No, dare la password al proprio partner non è segno di amore

"Se mi ami mi dai la password", non è una richiesta d'amore ma un ricatto emotivo a cui nessuno dovrebbe cedere mai

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

La fiducia è una cosa così rara e straordinariamente preziosa che fa paura. Fa paura concederla, fa paura perderla. Perché del resto di lei si dice essere il fondamento di ogni relazione, di qualsiasi natura essa sia.

La fiducia non è come l’amore. Non è irrazionale o illogica ma, esattamente come quello che è il sentimento più potente del mondo, anche questa ha bisogno di pazienza e di perseveranza, di gentilezza e non di prepotenza. Perché la fiducia non si impone, ma si costruisce e si guadagna.

Ed è proprio per questo che dare o pretendere la password del proprio partner non ci aiuterà a costruire un rapporto umano basato sulla fiducia perché non è così che funziona.

Le dimostrazioni d’amore ai tempi dei social network

È un amore 2.0 quello che stanno vivendo i giovani e di riflesso anche noi, che forse più di loro abbiamo subito il fascino dei social network e del web. Ma cosa c’entra la tecnologia con i sentimenti e le relazioni?

Inutile far finta che questo crescente bisogno di essere online non condizioni anche i rapporti umani, basti vedere come questi, nella loro evoluzione, hanno influenzato inevitabilmente anche le nostre relazioni. Dagli amori che nascono sul web a quelli che finiscono proprio nella rete, a causa dei tradimenti virtuali che oggi rappresentano una delle cause principali delle separazioni.

Ed è proprio dalla consapevolezza che nel web c’è tanto, e forse troppo, di noi, che quello di scambiarsi le password sembra un vero e proprio atto di amore e di fiducia.

Quelle poche cifre alfanumeriche che ci permettono di accedere in maniera rapida allo smartphone e al computer, ai social network e alle chat dell’altro, possono davvero rivelare tutto del nostro partner. Dalle sue abitudini, ai suoi comportamenti online. Ma se nessuno ha niente da temere, e nella coppia non ci sono segreti, allora dov’è il problema?

Un segno di fiducia

C’è chi lo considera romantico e chi naturale, chi ancora crede che sia un diritto e un dovere consentire al partner di avere accesso a qualsiasi cosa riguardi la propria vita. Ma il rischio, più concreto che mai, è quello di annullare completamente qualsiasi limite personale.

È vero, assecondare una richiesta del genere e scambiarsi la password, può sembrare un atto di fiducia innocuo, qualcosa volto a dimostrare che non si ha niente da nascondere. Ma la vera domanda è: perché si arriva al punto di sentire il bisogno di dover dimostrare la propria fiducia quando questa dovrebbe essere già alla base di una relazione?

Più che una richiesta d’amore, in realtà, lo scambio delle password sembrano nascondere, neanche troppo velatamente, il bisogno pericoloso di un senso di controllo che si vuole esercitare sul partner. Che non ha a che fare con la gelosia, quanto più con l’ossessione e la possessione.

Perché la verità è che per quanto confortevole possa sembrare una garanzia di fedeltà e di amore eterno da parte del partner, niente e nessuno potrà mai darcelo, neanche una password. Questo scambio, al contrario, non fa che assecondare il desiderio sbagliato di dover controllare una persona e magari costringerla a limitare la sua libertà individuale.

“Se mi ami mi dai la password”, non è una richiesta d’amore ma un ricatto emotivo a cui nessuno dovrebbe cedere mai.