Charlene di Monaco spiata dal Palazzo che avrebbe pagato un’agenzia di intelligence 1,1 milioni di euro per i suoi servizi, compresi nano droni che avrebbero potuto tenere sotto controllo tutto il Principato. Sospetti inevitabili anche su Alberto che però pare proprio che fosse all’oscuro di tutto. Mentre sui social serpeggiano le ipotesi più favolose di uno ferreo controllo sulla vita della Principessa.
Alberto di Monaco, scandalo spionaggio per 1,1 milioni
Dunque, Alberto di Monaco si trova ad affrontare un nuovo scandalo e ancora una volta l’intera faccenda è da attribuire a Claude Palmero, il commercialista licenziato in tronco, che ha divulgato i quaderni con le spese, anche in nero, della Famiglia Grimaldi, contenenti le cifre folli versate da Charlene a chef e stilisti o i pagamenti in nero della colf.
Tutto è partito da un’inchiesta serissima di Monaco Matin che ha messo in luce come Claude Palmero abbia intrattenuto rapporti commerciali negli ultimi anni con la società monegasca MC Clic, accumulando 54 fatture per 1,1 milioni di euro. L’agenzia avrebbe fornito al Palazzo i tre nano droni del valore di 120mila euro, più una serie di attrezzature e software di spionaggio per mettere in piedi una vera e propria squadra di intelligence del Principato.
Alberto sarebbe stato all’oscuro dell’intera operazione, ma c’è chi solleva dubbi e teorie complottiste che coinvolgerebbero anche Charlene di Monaco sono state messe in circolo.
Erwan Grimaud, capo dell’azienda, è stato convocato dalla polizia. E durante l’interrogatorio, il suo avvocato ha respinto qualsiasi coinvolgimento in transazioni discutibili con il Palazzo di Monaco. Ma questo non ha dissipato i sospetti. Infatti, pare che Grimaud sia stato consigliere per la sicurezza del Principe e avrebbe “lavorato esclusivamente per lui”, secondo fonti vicine alla Rocca.
Inoltre, da inchieste condotte da alcuni media tedeschi, sarebbe emerso un piano di Alberto per creare un servizio privato di intelligence a Monaco che si sarebbe dovuto chiamare Monaco Intelligence Service. In realtà, queste voci circolano già da quasi 20 anni, tanto che nel 2009 intervenne direttamente il Palazzo per smentirle: “Non è mai esistita alcuna struttura chiamata MIS (Monaco Intelligence Service) al servizio dello Stato monegasco”.
Anche per quanto riguarda i più recenti avvenimenti, Alberto, così come qualunque altro membro della famiglia regnante, sarebbe totalmente estraneo a tali traffici commerciali.
“Charlene di Monaco sotto controllo”
Sebbene non siano mancate speculazioni alquanto bizzarre e quasi offensive che coinvolgono anche Charlene e i rapporti piuttosto chiacchierati con suo marito Alberto. Come è noto, la coppia principesca è stata spesso al centro del gossip, anche prima delle nozze, con la presunta fuga di Charlene e il sequestro del suo passaporto.
A cicli alterni si è parlato di crisi profonda, di divorzio, anche durante la malattia della Principessa nel 2021. In considerazione di ciò, insider rimasti anonimi hanno addirittura ipotizzato che il Principe possa essersi avvalso di questi servizi di spionaggio anche per tenere sotto controllo la moglie. Ovviamente queste speculazioni restano infondate e non c’è alcuna prova che possa avvallarle.
Dall’inchiesta ufficiale è emersa la totale estraneità di Alberto nei confronti di questi ambigui rapporti commerciali. Ma di certo i pettegolezzi messi in circolo dalle malelingue contribuiscono a indebolirne la figura.