L’eredità di Lady Gucci, a processo l’ex compagna di cella di Patrizia Reggiani: la storia

Al centro della scena troviamo Patrizia Reggiani, nota come Lady Gucci, e l'ex compagna di cella Loredana Canò, intrecciate in una saga giudiziaria complicata

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Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Al centro di questo racconto, che sfiora l’epico, troviamo Lady Gucci, Patrizia Reggiani e l’ex compagna di cella, Loredana Canò, le cui vite si sono intrecciate in modo inaspettato e ora sono al centro di un’indagine giudiziaria che tiene con il fiato sospeso. Questa storia, che unisce elementi di cronaca rosa, dramma giudiziario e fascino indiscutibile del marchio Gucci, è ricca di colpi di scena e di personaggi dall’indole complessa, il cui destino sembra scritto nelle stelle.

L’eredità di Lady Gucci, a processo l’ex compagna di cella di Patrizia Reggiani

L’origine di questa saga si annida nella disputa per l’eredità lasciata da Silvana Barbieri, madre di Patrizia Reggiani, meglio conosciuta come Lady Gucci. Loredana Canò, una volta compagna di cella e successivamente amica e assistente di Reggiani, è ora a processo insieme ad altre tre figure chiave: Marco Chiesa, consulente finanziario della madre di Reggiani, Mario Wiel Marin e Marco Moroni. Il dibattimento previsto per il prossimo 6 giugno apre nuovi scenari su una vicenda già di per sé carica di tensione e mistero.

Le accuse mosse nei confronti dei quattro variano dalla circonvenzione di incapace aggravata al furto, passando per peculato e corruzione, delineando un quadro preoccupante di presunta malversazione dei beni di Lady Gucci. Questi beni, frutto di un’eredità milionaria, sarebbero stati distratti approfittando della fragilità psichica di Reggiani, un’accusa che aggiunge un ulteriore strato di complessità alla vicenda. Al centro delle indagini, vi è anche la sottoscrizione di un’assicurazione vita da 6,6 milioni di euro e il pagamento per un’intervista televisiva, elementi che fanno luce su un intricato intreccio di interessi e relazioni.

I nomi sul banco degli imputati

Nel corso delle indagini, si sono già delineati alcuni esiti significativi: l’assoluzione di Maurizio Giani, avvocato di Barbieri, e di Marco Riva, mentre due indagati hanno scelto la via del patteggiamento, accettando condanne sospese. Nello specifico Maurizio Giani, avvocato di lunga data della signora Barbieri e da lei nominato esecutore testamentario, è stato assolto con formula piena, una decisione che ha sicuramente portato un sospiro di sollievo a lui e ai suoi assistenti legali.

Parallelamente, Marco Riva, figura nota nel panorama sportivo lombardo, è stato prosciolto con la motivazione che “il fatto non costituisce reato”, chiudendo così il suo capitolo in questa intricata vicenda. Tuttavia, la trama si complica con il rinvio a processo di altri tre individui: Marco Chiesa, consulente finanziario della madre di Reggiani all’epoca dei fatti; Mario Wiel Marin; e Marco Moroni.

Le accuse mosse nei loro confronti sono di notevole gravità, includendo circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione. Con due degli indagati che hanno già optato per il patteggiamento, la storia si arricchisce di nuovi interrogativi su come si evolverà il dibattimento, fissato per il prossimo 6 giugno di fronte alla settima sezione penale del Tribunale.

Patrizia Reggiani, Eredità di Lady Gucci
Fonte: IPA
L’eredità di Lady Gucci

Una storia che trascende il caso giudiziario

La vicenda dell’eredità di Lady Gucci non è solo un caso giudiziario; è una finestra su un mondo di lusso, potere e fragilità umana, che ci ricorda come dietro le luci della ribalta si nascondano spesso storie di dolore e di lotta.

Patrizia Reggiani, soprannominata “La Vedova Nera” dai media, la sua vita si è intrecciata indissolubilmente con quella dell’illustre casa di moda Gucci, in un racconto che oscilla tra amore, potere e vendetta. La storia di Patrizia e del suo ex marito, Maurizio Gucci, con cui ha condiviso la vita dal 1973 al 1991 e da cui ha avuto due figlie, Alessandra e Allegra, è una saga familiare che ha raggiunto il suo apice in un dramma giudiziario che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso.

Il loro rapporto, iniziato sotto i migliori auspici, si è deteriorato fino a culminare nell’omicidio di Maurizio Gucci nel 1995, un atto che Patrizia Reggiani ha commissionato, mosso da un mix di gelosia e risentimento verso l’ex marito. La decisione di Gucci di rifarsi una vita con una nuova compagna, Paola Franchi, dopo la loro separazione, ha rappresentato il punto di non ritorno per Reggiani, la quale ha confessato in interviste di non aver mai odiato Maurizio, ma di essere stata sopraffatta dalla stizza.

Dopo aver scontato 18 anni di reclusione per il suo crimine, Patrizia Reggiani è stata rilasciata nel 2016, e da allora vive a Milano, non lontano dall’opulento attico che una volta condivise con Maurizio, simbolo di un’epoca di fasti ora lontani. Questo immobile, uno tra i più cari d’Italia, è stato successivamente acquistato dal magnate farmaceutico indiano Risha Shah per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, dopo essere rimasto invenduto per quasi un decennio.

La vicenda di Patrizia Reggiani ha ispirato il film “House of Gucci” di Ridley Scott, con Lady Gaga nel ruolo della protagonista. Nonostante l’enorme interesse mediatico e cinematografico che ha circondato la sua storia, Reggiani ha espresso il proprio disappunto verso il film, definendolo “brutto e diffamatorio”.

La figura di Patrizia Reggiani rimane un simbolo di come la vita possa prendere pieghe inaspettate, trasformando l’amore in odio, il lusso in solitudine, dimostrando che dietro la facciata del successo e della ricchezza si nascondono spesso profonde fragilità umane.