Uomo parassita, ecco come riconoscerlo e come agire

Non ha voglia di darsi da fare, si fa mantenere, perde tempo: se lui ha tutte queste caratteristiche aprite gli occhi e scaricatelo

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Un momento sfortunato capita a tutti. Perdere il lavoro, incappare in guai di natura economica. È il caso del tuo compagno: tu gli stai accanto, lo sostieni moralmente e finanziariamente. Questo è buono e giusto. Ma può succedere che lui se ne approfitti, che in fondo non abbia troppa voglia di lavorare. Soggetti del genere sono uomini-zecche, anche noti come scansafatiche, fannulloni, parassiti. Ecco come imparare a riconoscerli e agire di conseguenza. Ovvero: tenerseli ma almeno esserne consapevoli, provare a cambiarli, liberarsene.

Poverino, il mondo del lavoro ce l’ha con lui

Gli uomini senza lo straccio di un lavoro (e di conseguenza senza il becco di un quattrino) sono famosi per avere sempre una giustificazione della loro nullafacenza. Ok, l’economia è in crisi, è vero. Ma se non fosse per quello state sicure che avrebbe qualche altra scusante pronta. Potrebbe dirvi che si è licenziato perché il suo capo gli metteva i bastoni tra le ruote, oppure perché per il misero stipendio che prendeva tanto vale starsene a casa e cercare altro (che tradotto significa: aspettare che la professione della sua vita gli piova come la manna dal cielo). Oppure: il lavoro era troppo lontano da casa, e lui non reggeva la vita del pendolare. O ancora: sì, è vero, aveva trovato un lavoro, ma era in un’altra città, e la sua mamma non avrebbe mai retto all’idea di vederlo allontanarsi. Povera donna!

Pigro da far paura

La mattina quando lo chiamate, verso le 10, diciamo, ha sempre la voce impastata. Già, era nel mondo dei sogni, beato lui. I suoi passatempi prediletti sono i videogiochi, o perdere tempo attaccato a TikTok. La sua immane pigrizia gli impedisce perfino di cambiare il rotolo quando la carta igienica finisce. Non ce la fa neppure a buttare via il barattolo dello shampoo vuoto, e se lanciando le mutande sporche nel cesto dei panni da lavare non gli riesce il canestro, state certe che rimarranno lì sul pavimento del bagno. Lui del resto ci sta provando a spostare gli oggetti col pensiero, ma finora non ha ottenuto risultati.

L’inguaribile sballone

Potete amare un anticonformista, che male c’è. Uno a cui non piace ammazzarsi di fatica, che male c’è. Uno che ha deciso d’intraprendere una carriera non facile: attore, artista, musicista. Insomma, un tipo che spesso lavora solo saltuariamente. Ma se il tipo con cui state fa cose che non vi piacciono per nulla, come sparire per giorni, bere alla grande o stare fuori tutta notte cercando di nascondervi quello che fa, allora forse conviene lasciarlo perdere, non credete?

Cara, la baracca portala avanti te

Non importa quanto sia bello, affettuoso, bravo a letto: non permettete alla persona che vive con voi di non pagare la metà dell’affitto e delle spese comuni. Ricordatevi che nessun uomo che si rispetti si lascerebbe pagare il pranzo senza mai scambiare la cortesia. Se il vostro lui permette che lo sosteniate finanziariamente (al di là delle emergenze, che possono capitare), se ha bisogno del vostro aiuto e dei vostri soldi per ogni banalissima cosa, pensateci: che sia un fannullone? Altamente probabile.

Amo’, vuoi fare il mantenuto? Anche no

Innanzitutto smettete di passagli “la paghetta“. Forse pensate che lo state aiutando, che dopotutto lo amate, e prima o poi un lavoro se lo troverà… scendete sul pianeta terra, dai! La verità è che non lo state aiutando, ma gli state impedendo di diventare una persona autonoma. Facendogli trovare la pappa pronta non crescerà mai. Parlate chiaramente con lui, da persona adulta a persona adulta. Raccontategli il vostro disagio, quello di una donna che vive nella scomoda situazione di dividere l’esistenza con qualcuno che sembra non avere troppa voglia di darsi da fare. Forse così si smuoverà. O forse no. In quel caso, prima di abbandonarlo all’autogrill, provate a fargli assumere il ruolo non retribuito che per anni le donne hanno avuto (e continuano ad avere) tra le mura domestiche: la casalinga. Per lo meno avrete qualcuno che stenderà la biancheria, stirerà, pulirà a terra, vi farà trovare la cena pronta al ritorno dal lavoro e ritirerà le raccomandate in vostra assenza. Meglio che niente.