Mamma o papà? Hanno scoperto da cosa dipende la prima parola pronunciata dal bimbo

La prima parola pronunciata dai bambini è attesa dai genitori con grande emozione, finalmente si è scoperto da cosa dipende

I primi sorrisi, i primi passi e le prime scoperte sono tutti momenti indimenticabili per chi ha un figlio. È una grande emozione vedere il bimbo compiere quei piccoli gesti che diventeranno, poi, sempre più comuni. Tra le tante prime volte, non c’è nulla che riempia più il cuore dei genitori che sentire parlare il loro bambino.

La prima parola spesso si trasforma in una tenera gara per conquistare l’ambito primato di sentir pronunciare “mamma” o “papà”, un ricordo che rimarrà per sempre.

In realtà il bambino non ha alcun tipo di preferenza e, anche se i genitori potrebbero rimanere delusi, la scienza ha scoperto che i motivi per cui sceglie la prima parola sono altri.

Il suono delle parole influenza il bambino

I primi mesi di vita sono i momenti più preziosi per i genitori che non perdono occasione per stare vicino al bambino, parlarci e ripetere spesso “mamma” e “papà” per farsi riconoscere. È il suono di queste parole ad attirare l’attenzione dei bimbi, tanto da diventare giorno dopo giorno sempre più familiare.

È proprio quello che ha scoperto Judit Gervain, dottoranda dell’Università della Columbia, la quale ha dedicato una ricerca all’argomento che è poi stata pubblicata nella rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

Come ha spiegato Gervain, il cervello dei neonati viene influenzato o meglio lavora di più dopo aver ascoltato parole in cui ci sono delle ripetizioni. In ogni lingua, “mamma”, “papà” e “nonno” hanno all’interno delle sillabe si ripetono e che vengono quindi imparate molto più velocemente dal bambino.

Non solo “mamma” e “papà”

L’emozione delle prime parole di un bimbo è unica, ma anche quelle successive non sono da meno. Cosa imparano i bambini subito dopo “mamma” e “papà”? Amalia Skilton, studiosa di linguistica, e Klarman Fellow del College of Arts and Sciences, hanno osservato da vicino i bambini peruviani appartenenti al popolo dei Ticuna. Per più di un anno è stato analizzato il linguaggio dei piccoli di età compresa tra 1 e 4 anni e si è scoperto che gli aggettivi dimostrativi come “questo” o “quello” fossero le parole più utilizzate. Dalla ricerca è emerso anche che, a prescindere dalla lingua parlata, i bimbi cominciano a utilizzare queste parole quando hanno tra i 12 e i 18 mesi per iniziare a richiamare l’attenzione su di loro. In fondo, però, ogni parola imparata dai bambini è “magica” e ogni mamma e papà non vede l’ora di ascoltarla.

In ogni fase c’è qualcosa da imparare

Nelle prime fasi della vita i bambini non smettono mai di imparare e il linguaggio cresce insieme a loro. A due mesi sono capaci di rispondere alle richieste di mamma e papà, mentre dai 6 agli 8 mesi sono in grado di emettere suoni, semplici vocali e consonanti che però divertono ed emozionano allo stesso tempo. Di solito è intorno al primo compleanno che pronunciano la prima fatidica parola, un regalo unico per i genitori e che diventa un ricordo speciale quando il piccolo è cresciuto e inizia a fare dei veri e propri discorsi.