La storia di Alice Neri è una vicenda drammatica, lacerante, un ennesimo femminicidio che purtroppo non smette di colpire le cronache e la sensibilità collettiva. Questa è stata particolare per l’accanimento nei confronti della vittima. A quasi tre anni dalla morte, la comunità di Ravarino (Modena) ha finalmente potuto dare sepoltura alla 32enne trovata senza vita nella sua auto carbonizzata a Fossa di Concordia nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022.
Funerale di Alice Neri: “Una tragedia ingiusta”
La bara, decorata con rose bianche e porpora, è stata salutata da un lungo applauso. Poi un silenzio carico di emozione, come accade quando le parole non bastano più a colmare il vuoto lasciato da questo femminicidio.
La funzione, ha avuto un tono raccolto e intenso, con parole che hanno toccato i presenti ricordando la fragilità della vita e la forza di una madre e moglie come Alice. Il sacerdote ha definito l’accaduto “una tragedia ingiusta, ma non troveremo mai le risposte. Possiamo andare avanti percorrendo il nostro cammino e portando avanti i suoi progetti, in attesa di ritrovarci in una vita migliore”.
La famiglia, che da tempo chiedeva una degna sepoltura, ha potuto organizzare il funerale solo dopo la decisione della presidente della Corte d’Assise Ester Russo. È stato un momento molto sentito anche per le donne della comunità, che si sono riconosciute nella storia e nell’umanità spezzata di Alice.
Cosa è accaduto ad Alice Neri
Alice Neri era una donna di 32 anni, madre, impiegata, residente a Ravarino. Lavorava in un’azienda della zona ed era molto legata alla sua famiglia e alla figlioletta. Fu uccisa brutalmente nelle campagne di Fossa di Concordia. Il suo corpo venne ritrovato la mattina seguente all’interno della sua auto carbonizzata, dopo essere stata colpita con almeno sette coltellate.
Quella sera Alice aveva trascorso alcune ore in un bar in compagnia di una collega, prima di incontrare l’uomo che oggi è accusato del delitto. Le modalità cruente e il tentativo di cancellare ogni traccia, dando fuoco al veicolo resero ancora più dolorosa l’attesa di giustizia per i suoi familiari.
Chi è stato accusato del femminicidio
L’imputato per il delitto è Mohamed Gaaloul, 31 anni, accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere. La Procura modenese ha chiesto 30 anni di reclusione e l’espulsione dall’Italia al termine della pena. La sentenza è attesa per il 23 luglio.
Secondo le indagini, Gaaloul incontrò Alice la sera del 17 novembre 2022 in un bar dove lei era con una collega. Qualche ora dopo, sempre secondo l’accusa, l’avrebbe accoltellata almeno sette volte, nascosto il corpo nel bagagliaio della sua auto e dato fuoco al veicolo.
L’uomo, arrestato in Francia a dicembre 2022 grazie a un mandato internazionale, è in carcere da allora. Le sue parole, “Non sono colpevole, non c’entro nulla”, risuonano mentre, a prescindere da chi sia l’assassino, ci si chiede come una donna possa essere cancellata in questo modo e chi debba davvero rispondere di una violenza che parla a tutte noi.