“Penso che, davvero, sia morta di dolore”. Aveva 45 anni ed è stata l’ex Principessa del Qatar: la storia e la morte di Kasia Gallanio ha fermato il mondo per un minuto. Giovanissima, con uno sguardo meraviglioso, rivolto alla speranza di un futuro felice. Lo stesso che le è stato negato sin da quando ha dovuto intraprendere una lunga battaglia legale per la custodia delle figlie. La lotta, una vita sofferta, l’ultima battaglia respinta a metà maggio, che l’aveva lasciata attonita, devastata. Senza forze.
È morta Kasia Gallanio, ex Principessa del Qatar
La notizia della morte di Kasia è stata confermata dall’agenzia di stampa Efe: il primo a darne l’annuncio è stato il quotidiano francese Le Parisien. L’ex Principessa del Qatar è deceduta in Spagna nella giornata di domenica, nella sua casa a Marbella. Aveva sposato nel 2004 lo zio dell’emiro qatariota, Abdelaziz bin Khalifa Al-Thani. Al momento sono in corso le indagini, così come l’autopsia, ma la sospetta causa della morte potrebbe essere dovuta al consumo di una sostanza nociva.
La lotta per riavere le sue figlie
Il dolore era diventato troppo da sopportare, da gestire. Dopo essersi separata dal marito, era iniziata la battaglia per la custodia delle figlie. Un percorso lungo, sacrificato, in cui spesso si era sentita respinta: l’ultima volta il 19 maggio dal tribunale di Parigi. L’assenza, la lontananza, la sofferenza di non riuscire a stare con la propria famiglia, di dover combattere contro l’esaurimento nervoso.
Secondo Le Parisien, Kasia è stata ricoverata in ospedale a novembre, dove è rimasta per alcuni mesi, dal momento in cui era soggetta a periodi di forte stress ed esaurimento. Aveva scelto di seguire delle cure disintossicanti, per tornare a stare bene e combattere per le proprie figlie. Una vita ricamata da momenti felici, ma anche da attimi infernali, soprattutto quando una delle figlie ha raccontato di aver subito delle violenze dal padre, che ha sempre negato le accuse. Tali episodi sarebbero iniziati quando aveva 9 anni, e sono continuati fino ai 15 anni. Per questo motivo, Kasia aveva iniziato a combattere per loro, per la verità, per la giustizia, che non è mai arrivata.
Il dolore per le figlie e la lontananza
“La mia cliente era devastata da questa decisione. Penso che, davvero, sia morta di dolore”, ha detto Sabrina Boesch al quotidiano francese, l’avvocatessa dell’ex Principessa. È stata la Boesch a doverla identificare, a volare in Spagna, anche e soprattutto per stare insieme alle figlie di Kasia. Quando il tribunale parigino ha archiviato la sua denuncia per l’affidamento, è stato troppo da sopportare, da credere. Una delle figlie vive con il padre ad Avenue Montaigne negli Champs-Elysees.
Sul suo profilo Instagram, aveva spesso invocato la giustizia, rilasciando dichiarazioni, interviste. “La Principessa abbandonata“, così era stata definita, arroccata nel suo dolore, non creduta. Proprio la figlia più piccola non poteva parlare con lei. “Il che mi rende triste, perché riceve molte cose materiali da suo padre. Quindi è come una manipolazione e un ricatto. È come se una parte del mio corpo fosse scomparsa“, aveva dichiarato al Woman’s World. E ora le sue parole sembrano un macigno.