Harry e Meghan Markle, “inseguimento catastrofico”: parla il taxista

"Parlare di inseguimento catastrofico mi sembra esagerato", il taxista smentisce Harry e Meghan Markle. E non è l'unico

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Harry e Meghan Markle coinvolti a New York in un inseguimento coi paparazzi che avrebbe messo in pericolo la loro vita, rischiando un incidente automobilistico simile a quello che in cui è rimasta uccisa la madre del Principe, Lady Diana. Una storia che ha dell’incredibile, proprio perché non è vera. E a confermarlo è il taxista che guidava la vettura su cui si trovavano i Duchi del Sussex durante quella che loro avrebbero definito la folle corsa per evitare i paparazzi.

L’inseguimento dei paparazzi, Harry e Meghan Markle smentiti

Ancora Harry e Meghan Markle, che stanno insieme solo per interesse, avrebbero dovuto mantenere un basso profilo invece che puntare il dito contro i giornalisti accusandoli di aver messo in pericolo la loro vita, perché ancora una volta sono stati smentiti. E non da uno ma da più testimoni. A cominciare ovviamente dai fotografi e dai reporter presenti che negano di aver oppresso la coppia e affermano, tramite una nota ufficiale dell’agenzia Backgrid, di non aver avuto alcuna intenzione di recare danno ai Sussex.

A tal proposito ci sarebbe un video che mostra cosa è davvero accaduto all’uscita del gala per gli Women of Vision awards. In questa clip Meghan e Harry appaiono rilassati e tranquilli. Anzi Lady Markle è guarda a vista dagli uomini della sicurezza che fanno strada ai Duchi per farli salire in auto. E poi ci sarebbe un’immagine di Meghan sorridente dentro il taxi.

Poi c’è la polizia di New York, un testimone decisamente più attendibile, in quanto estraneo ai fatti. In un comunicato ufficiale è stato dichiarato che il Duca e la Duchessa del Sussex sono arrivati a destinazione sani e salvi e che non sono stati segnalati incidenti, feriti, citazioni in giudizio o arresti.

La testimonianza del taxista di Harry e Meghan Markle

Ma a inchiodare Harry e Meghan in modo definitivo sono arrivate le dichiarazioni del taxista che li ha accompagnati. L’uomo ha decisamente sgonfiato le parole dei Sussex, affermando che “parlare di inseguimento catastrofico è esagerato“. Sukhcharn Singh, che ha caricato sul suo taxi la coppia martedì 16 maggio, ha dichiarato alla NBC che non si è mai sentito in pericolo: “Penso che sia esagerato. New York City è il posto più sicuro dove stare. Ci sono stazioni di polizia, ci sono poliziotti a ogni angolo, quindi non c’è motivo di aver paura“.

Al Washington Post ha confermato le sue parole, raccontando che Meghan e la sicurezza di Harry gli hanno chiesto di andare alla stazione di polizia perché temevano di essere stati rintracciati: “Non mi sono mai sentito in pericolo. Non è stato un inseguimento in macchina come in un film. Loro erano silenziosi e sembravano spaventati, ma è New York, è sicura”.

Vale di nuovo quanto disse la Regina Elisabetta sempre a proposito delle accuse che Harry e Meghan rivolsero alla Famiglia Reale quando lei era ancora in vita: “A volte le cose vengono ricordate in modo diverso”.

Ma la storia del presunto inseguimento ha l’aria di essere una montatura dei Sussex che fanno i capricci per le mancate misure di sicurezza di cui non hanno diritto perché non sono più membri senior della Monarchia britannica.