A chi non è capitato di vedere canei guida per non vedenti? Si riconoscono per una pettorina speciale e per la loro attitudine più fedele rispetto alla norma. Si tratta di esemplari opportunamente addestrati e che non lascerebbero mai il proprio padrone da solo e/o in difficoltà. Rappresentano un supporto per chi è cieco o ipovedente e permettono di migliorare sensibilmente la qualità della vita di chi accompagnano.
Ai semafori, davanti alle scale o in qualsiasi altro punto della città, sono gli occhi di chi non può usarli. Nonostante i non vedenti possano affinare gli altri sensi e trovare tante soluzioni per vivere al meglio, con un cane guida hanno certamente una marcia in più e possono instaurare un rapporto speciale, che dura per la vita e che si potrebbe definire simbiotico. Ma come si sceglie un esemplare da addestrare e come si può fare richiesta per averne uno? Vediamo cosa dice la legge in merito.
Indice
Quali sono i cani guida
Un po’ come per la pet therapy, è importante che gli esemplari che vengano sottoposti all’allenamento per diventare cani guida abbiano un’indole adeguata, una predisposizione all’accudimento e che siano facile da addestrare. È essenziale che non siano aggressivi, che non abbiano paura della confusione cittadina e che sviluppino una forte empatia con l’essere umano al quale vengono assegnati.
Gli eventuali test vengono fatti sin da cuccioli e ci si affida ad allevamenti certificati e specializzati. Anche i test genetici e gli esami sullo stato di salute del cane sono determinanti. Deve essere in forze e avere una lunga aspettativa di vita. Fra le razze più utilizzate per questo compito ci sono:
- Labrador Retriever;
- Pastore Tedesco;
- Barbone Grande Mole;
- Meticci.
Non ci sono poi grosse limitazioni in tal senso, se un cane dimostra di essere adatto può benissimo essere sottoposto all’addestramento e vedere come risponde agli stimoli.
Cane guida, l’addestramento
I cani guida per non vedenti vengono sottoposti a una socializzazione mirata. Se superano i primi test sono affidati a una famiglia specializzata. Si chiamano puppy walker e si occupano dell’educazione iniziale dei candidati. Vengono sottoposti a tutte quelle situazioni potenzialmente stressanti, alle quali devono abituarsi prima che diventino il loro pane quotidiano quando accompagneranno una persona cieca un giro.
I viaggi in treno, gli incontri con altri cani o con bambini particolarmente vivaci, il traffico urbano: sono tutte prove che l’animale deve imparare a gestire serenamente, senza che senta di doversi mettere sulla difensiva. Soltanto dopo un anno e per circa sei mesi viene preso in carico da un addestratore specializzato in questo tipo di percorsi. Una volta concluso l’allenamento, viene sottoposto a una sorta di esame di abilitazione.
Perché l’assegnazione avvenga con successo, però, non basta questo. Cane e umano devono essere compatibili e, per questo, devono superare un’attenta procedura di selezione. Al compimento dei 18 mesi di età del cane, i due passano alcune settimane insieme: si esercitano, si studiano e soltanto se tutto va per il verso giusto passeranno il resto della loro vita in simbiosi. In ogni caso, l’addestramento non finisce mai e ci saranno fasi in cui entrambi torneranno dall’addestratore per una specie di aggiornamento.

I compiti del cane guida
I cani guida per non vedenti, come compito principale, hanno quello di accompagnare il proprietario ovunque vada in sicurezza. Riconoscono ed evitano gli ostacoli, si fermano anche contro il comando del padrone di proseguire. Insomma, proteggono a 360 gradi, ma la responsabilità resta a carico dell’umano: è lui che alla fine decide cosa si fa e quando.
Fondamentale, per comunicare, è la pettorina con la maniglia rigida. Consente un maggiore controllo sul cane e permette di prevedere in tempo gli eventuali spostamenti che fa per evitare i pericoli. Inoltre, il cane guida viene addestrato a rispondere a comandi vocali specifici come “cerca il semaforo”, “vai a casa” o “vai al negozio”. Per questo, è necessario che l’esemplare ne conosca più di 70 e che si eserciti costantemente per non dimenticarli: l’utilizzo regolare è la strategia migliore.
Quanto costa un cane guida e come richiederlo
I prezzi sono piuttosto alti, dato l’elevato grado di addestramento, si può arrivare infatti anche a pagare 20mila euro. Tuttavia, ci sono delle sovvenzioni statali e assicurazioni sanitarie per chi ne ha diritto che alleggeriscono l’investimento iniziale. Nel nostro Paese è anche prevista la detrazione Irpef del 19% e una detrazione forfettaria di mille euro per coprire le spese previste per il mantenimento.
I cani guida per non vedenti sono considerati un ausilio per diversamente abili a tutti gli effetti e distinguono perfettamente il lavoro dal tempo libero. I momenti di relax sono indispensabili per garantirne l’equilibrio psicofisico e l’efficienza.
Chi vuole capire se il cane guida è adatto alle proprie esigenze, può contattare le scuole specializzate in questo tipo di addestramento oppure chiedere il supporto delle associazioni per non vedenti. I tempi di attesa possono essere anche lunghi, non è semplice trovare un esemplare disponibile e idoneo, ma tentar non nuoce e – se tutto va come deve – avere un compagno di vita come lui può fare davvero la differenza.
Inoltre c’è una questione legata all’età. Chi non è più in grado di affrontare lo stress fisico e psicologico del servizio viene mandato in ‘pensione’. In genere, dagli otto anni si fanno dei controlli periodici per valutare lo stato dell’arte e anche il padrone può far presente che il proprio cane meriterebbe di riposare dopo anni di fedeltà assoluta.
Se si accerta che è giusto che si ritirino, i cani guida vengono mandati in case o strutture che possano accoglierli e accudirli al meglio. Spesso rimangono con il padrone o con qualcuno della sua famiglia che possa garantire il mantenimento dei rapporti anche fuori dal ‘contesto professionale’.
Se la persona non vedente lo ritiene necessario, può presentare domanda per un altro esemplare e non è detto che i tempi di attesa siano brevi. Ecco perché è importante seguire tutte le fasi di selezione e di addestramento: un cane è per sempre in ogni caso, soprattutto se deve essere di supporto a qualcuno che si serve delle sue capacità per rendere la propria vita migliore e maggiormente sostenibile.