Il bikini compie 77 anni: come è nato e quelli diventati iconici

Riscopriamo la storia del bikini, che ha rivoluzionato il mondo della moda e lanciato una rivoluzione: ecco perché si chiama così e chi lo ha reso iconico

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Il bikini continua a essere il costume delle giovani, al di là di svariate modifiche subite nel corso del tempo, eppure tanto giovane non lo è più. Il 5 luglio 2023 segnerà un traguardo importante, quello dei 77 anni. Non sarà un traguardo glamour come quello delle 80 candeline che stanno per arrivare ma è giusto celebrarne la storia, raccontandola a chi, pur facendo un gran uso di questo capo storico, non ne conosce le origini.

Buon compleanno bikini

Impensabile che nel guardaroba di una donna manchi almeno un bikini. Il mercato ne presenta di ogni tipologia, con variazioni dettate dalle mode susseguitesi nel corso dei decenni. Si tratta però di uno di questi capi must, da avere necessariamente.

La sua nascita risale al 1946, che oggi per i più giovani appare enormemente distante nel tempo. Il clima culturale era ben differente ed è facile capire come il costume a due pezzi, come veniva chiamato, abbia rappresentato un’enorme rivoluzione.

La storia della nascita del bikini ha dell’assurdo per tanti motivi. Iniziamo col dire che una svolta di questo genere avviene al tramonto della Seconda Guerra Mondiale. Oggi potremmo pensare che il mondo avesse ben altro su cui riflettere, ma la realtà è che tutti agognavano tornare a vivere pienamente.

Foto di Ursula Andress in Agente 007 - Licenza di uccidere
Fonte: IPA
Foto di Ursula Andress in Agente 007 – Licenza di uccidere, uno dei bikini più famosi di sempre

Fu probabilmente questo sentimento a spingere Louis Réard a cambiare del tutto la propria quotidianità. È lui il padre del bikini e, per quanto incredibile possa sembrare, non aveva alcun legame con il mondo della moda fino a quel momento. Era infatti un ingegnere nell’ambito automobilistico. Decise però di rilevare l’attività avviata da sua madre, ritrovandosi così catapultato nel settore della lingerie.

Perché si chiama così

La grande ispirazione gli venne dalle spiagge di Saint Tropez. Si rese infatti conto che molte donne erano solite arrotolare i propri costumi da bagno, così da ottenere una migliore abbronzatura su parti più ampie del corpo. Qualcosa iniziò a frullare nella sua mente, poggiandosi però sulle spalle di un fashion designer di professione, Jacques Heim. È lui per tantissimi il vero padre del bikini. Nel 1932, infatti, creò un primo costume da bagno più piccolo rispetto ai modelli esistenti. Ribattezzato come l’Atome, divenne noto come il costume più piccolo al mondo. Al tempo fu considerato oltraggioso, nonostante la stoffa fosse abbastanza da coprire anche l’ombelico.

Brigitte Bardot in bikini nel film Manina, ragazza senza veli
Fonte: IPA
L’immagine di Brigitte Bardot in Manina, ragazza senza veli, a soli 17 anni, rientra nel novero dei bikini più famosi

Più di dieci anni dopo, invece, i tempi erano maturi e Réard tentò qualcosa di ancor più audace, scoprendo il ventre e quindi l’ombelico. Diede così alla luce il bikini, che deve il nome alle Isole Bikini, dove al tempo gli USA testavano le bombe atomiche. Giocò quindi con il paragone tra la sua invenzione e una bomba. L’impatto sul mondo, diceva, era identico. Lo scandalo fu enorme. Qualcosa che in realtà ha aiutato il progetto di Réard, che organizzò un grande evento a Parigi, facendo indossare il mini costume a una spogliarellista, Michelle Bernardini. Il risultato? Quattro triangoli di 30 pollici (poco più di 70 cm, ndr), con stampata una fantasia che richiamava i quotidiani del tempo. L’esito è ben noto, con migliaia di lettere di congratulazioni, grandi vendite e numerose proposte di matrimonio per la Bernardini.

I bikini più famosi

A rendere iconico il bikini in tutto il mondo ci ha pensato anche il mondo del cinema e dei VIP in generale. Pensiamo ad esempio a Ursula Andress. Senza alcun dubbio la celebre scena di lei in costume in Agente 007 – Licenza di uccidere ha pochi eguali nel mondo del grande schermo.

Era il 1962 ma andando un po’ più indietro, fino al 1952, ricordiamo Brigitte Bardot. A soli 17 anni ha recitato in costume in Manina, ragazza senza veli, sfidando i giudizi del tempo. Un anno prima, guardando all’Italia, la 15enne Stefania Sandrelli aveva fatto altrettanto in Divorzio all’italiana. Per lei la scena finale della pellicola è stata chiave in funzione della carriera poi avuta.

Foto di Salma Hayek sul set di Dal tramonto all'alba
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Salma Hayek in Dal tramonto all’alba è tra i bikini più famosi della storia del cinema

Con un balzo in avanti, fino al 2022, ricordiamo poi Halle Berry in Agente 007 – La morte può attendere. Chi non ha visto e rivisto la scena di lei che esce dall’acqua, omaggiando la Andress ma in arancione, sfoderando un fisico da urlo. Indimenticato, poi, il bikini della principessa Leia, Carrie Fisher, che nel 1982, ne Il ritorno dello Jedi, pone dinanzi agli spettatori il passaggio da ragazza a donna dell’iconico personaggio.

Nel 1996 assistiamo poi, attoniti, a una delle scene iconiche della carriera di Salma Hayek e della cinematografia di Quentin Tarantino. Il film è Dal tramonto all’alba e lei è una sensuale ballerina che si esibisce in un locale di mostri con un bikini rosso dalle dimensioni ridottissime.