattamenti di questo tumore benigno.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

La pelle costituisce la barriera protettiva per eccellenza di tutti gli organi e i tessuti del corpo. È essa stessa un organo e di frequente può essere interessata da alcune condizioni, più o meno gravi. Tra quelle più temute c’è il melanoma, un cancro della pelle che può essere prevenuto in modo efficace proteggendo la cute dai danni da esposizione solare. Ci sono poi i nei, escrescenze spesso di natura benigna, di forme e colori diversi, presenti sulla superficie del corpo. Anche l’angioma è una forma tumorale benigna che può interessare i vasi della cura e che, che nella maggior parte dei casi, regredisce in autonomia senza creare complicazioni.

Che cos’è un angioma

Comunemente noto con il termine “voglia”, l’angioma è una macchia della pelle. In genere, non procura complicazioni e degenera in patologie maligne, ma risulta evidente a occhio nudo. L’angioma fa la sua comparsa soprattutto sulla cute dei neonati e può perdurare anche in età adulta. Quando ciò si verifica, è necessario tenerlo sotto controllo poiché in alcuni casi potrebbe non consentire il corretto funzionamento dei vasi sanguigni e degli organi sottostanti.

Classificazioni dell’angioma

L’angioma rientra tra le anomalie vascolari, suddivise dalla Società Internazionale per lo studio delle anomalie vascolari (ISSVA) in due gruppi principali:

  • malformazioni vascolari. Sono congenite e sono provocate da un errore nel corso dello sviluppo dell’embrione;
  • tumori vascolari, ovvero delle neoplasie di natura benigna o maligna.

Nello specifico, l’angioma è un tumore vascolare benigno, circoscritto in un’area ben definita ed è causato da una malformazione a carico dei vasi sanguigni. C’è poi il linfangioma, una malformazione del sistema linfatico, piuttosto raro. Nella maggior parte dei casi si manifesta nei bambini con meno di 24 mesi, ma può comparire anche in età adulta. Si presenta come una massa sotto pelle che potrebbe procurare qualche complicazione, nel caso in cui andasse a schiacciare gli organi interni, man mano che il bambino cresce.

Angiomi comuni sono:

  • l’angioma a ciliegia, poiché si presenta di colore rosso/blu e ha una forma tondeggiante. Tra gli angiomi a ciliegia troviamo quelli senili o “macchie di Campbell de Morgan”, presenti sulla cute degli anziani;
  • l’angioma a ragno. Si sviluppa al di sotto della superficie cutanea e si presenta come una macchia rossa con delle estensioni che richiamano quelle delle zampe dei ragni. È più comune durante l’infanzia e la gravidanza e può manifestarsi su viso, braccia, collo, dita, dorso delle mani.

L’emangioma, la più comune forma di angioma, può invece svilupparsi appena nati o nel primo anno di vita. In genere, scompare entro i primi dieci anni di età in modo spontaneo, senza dover ricorrere a trattamenti specifici. Ci sono poi gli emangiomi congeniti, i quali, come suggerisce la parola stessa, sono presenti già dalla nascita.

L’angioma a ciuffi, rappresenta un tumore vascolare della pelle, che spesso fa la sua comparsa da neonati. È una forma benigna ed è al contempo raro.

Differenze tra angioma ed emangioma

Per via del loro aspetto molto simile, angioma ed emangioma, possono essere confusi. La differenza risiede nel fatto che l’emangioma risulta essere una particolare forma di angioma di dimensioni considerevoli e che può svilupparsi con maggior frequenza anche in profondità a livello degli organi interni. Gli angiomi sono più comuni negli adulti, mentre gli emangiomi si manifestano per lo più in epoca neonatale e durante l’infanzia. Infatti, il 30% circa dei nati prematuri e il 10% circa dei neonati, presentano uno o più emangiomi, con una maggiore prevalenza nelle bambine. Sono localizzati soprattutto sul viso e sulla testa, ma possono comparire anche in altre parti del corpo ed essere profondi o superficiali.

Quali sono i sintomi dell’angioma

Si tratta di una piccola protuberanza sulla pelle di 1-5 mm di diametro, dal colore rosso (chiaro o scuro). Sul corpo possono apparirne anche più di uno, specie su viso, petto e schiena. In genere non causa prurito ma, se ciò dovesse verificarsi, è bene porre attenzione evitando di grattare l’aerea per non farlo sanguinare.

L’emangioma invece, appare come un segno rosso piatto sul corpo che si trasforma in una protuberanza spugnosa nel primo anno di vita. Da questo momento, l’emangioma inizia lentamente il suo percorso fino a scomparire.

Il linfangioma è superficiale e può causare lo sviluppo di vescicole che rompendosi, perdono linfa. Si sviluppano, solitamente, entro il secondo anno di età.

Quali sono le cause dell’angioma

Le cause legate alla comparsa dell’angioma sono ancora sconosciute. Sono stati però individuati alcuni fattori di rischio scatenanti tra cui:

  • l’avanzare dell’età. Ad esempio gli angiomi a ciliegia sono stati associati all’invecchiamento perché tendono a diventare più comuni con l’avanzare degli anni;
  • le mutazioni genetiche. È il caso del linfangioma che può essere correlato a infiammazioni, traumi e alla sindrome di Turner, ovvero una sindrome cromosomica che può provocare malformazioni nello sviluppo del bambino durante la gravidanza;
  • l’esposizione chimica;
  • alcune condizioni mediche;
  • la gravidanza. Alcuni studi hanno rilevato che alcuni ormoni e gli alti livelli di prolattina possono contribuire allo sviluppo dell’angioma a ciliegia.

Diagnosi dell’angioma

La diagnosi dell’angioma viene effettuata a seguito di una visita che si basa sull’osservazione dell’angioma stesso. Possono seguire alcune domande da parte dello specialista per comprendere meglio da quanto tempo è presente, come si è sviluppato, se è cresciuto o meno. In alcuni casi, si ricorre ad ulteriori esami come:

  • la risonanza magnetica nucleare, utile in caso di emangiomi al cervello;
  • l’arteriografia, per emangiomi di dimensioni ragguardevoli ubicati a livello del fegato o quando i trattamenti eseguiti non danno benefici;
  • un ecocolordoppler, per comprendere la profondità dell’angioma;
  • la biopsia, per accertarsi che si tratti effettivamente di un angioma.

Quali sono le complicazioni dell’angioma

In generale, l’angioma non causa particolari complicazioni, anche perché nella maggior parte dei casi, sparisce con gli anni. Al più l’angioma, se grande e se collocato in un’area soggetta a sfregamenti, potrebbe procurare fastidio. Potrebbe inoltre creare un disagio psicologico, se è ubicato in una zona molto visibile.

La lesione potrebbe rompersi e dar vita a una piaga che può essere dolorosa e che può sviluppare perdita di sangue, infezioni e cicatrici. Le complicazioni possono avere ripercussioni sull’udito o sulla vista del bambino, anche se si tratta di eventi molto rari.

Quali sono i trattamenti dell’angioma

Anche se gli angiomi in genere non sono pericolosi e regrediscono con il tempo, nei primi mesi di vita è importante monitorarne l’andamento, così da agire subito in caso di complicanze. Il trattamento dipende dal tipo di lesione, dall’età del paziente, e di frequente interviene un team multidisciplinare in merito alla gestione del trattamento più idoneo.

La rimozione chirurgica è da considerare solo in alcuni rari casi. Spesso viene valutata quando crea problemi estetici o risulta essere fastidioso. Quando si rimuove l’angioma? Nel momento in cui la sua presenza crea problemi agli organi adiacenti o se non scompare autonomamente. La tecnica di rimozione impiegata è quella del laser, che non danneggia la cute circostante. Inoltre, è sicuro e in genere non lascia cicatrici o macchie.

Anche nel caso dell’emangioma, in genere non si ricorre alla chirurgia, fatta eccezione per i motivi di cui sopra. Può capitare che un emangioma provochi problemi alle strutture adiacenti o che costituisca un problema estetico per la zona in cui è ubicato e per le dimensioni raggiunte. In questi casi, si procede con trattamenti come:

  • la terapia laser per la rimozione di un emangioma piccolo;
  • l’assunzione di farmaci beta-bloccanti, impiegati per far regredire l’emangioma, ma che devono essere assunti con cautela poiché possono causare effetti collaterali;
  • l’uso di medicinali corticosteroidei. Si tratta di un’opzione che viene valutata qualora i farmaci beta-bloccanti non abbiano sortito alcun effetto. Vengono iniettati sotto pelle ed anche in questo caso, vanno valutati i possibili effetti collaterali sul paziente che, solitamente, è di giovane età.

Questi trattamenti vanno considerati solo in alcuni casi, poiché la maggior parte delle volte l’emangioma regredisce da solo, senza lasciare traccia. L’operazione chirurgica può essere valutata anche in presenza di linfangiomi, per prevenire le condizioni che potrebbero essere causate dalla pressione del linfangioma su un organo.

Come prevenire l’angioma

Non è possibile prevenire lo sviluppo di questa neoformazione poiché, ad oggi, sono sconosciute le cause scatenanti. Resta valido il consiglio di chiedere l’intervento del proprio medico di fiducia se l’angioma sanguigna o se crea qualsiasi tipo di problema.

In conclusione, quindi, l’angioma è una lesione tumorale non cancerosa, che non deve destare particolare preoccupazione. I genitori che vedono comparire lesioni rossastre sulla pelle dei loro bebè devono farli visitare dal proprio pediatra di fiducia e tenere monitorata l’evoluzione della lesione mediante visite specialistiche di routine. Di solito, l’angioma non crea particolari problemi di salute, ma il paziente potrebbe volerlo rimuovere per motivi estetici, specie se ha raggiunto grandi dimensioni e se si trova in un’area del corpo scoperta. Le forme di angioma che si manifestano da neonati scompaiono da sole con il trascorrere degli anni.

 

Fonti bibliografiche: