Femminicidi gennaio 2024, da Rosa D’Ascenzo a Elisa Scavone: le storie

Dall'inizio del 2024 si contano già cinque vittime di femminicidio in Italia, un numero impressionante che sembra tragicamente destinato a salire

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Il 2024 è appena cominciato e sono già troppi i nomi legati a una parola che non vorremmo più sentire o leggere: femminicidio. Storie di donne a cui è stata strappata la vita nel modo più crudele, troppo spesso nel nome di un amore che amore non è. Storie di mogli, madri, professioniste che hanno lasciato un enorme vuoto nel cuore di cari e amici, ma anche in tutti noi. Dopo un 2023 che ha registrato numeri impressionanti (si parla di 118 donne uccise), il conto delle vittime di femminicidio nel solo mese di gennaio è drammaticamente iniziato.

Rosa D’Ascenzo, uccisa dal marito

Aveva 71 anni quando è stata portata in ospedale dal marito. Colpa di una caduta dalle scale, aveva raccontato l’uomo ai medici, e Rosa D’Ascenzo non ha avuto neanche il tempo di raccontare la sua verità. Morta così, il 1° gennaio 2024 mentre il personale del nosocomio di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, continuava a ripetersi che qualcosa non quadrava in quel racconto.

Un racconto che non ha retto già dai primi accertamenti. Dall’indagine è emerso che in realtà Giulio Camilli avrebbe ucciso sua moglie durante una violenta aggressione avvenuta nel casolare nelle campagne di Sant’Oreste in cui vivevano. Colpita a morte dall’uomo con cui aveva condiviso l’esistenza per motivi che il presunto omicida, avvalendosi della facoltà di non rispondere e attualmente unico indagato, non ha ancora reso noti.

Maria Rus e Delia Zarniscu, i delitti di Naro

La notte tra il 4 e il 5 gennaio è stata un vero incubo in quel di Naro, piccolo comune in provincia di Agrigento. Quante avrebbero potuto essere le possibilità di trovare quasi contemporaneamente i corpi senza vita di due vittime, entrambe donne e ancora entrambe di origine rumena? Eppure così è stato.

Dapprima i Vigili del Fuoco hanno trovato la 54enne Maria Rus, dopo aver domato un incendio appiccato nella sua abitazione, poi è stata la volta della 58enne Delia Zarniscu, che viveva poco distante da lì. Le prime immediate indagini hanno portato a un unico uomo, il 24enne Omar Edgar Nedelcov già noto per alcuni precedenti con la giustizia ma mai per qualcosa del genere. Omar si è avvalso della facoltà di non rispondere dopo essersi dichiarato totalmente estraneo ai fatti, ma l’ipotesi è ben altra: avrebbe picchiato, seviziato e ucciso Maria e Delia perché si sono rifiutate di cedere alle sue avances e di consumare con lui dei rapporti sessuali.

Ester Palmieri, vittima dell’ex compagno

Ester Palmieri era una giovane mamma di 37 anni, lavoratrice instancabile nel centro olistico di Casatta, frazione di Valfloriana, che aveva aperto dallo scorso anno realizzando così un suo grande sogno. Proprio per tale ragione le clienti si sono allarmate non vedendola recarsi al lavoro l’11 gennaio e hanno allertato la madre, Bruna. È stata lei a trovare il corpo senza vita della figlia.

Accoltellata con rabbia e violenza nella casa di Montalbiano in cui viveva con i 3 figli dal compagno Igor Moser, dal quale aveva deciso di separarsi di recente. Non si conoscono le esatte dinamiche del femminicidio ma si ipotizza che l’uomo l’abbia aggredita alle spalle, lasciandola esanime, per poi allontanarsi dall’abitazione e togliersi a sua volta la vita, impiccandosi. Tutto questo per non aver accettato la decisione di lei di lasciarlo.

Elisa Scavone, accoltellata dal marito

Di nuovo un femminicidio tra le mura di casa, quello avvenuto il 12 gennaio. Elisa Scavone è morta dopo aver subito un intervento d’urgenza all’Ospedale Molinette di Torino e dopo due giorni di agonia. Tutto in seguito a una feroce lite con il marito Lorenzo Sofia che l’ha accoltellata senza pietà.

Non si conoscono le ragioni, come purtroppo spesso accade in questi casi. L’unica certezza è che una donna di 65 anni ha perso la vita per mano dell’uomo con cui era sposata da 40 anni che avrebbe detto all’arrivo degli agenti: “L’ho fatto, ci pensavo da anni”.