Re Carlo passa alle maniere forti: a processo un suo oppositore

L'uomo, scrittore e attivista noto nel Regno Unito, aveva messo in discussione la leggittimità della salita al trono del nuovo Re durante la proclamazione

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Re Carlo crolla nell’indice di gradimento dei suoi sudditi, lontano anni luci dalla popolarità della Regina Elisabetta. E la cronaca non aiuta: nelle scorse ore è stato incriminato, per dei commenti fatti durante la sua proclamazione, un noto attivista inglese, che aveva esposto in pubblico i suoi dubbi sulla legittimità e l’utilità della Corona. Da Palazzo nessun commento, ma l’uomo andrà a processo il prossimo 31 gennaio.

Re Carlo: chi è l’uomo incriminato per averlo messo in dubbio

Si chiama Symon Hill, ha quarantacinque anni ed è uno scrittore e attivista inglese, molto noto nel Regno Unito. Proprio lui è il contestatore che, durante la proclamazione di Re Carlo a Tower, Oxford, lo scorso 11 settembre, avrebbe urlato a gran voce “parole pericolose e nocive” nei confronti del Sovrano.

L’uomo, incriminato nelle scorse ore, dovrà presentarsi davanti al giudice il 31 gennaio: l’accusa è quella di aver usato parole minacciose e ingiuriose, oltre a comportamenti disordinati suscettibili di causare molestie, allarme o angoscia. Eppure, Hill racconta una versione ben chiara dei fatti accaduti: “Mi stavo recando in chiesa quella mattina, quando ho scoperto che proprio in quella piazza era in corso la proclamazione, come in ogni altra città del Regno Unito” ha dichiarato l’attivista attraverso un noto blog.

“È stato solo quando hanno dichiarato che Carlo era “Re Carlo III” che ho gridato ‘Chi lo ha eletto?’. Dubito che la maggior parte delle persone tra la folla mi abbia sentito. Due o tre persone vicino a me mi hanno detto di stare zitto. Non li ho insultati o attaccati personalmente, ma ho risposto dicendo che ci veniva imposto un capo di Stato senza il nostro consenso.”

Un contestatore, questo è certo, noto per le sue battaglie (soprattutto religiose), ma a molti è parsa subito esagerata la decisione della Thames Valley Police di proseguire con l’incriminazione. Da Buckingham Palace nessun commento alla notizia, ma di certo c’è lo zampino di Re Carlo e del suo staff.

Re Carlo: perché non piace agli inglesi

Sembra senza via di uscita la situazione di Re Carlo: ogni giorno qualcuno cerca di screditarlo, di mettere in discussione il suo operato e soprattutto la sua sovranità, e lui non ci sta più. Non curante del calo dei consensi, il nuovo Sovrano continua per la sua strada, con azioni sempre più discutibili.

Ad esempio, dopo aver parlato di un drastico taglio di costi per la Monarchia, pare che Carlo abbia cambiato idea sulla sua incoronazione: addio risparmio, i soldi degli inglesi saranno spesi per una cerimonia in grande stile, per dimostrare la potenza del Regno Unito davanti al mondo intero.

E proprio la sua salita al trono è al centro di un dibattito molto acceso: se con la Regina Elisabetta, ormai anziana, molti avevano preferito non infierire, ora che c’è Carlo politici e attivisti si domandano se è il caso che questa istituzione continui a esistere, alle spalle dei contribuenti.

Non si tratta, dunque, solo di carisma, ma di una polemica che affonda le radici in un grave problema della società inglese, che si ciba dal gossip della Famiglia Reale, e al tempo stesso viene mangiata da essa.