Con la sua autobiografia, Spare, letteralmente “ruota di scorta”, Harry ha toccato il fondo. Anche se non c’è mai un limite al peggio. Indubbiamente, il libro è un caso letterario, probabilmente un best seller grazie al quale farà milioni di dollari, ma umanamente è un fallimento colossale.
Harry ha stancato tutti
Harry ha definitivamente stancato tutti con le sue accuse prive di fondamento, con le sue lamentele che rasentano l’isteria, con i suoi capricci e le rivendicazioni da vittima maltrattato da tutti. Ha voluto sfogare le sue frustrazioni in un libro in cui dice di raccontare la sua versione dei fatti, un’operazione in sé accettabile ma tutta la strategia di marketing per promuoverlo si è dimostrata un’operazione all’insegna della negatività e della denigrazione.
Harry, dove vedere in Italia la sua intervista bomba
Prima la serie su Netflix, poi le interviste bomba, una con Tom Bradby su ITV per la Gran Bretagna e un’altra sulla CBS per il pubblico americano, giusto per non farsi sfuggire nemmeno un telespettatore dei due mondi. E le cattiverie, le rivelazioni al veleno contro Re Carlo, Camilla, William e Kate Middleton non si sono sprecate. Rivelazioni che sono così paradossali e stucchevoli da avere dell’incredibile. In Italia l’intervista di ITV si può vedere su Real Time martedì 10 gennaio alle 22:40 (in replica giovedì 12 gennaio alle 21:20) e disponibile in streaming su discovery+.
Harry, la sua autobiografia è un fallimento personale
Che Harry abbia fallito dal punto di vista personale è evidente a tutti. Anche ammesso che lui e Meghan Markle sono le reali vittime del Palazzo, che suo padre e sua nonna hanno remato sempre contro di lui, che il Palazzo lo ha abbandonato dopo il matrimonio e non ha mai difeso né lui né sua moglie dai media sia vero, c’è modo e modo di avanzare le proprie pretese.
Quando nel 2020 Harry e Meghan lasciarono la Famiglia Reale, molti li sostennero. Persino Emanuele Filiberto li difese, appoggiando la loro decisione come l’unica possibile per vivere la propria vita non più da numeri due. Ma quello che tutti ci aspettavamo da questa coppia così intraprendente e coraggiosa era che realizzasse la sua fondazione benefica, portando avanti i progetti a sostegno delle donne, delle minoranze, dei malati di AIDS, in difesa dell’ambiente, tutti campi in cui Harry e Meg erano molto attivi.
Ci si aspettava anche che Lady Markle tornasse a lavorare come attrice, nella sua amata Hollywood, magari con lavori più concreti e importanti o che diventasse un’attivista politica, impegnandosi in prima persona per cambiare le cose e senza coinvolgere suo marito Harry e senza tirare in ballo titoli nobiliari per evitare di creare incidenti diplomatici con la Monarchia britannica, costringendola magari a intervenire e a porre divieti. Harry poi avrebbe potuto portare avanti molti dei progetti benefici iniziati da sua madre Diana, di cui parla così spesso, avrebbe potuto impegnarsi nella realizzazione di ospedali o di enti per la cura e la protezione di minori.
E poi dopo aver dimostrato quello che erano in grado di fare con le loro risorse finanziarie ed umane, raccontare come secondo loro sono andate davvero le cose a Palazzo, tanto da essere costretti a migrare negli Stati Uniti per poter portare avanti i loro progetti e le loro idee.
Invece, niente di tutto questo. Durante i due anni passati in America, Harry e Meghan ci hanno “deliziato” solo con le loro recriminazioni, hanno guadagnato milioni gettando fango contro la Famiglia Reale, non si sono fermati né di fronte alla morte del Principe Filippo né di fronte a quella della Regina Elisabetta. Anzi, Harry è riuscito ad accusare la Sovrana per il silenzio che ha mantenuto quando Carlo e William si sono arrabbiati con lui mentre comunicava loro di voler lasciare la Monarchia.
Harry e Meghan hanno proseguito rivendicando i loro diritti a mantenere i titoli nobiliari, hanno fatto sapere quanto hanno “sofferto” perché Carlo non vuole più pagare loro uno stipendio e non vuole sganciare una sterline per la loro sicurezza. Si sono premurati di farci sapere quanto la Regina sia stata cattiva con suo nipote per averlo privato delle cariche militari solo perché (lo si dice in senso ironico) Harry ha deciso di non lavorare più per la Monarchia.
Insomma, ci era più simpatico Harry quando era la pecora nera dei Windsor che oggi, anche se lui dice nella sua autobiografia che furono William e Kate Middleton a consigliarlo di indossare la divisa da nazista nella famigerata festa di oltre 15 anni fa. Ma anche se le cose sono andate davvero così, si dimostra ancora una volta tutta la sua inconsistenza. Possibile che Harry a 20 anni e con una buona istruzione, in più ufficiale delle forze armate britanniche e con una nonna che ha prestato servizio militare durante la Seconda Guerra Mondiale, non si sia reso conto da solo che indossare la divisa nazista è del tutto fuori luogo e condannabile?
Quando una persona a 38 anni scrive un’autobiografia, dovrebbe avere fatto qualcosa di davvero importante nella vita, altrimenti si finisce nel ridicolo come sta accadendo a Harry e al suo Spare. Ormai la sua credibilità si è esaurita.