Ho bisogno di un consiglio, di un supporto o anche solo di un abbraccio perché sto impazzendo. Ho 38 anni e sono sposata con G. che di anni ne ha 58. Abbiamo una notevole differenza di età, lo so, eppure quando l’ho conosciuto a 20 anni questo non era un problema. Non lo è stato neanche dopo quando ci siamo scambiati le promesse all’altare e abbiamo iniziato a condividere la nostra vita insieme. Lui era sempre presente, mi prendeva per mano e mi accompagnava ovunque. Da un po’ di anni, però, tutto è cambiato: lui è diventato noioso, non ha più voglia di fare niente e anzi aspetta solo il pensionamento, dice, per riposarsi. Io invece sto aprendo un’attività tutta mia e sono sempre in movimento, ma sto facendo tutto da sola perché lui è “stanco”. Mi dice che ho troppi grilli per la testa, che gli provoco ansia con le mie continue richieste. Se gli dico di andare a ballare mi dice “vai da sola”, se gli chiedo di accompagnarmi a fare qualcosa sbuffa, non vuole venire in palestra con me e anche un viaggio più avventuroso, che non siano le solite Maldive, diventa oggetto di discussione. Avrei dovuto ascoltare i consigli di mia madre e delle mie amiche quando mi dicevano che lui era troppo grande, ma io testarda e ammaliata dalla sua maturità e dalla sua intraprendenza ho deciso di buttarmi. E adesso mi sono pentita di aver sposato quell’uomo più grande e di essere rimasta intrappolata, forse per sempre. Che devo fare?
Amica mia, intanto lasciati abbracciare, da me, anche se solo virtualmente, e da tutte le persone che fanno parte della tua vita. Se è di questo che hai bisogno in questo momento, ne sono certa, troverai un po’ di conforto, quanto meno quello necessario per trovare la lucidità di cui hai bisogno per affrontare quello che sembra un bivio enorme.
Intanto lasciami dire che i rimpianti non ti aiuteranno a stare bene. Quelli non sono altro che fumo negli occhi per sfuggire in qualche modo dalla realtà e dal presente. Voglio dire, forse è vero che avresti potuto ascoltare i consigli di tua madre e delle tue amiche, ma se l’avessi fatto, ne sono certa, avresti comunque vissuto col rimorso di non averci provato. Avresti trascorso mesi e forse anni della tua vita chiedendoti come sarebbe stata quella relazione alla quale avevi rinunciato. E questo non sarebbe stato peggio?
L’età è solo un numero, dicono, e in parte sono d’accordo. Certo nel tuo caso vedi lei come la rovina del tuo matrimonio, ma ci sono tanti altri aspetti da considerare, come il carattere, gli obiettivi di vita e le visioni. Probabilmente, proprio per il fatto che lui è più grande, ha raggiunto quel punto di soddisfazione personale che lo ha portato a rallentare, a fermarsi. Che non vuol dire spegnersi, intendiamoci, quanto più cercare altro dalla quotidianità.
È chiaro che questo suo desiderio non si sposa col tuo che, invece, sei in corsa a tutta velocità verso nuovi obiettivi e desideri da costruire. Lui non dovrebbe velocizzare il suo passo se non è quello che vuole, né tanto meno tu puoi permetterti di rallentare per aspettarlo. Con queste premesse, dunque, ti chiedo: pensi che queste strade che state percorrendo, seppur così diverse e apparentemente distanti tra loro, possano trovare dei punti d’incontro? Qualche piazza o qualche ponte, che so, o uno spazio in cui trovarvi e ritrovarvi, anche solo per condividere le vostre emozioni, per supportarvi a vicenda e per stare insieme.
Quello che sto cercando di dirti, amica mia, è che se è vero che nessuno dei due deve rinunciare alla serenità che cerca, è altrettanto vero che si può essere presenti per l’altro in modi e maniere differenti. Lui è sempre tuo marito, anche se non ti accompagna nelle tue avventure quotidiane come faceva prima: hai davvero bisogno che ti tenga ancora la mano?
Ho come la sensazione che ti vuoi tenere stretta quell’idea di voi che ti aveva fatto innamorare: tu, una giovane ragazza ancora in cerca della sua strada, lui l’uomo che ti avrebbe accompagnato e ti avrebbe mostrato il mondo. Lo ha fatto probabilmente, ma nella vita si cresce e si evolve, sta a noi capire se la persona che abbiamo accanto può essere inclusa in questi grandi cambiamenti. La cosa importante, però, è preservare anche l’individualismo all’interno della coppia.
Mi spiego meglio: se hai voglia di fare un viaggio, per esempio, perché non parti da sola? Se vuoi lanciarti in un altro progetto perché aspetti il suo consenso o comunque il suo aiuto? Fare queste cose da sola non toglie nulla alla vostra relazione, se è di questo che hai paura anzi. Può trasformarsi in un valore aggiunto per entrambi.
Quindi, ancora, ti chiedo: sei sicura che è dalla relazione che ti senti intrappolata o è da come hai costruito tutta la tua vita in questi anni? Prima di pensare di aver sbagliato tutto, amica mia, ti chiedo di provare a cambiare prospettiva.
Questo però, devo dirtelo, richiede uno sforzo importante da parte di entrambi, quello di imparare a esserci per l’altro anche se ciò che lo rende felice è distante da noi. Certo, potrebbe non funzionare, ma chiediti se è un rischio che sei disposta a correre per trovare un nuovo modo di stare in questa relazione.
Potrei dirti anche di lasciarlo, di porre fine al matrimonio e di ricominciare, ma leggendo le tue parole ho avuto come l’impressione che questa non fosse un’ipotesi contemplabile. E probabilmente non lo è se a legarvi è l’amore. Ecco dunque il mio consiglio: apri le porte di quella gabbia e concediti di guardare cosa c’è lì fuori, da sola. Sono certa che è proprio lì che troverai le risposte che stai cercando.