Procrastinare: perché siamo schiave di questa cattiva abitudine?

Così la procrastinazione ci allontana dai nostri obiettivi. Ma si tratta di un problema temporaneo che si può risolvere così

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Si chiama procrastinazione ed è quella cattiva abitudine che abbiamo un po’ tutti, chi più e chi meno, anche se spesso non ne abbiamo la consapevolezza. Ce ne accorgiamo tutte le volte che stiliamo una to do list, e poi non la spuntiamo. Emblematico è il caso dell’arrivo del nuovo anno, momento durante il quale, entusiaste, ci immergiamo nei buoni propositi, salvo ripetere lo stesso errore: non mantenerli.

Intendiamoci, ci sono giorni in cui fa davvero bene non fare nulla, riposarsi e ritagliarsi del tempo solo da dedicare a se stessi, dato che un po’ tutti ci ritroviamo a trascorrere le giornate tra impegni quotidiani, scadenze e incontri programmati. Il problema, però, nasce quando non facciamo che rimandare sempre qualcosa, fino a sprecare il nostro tempo.

E le conseguenze sono stressanti sotto ogni punto di vista. Perché non rispettiamo le scadenze, perché non concludiamo niente e perché ci ritroviamo sempre al punto di partenza. Siamo vittime del “lo faccio dopo” e dei conseguenti sensi di colpa. Azione ripetitive che si ripercuotono sul lavoro e sulla vita privata.

Ci ritroviamo, inconsapevolmente ad accontentarci delle briciole solo perché non sappiamo gestire le nostre risorse nascondendoci dietro alle banalità del “non ci riesco” o “non ho la testa“, ma sono solo scuse. Eppure la procrastinazione non è una condanna definitiva, ma un problema temporaneo che può essere risolto con la forza di volontà. Perché cambiare le cattive abitudini è possibile.

Prima di tutto, però, occorre individuare il problema alla base, perché c’è sempre qualcosa di irrisolto che ci porta a rimandare. Forse stiamo vivendo un periodo particolarmente stressante e di conseguenza non riusciamo a gestire al meglio il tempo che scorre. Non è un caso che proprio nei periodi di stress ci ritroviamo, a un certo punto, a non riuscire a fare più niente. Capita anche quando abbiamo paura di fallire, ma la tenacia e la determinazione ci insegnano che non possiamo rinunciare a qualcosa al primo ostacolo, convincendoci di non riuscire ad andare avanti.

Anche impiegare del tempo in qualcosa che non ci piace ci porta alle cattive abitudini. Va da sé che fare qualcosa in cui non crediamo davvero ci annoia e non ci stimola.

Queste sono alcune delle motivazioni che ci fanno cadere nella trappola della procrastinazione. Perché sapete, trovare delle scuse per rimandare è facilissimo, cambiare le cose un po’ meno, ma non impossibile.

Ma come dicevamo, la procrastinazione è un problema temporaneo che si può risolvere. Impariamo, prima di tutto, a cambiare prospettiva e ad ampliare la nostra visione: in un contesto allargato è più semplice proiettarsi verso gli obiettivi e non vivere gli step da seguire come incombenze noiose o fastidiose.

Iniziamo a immaginare come ci sentiremmo una volta portate a termine le cose da fare e ritroviamo l’entusiasmo e le energie per farlo. E, soprattutto, diventiamo consapevoli delle nostre capacità, ricordiamoci che possiamo agire nonostante le paure, le ansie e le preoccupazioni. Solo così smetteremo di rimandare. Ma ricordiamoci anche di fermarci ogni tanto e di gratificarci per quanto fatto fino a questo momento, perché solo così troveremo una rinnovata forza per continuare ad agire.