Perché Re Carlo non può privare il Principe Andrea dei titoli reali dopo il caso Epstein

Nonostante il coinvolgimento del terzogenito di Elisabetta II nel caso Epstein, la legge britannica prevede che ad intervenire sia un altro organo istituzionale

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Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

Il Principe Andrea è di nuovo nel centro del mirino dopo la pubblicazione dei fascicoli giudiziari relativi al caso Epstein, finanziere americano condannato in patria con l’accusa di sfruttamento sessuale di ragazze minorenni. Il coinvolgimento del terzogenito di Elisabetta II nella vicenda era già noto, ma assume maggior rilevanza perché per la prima volta le informazioni che lo riguardano sono state diffuse attraverso il sistema legale: è stato proprio il tribunale, infatti, a rendere pubblico l’elenco di quasi 200 persone legate al miliardario americano, morto suicida nel 2019.

Eppure, nonostante lo scandalo, il Re Carlo non potrà privare il fratello dei suoi titoli nobiliari: la legge britannica è molto chiara in materia, e l’attuale monarca, nonostante la pesante macchia sulla Royal Family, non potrà intervenire in alcun modo per ‘punire’ il fratello, ma dovrà attendere l’operato di un altro organo istituzionale.

Perché Carlo non può togliere i titoli reali ad Andrea

Dopo l’esplosione dello scandalo Epstein, culminata con la recente pubblicazione dei documenti relativi al caso , il Principe Andrea  ha sensibilmente diradato le sue uscite pubbliche per non arrecare ulteriori danni d’immagine alla Royal Family.  Ma nonostante non possa più fregiarsi della dicitura “Sua Altezza Reale”, continua a possedere il titolo di Duca di York e ad essere ottavo in linea di successione al trono, alle spalle del Principe Harry e dei suoi due figli.

Ma come mai Carlo non è intervenuto in prima persona privando il fratello di suoi titoli?  Secondo l’attuale costituzione britannica a poter agire in tal senso non è il Re, bensì il Parlamento. Lo riporta il magazine Gert’s Royals, vero esperto in materia: “Sarà molto difficile in questo caso. Gli organi legislativi e quelli esecutivi non hanno il potere di decidere se qualcuno è colpevole di un crimine. Tale compito spetta agli organi giudiziari, ovvero i tribunali, ma poiché non ci sono accuse contro il Principe Andrea, agli occhi del governo del Regno Unito è innocente, e quindi nemmeno il Parlamento può intervenire”. Gli esperti spiegano anche che al momento ci sarebbe un disegno di legge che permetterebbe al Re di estromettere il fratello dalla Royal Family, ma l’iter burocratico per adottarlo sarebbe estremamente lungo.

Sebbene il Parlamento inglese non abbia mai lasciato intendere di volere privare il Principe Andrea dei suoi titoli, sono state comunque attuate delle piccole misure nei suoi riguardi. Esattamente come il Principe Harry – che si è trasferito in California nel 2020 insieme alla moglie Meghan – Andrea era uno dei quattro Consiglieri di Stato di Re Carlo, ovvero figure che possono prendere le veci del sovrano quando questi si trova fuori dal Regno Unito. Tali nomi vengono solitamente scelti tra le prime persone in linea di successione al trono che abbiano più di 21 anni, e che nel caso di Carlo sarebbero William, Harry, Andrea e la sua primogenita, la Principessa Beatrice.  Tuttavia, nel dicembre del 2022, il Parlamento britannico ha deciso di aggiungere alla lista dei Consiglieri di Stato anche la Principessa Anna ed il Principe Edoardo. Un segnale importante per evitare ‘futuri imbarazzi’ ad una famiglia già estremamente compromessa dalla condotta del Principe.

Il principe Andrea e lo scandalo Epstein

La prima tranche delle carte del caso Epstein appena pubblicate include circa 40 documenti ed una lista di 187 nomi  vicini al finanziere, in cui, oltre a quello del Principe Andrea, figurano anche quelli di celebrità del calibro di Bill Clinton, Michael Jackson, Donald Trump e Stephen Hawking. Si tratta di informazioni che già in precedenza erano state rese note da terze parti, ma che per la prima volta sono state diffuse attraverso il sistema legale.

Nel caso specifico del fratello del Re Carlo, si possono leggere le deposizioni di Johanna Sjoberg, una delle giovani coinvolte nel giro di Epstein. La ragazza ha dichiarato che Andrea le avrebbe ‘scherzosamente toccato i seni’ mentre scattava delle foto. Virginia Giuffre, l’altra accusatrice che sosteneva di essere stata abusata da Andrea quando aveva 17 anni, aveva invece già concluso in precedenza un accordo privato con il Principe.