Ha finto il suicidio per 10 anni. Adamo Guerra è stato ritrovato

Le telecamere di Chi l'ha visto arrivano in Grecia e inquadrano Adamo Guerra, l'uomo che aveva finto il suicidio 10 anni fa

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Nel mese di luglio del 2013, Adamo Guerra scrive tre lettere di addio indirizzate ai genitori, all’ex moglie e a un collega. Da quel momento in poi, di lui, non si avranno più tracce. Le sue ultime parole non lasciano spazio a fraintendimenti: l’uomo si è suicidato, o almeno è questo che ha fatto credere per 10 lunghi anni. Sì perché Adamo è vivo, si trova in Grecia e si è rifatto una vita.

Adamo Guerra, sparito nel nulla

È un caldo giorno d’estate del 2013 quando Adamo, classe 1967,  incontra la sua ex moglie Raffaella dopo aver trascorso il weekend con le bambine. Il matrimonio è finito, ma i rapporti sono ottimi, così come quel legame che l’uomo mantiene con le sue figlie, di 12 e 16 anni. Poi, di lui, si perdono le tracce. La denuncia della scomparsa viene presentata dai genitori qualche giorno dopo, l’11 luglio. Ma di quel bravo collega e padre affettuoso non si hanno notizie. Che fine ha fatto Adamo Guerra?

Le forze dell’ordine indagano sulla strana e inaspettata scomparsa di quell’uomo che vive a Imola e che di professione fa il rappresentante di articoli per la casa. Il mistero sembra essere svelato quando, all’interno dell’abitazione di Guerra vengono trovate tre lettere, una indirizzata ai genitori, una a un collega e la terza alla ex moglie. Le sue parole sono terribili, drammatiche e spaventose. Adamo spiega di essere entrato in contatto con alcune persone molto pericolose, e per paura che le sue scelte possano in qualche modo mettere a rischio la vita della famiglia, ha maturato una dolorosa consapevolezza: vuole farla finita.

Ciao mamma e papà, non ho molte parole da dire, ma purtroppo è andata sempre male. E adesso è arrivato il momento di farla finita. Cercherò di fare bene almeno questo ultimo passo per risparmiarvi il dolore di un funerale. Mi raccomando solo una cosa, la più importante: date una mano a Raffaella e alle bambine. Io non ci sono riuscito fino in fondo.

Sono tutti allarmati e la polizia scandaglia il territorio per scongiurare che quel folle e disperato gesto premeditato sia stato già compiuto. Il telefono dell’uomo non è raggiungibile, è spento da giorni, e la sua auto non si trova da nessuna parte. Le settimane si trasformano in mesi, e i mesi in anni. Di Adamo Guerra, e del suo corpo, non ci sono tracce.

La speranza di ritrovarlo vivo, però, non svanisce in famiglia, neanche dopo 10 lunghi anni. Raffaella, che ha condiviso anni bellissimi insieme al padre delle sue bambine, vuole che sia ancora vivo e non si rassegna. Immagina che il suo ex marito sia nascosto da qualche parte nel mondo perché forse è diventato vittima di qualcosa che non ha saputo gestire e che quindi non ha avuto scelta, se non quella di abbandonare la sua famiglia. Alla fine, nel 2015, la donna accetta la decisione della Procura di Bologna di archiviare le indagini per presunto suicidio.

Eppure, le sensazioni che hanno accompagnato Raffaella Borghi in questi anni non sono sbagliate in realtà, o almeno non totalmente, perché Adamo è vivo e sta bene. Si trova in Grecia, a Patrasso, dove si è rifatto una vita lontano da quella che aveva già.

10 anni dopo il finto suicidio Adamo è stato ritrovato: vive in Grecia e sta bene

Adamo Guerra è stato ritrovato, sta bene e vive a Patrasso. Probabilmente non ha mai avuto intenzione di farla finita, come lui stesso aveva scritto su quelle lettere, ma aveva solo bisogno di rifarsi una vita. Così è scappato, come fanno le persone disperate, o quelle che hanno paura. Quelle che si trovano in situazioni di pericolo e non hanno altre vie d’uscita. Eppure viene da chiedersi cosa c’era di così spaventoso nell’affetto delle figlie e di una famiglia che per anni ha creduto in una possibile morte, senza mai avere un corpo su cui piangere.

I motivi della messa in scena di questo piano ben organizzato, e così apparentemente assurdo, non possiamo saperli, così come non è nostro il compito di giudicare. Certo è che sono tante le domande che chi ha seguito la vicenda si pone, altrettante sono quelle della famiglia.

È stata proprio Raffaella, sua ex moglie, a commentare per prima il ritrovamento. “Non è un mano, non ci sono parole” – ha dichiarato la donna ospite alla trasmissione Chi l’ha visto. La terribile sensazione che quel suicidio fosse solo una farsa si era già manifestata settimane prima quando, a seguito della domanda di divorzio, l’avvocato aveva scoperto che un tale Adamo Guerra risultava iscritto tra gli italiani all’estero. La conferma è poi arrivata proprio grazie al lavoro del programma condotto da Federica Sciarelli.

Dopo gli ultimi aggiornamenti del caso, le telecamere di Chi l’ha visto sono giunte a Patrasso, in Grecia per verificare le informazioni arrivate tramite l’avvocato di famiglia, che avrebbero anche potuto far riferimento a un caso di omonimia. E invece no, quell’Adamo Guerra iscritto nella lista dell’Associazione degli italiani residenti all’estero era proprio l’uomo che dieci anni fa ha abbandonato la famiglia con una lettera.

“Sei tu Adamo Guerra?”, gli chiede Francesco Paolo Del Re, inviato della trasmissione, quando si trova faccia a faccia con l’uomo. “Facciamo che non mi avete mai trovato, finisce qui”, risponde lui con la richiesta di essere lasciato in pace e allontanando la troupe televisiva della Rai. Vuole nascondersi ancora, Adamo, ma ormai è troppo tardi.

Quando il video viene mostrato a sua moglie, ospite della trasmissione, lo riconosce senza indugi. “È lui”, dice subito alla conduttrice, confessando che in tutti questi anni la sensazione che l’ex marito non fosse morto l’ha sempre accompagnata: “Tutti ti parlano, ascolti tutti, però hai anche le tue sensazioni, hai l’amore, il bene. Dieci anni sono tanti, sono tanti giorni. La testa, la mente è sempre lì. Continui la vita, ma hai sempre una speranza”. Una speranza, la sua, che si è concretizzata nel peggiore dei modi: una fuga senza un’apparente motivazione dall’amore e dalla famiglia.

Quello che resta di questa vicenda, tra tante domande che ancora non hanno una risposta, è un’amarezza grande, immensa. “Per me non è un uomo, non è un padre” – ha dichiarato Raffaella – “Nostra figlia maggiore ha avuto un figlio poco tempo fa. È nonno e neanche lo sa”.