Taulant Malaj ha ucciso sua figlia e ferito sua moglie: lo ha fatto per vendetta

Ha ucciso sua figlia Gessica, colpevole di voler difendere solo sua madre, e ha ferito sua moglie con la promessa di restituirle tutto il dolore che lui aveva provato per il tradimento

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 9 Maggio 2023 13:19

Fin dove può spingersi il desiderio di vendetta di un uomo? È questa la domanda che si stanno ponendo tutti nelle ultime ore, quelle macchiate dal sangue e dalla violenza, da un desiderio immorale di pareggiare i conti, anche a costo di distruggere la vita di chi andrebbe protetto a tutti i costi, di chi è sangue del tuo sangue.

Così Taulant Malaj lo ha fatto. Ha ucciso la sua bambina, appena 16enne, e insieme a lei anche l’uomo che credeva essere il colpevole di una relazione che forse era già destinata a finire. Sua moglie no, però, lei non doveva morire perché meritava di soffrire: “Non ti uccido perché devi sopravvivere e provare tutto il dolore che hai causato a me”.

Poi ha filmato tutto: “Guardate”, ha detto prima di inquadrare i corpi senza vita delle vittime, prima di far calare il sipario su uno show dell’orrore che ha trasformato la folle corsa omicida di un uomo in uno spettacolo destinato ai social network.

L’omicidio di Torremaggiore

Quello che è successo nella notte tra il 6 e il 7 maggio del 2023 in provincia di Foggia non si può dimenticare. Non possono farlo gli abitanti di Torremaggiore e neanche i cittadini d’Italia. Non potrà farlo neanche Tefta, la moglie di Taulant Manaj, tenuta in vita solo per sopravvivere all‘orrore e al dolore per volere del suo carnefice.

Il killer è proprio suo marito, Taulant Malaj, un panettiere di 45 anni e di origine albanese che ha deciso il destino di tre persone. A scatenare la follia omicida sarebbe stato il tradimento della moglie ai suoi danni con un vicino di casa.

Tefta aveva una relazione extra coniugale. Non è chiaro se con Massimo De Santis, anche lui vittima del panettiere albanese. Secondo quanto confessato dall’uomo, dopo la notizia del tradimento, questo avrebbe espresso la volontà di separarsi, tuttavia era stata proprio la donna a chiedergli di concedere una seconda possibilità a quel matrimonio e alla famiglia. La coppia, infatti, aveva avuto due figli: una ragazza di 16 anni e un bambino di 5.

Sono bastati pochi messaggi scambiati in piena notte, tra Tefta e il suo vicino di casa, a far emergere la rabbia soppressa di Taulant Malaj. Dopo aver sorpreso la moglie a chattare con Massimo, il panettiere si è allontanato dall’abitazione per andare alla ricerca dell’uomo. Lo ha atteso nell’atrio del palazzo e lo ha ucciso con un coltello.

Ma questo non bastava, non a chi dentro di sé ha già deciso il terribile epilogo di una storia di vendetta. Così Taulant Malaj è tornato a casa, questa volta per punire sua moglie. È stato allora che Gessica, la loro bambina, è corsa per salvare sua mamma restando lei stessa vittima della furia si suo padre.

Aveva solo 16 anni, Gessica ed è morta durante la corsa all’ospedale. Uccisa dalle violente e feroci coltellate di suo padre. Le stesse che l’uomo voleva destinare anche all’altro figlio di soli 5 anni. Alla fine non ce l’ha fatta perché è stato fermato in tempo, non prima di aver punito sua moglie per quel tradimento con sei coltellate all’addome.

Il video dell’omicidio e l’arresto

Non era bastato a Taulant Malaj compiere il suo piano di vendetta no, lui volevo anche documentarlo. Così ha preso lo smartphone e ha filmato i corpi senza vita di sua figlia e di Massimo De Santis prima di inviare il video a un connazionale che ha prontamente allertato le forze dell’ordine.

L’uomo ora è in carcere, accusato di duplice omicidio e di tentato omicidio. Tefta, invece, è ancora viva, ricoverata in un ospedale di Foggia in prognosi riservata. A lei toccherà scontare la maledizione annunciata del suo carnefice, di suo marito, del padre dei suoi figli: “Non ti uccido perché devi sopravvivere e provare tutto il dolore che hai causato a me”.