Nell’ottavo mese di gravidanza il momento del parto si avvicina sempre di più e il bambino sceglie la posizione con cui verrà al mondo, mettendo solitamente la testa verso il basso, mentre il sedere verso l’alto. L’utero in questo periodo è ormai aumentato di ben dieci volte e inizia a comprimere sia la vescica che i polmoni. Molte donne iniziano in queste ultime settimane di gravidanza ad avvertire le prime contrazioni, che a volte possono non necessariamente indicare l’arrivo del parto. Per le donne lavoratrici questo è il momento di lasciare il lavoro e di dedicare un po’ di tempo a se stesse.
I sintomo dell’ottavo mese di gravidanza
Nell’ottavo mese di gravidanza l’addome è sempre più grande, l’ombelico scompare o fuoriesce, mentre sulla pancia compare una linea scura che arriva sino al pube. Il seno è sempre più grosso e si prepara all’allattamento, tanto che dai capezzoli inizia ad uscire il colostro. Il peso del bambino grava sulla colonna vertebrale, rendendo difficili i movimenti e causando dolori all’addome e alla schiena.
Cosa fare nell’ottavo mese di gravidanza
Dall’ottavo mese di gravidanza in poi ogni donna ha diritto a cinque mesi di maternità (il doppio se il dà alla luce dei gemelli). Fra la trentesima e la trentaduesima settimana di gravidanza per la futura mamma arriva il momento di sottoporsi ad un’altra ecografia, l’ultima prima del parto, con lo scopo di valutare la crescita del feto e assicurarsi che si normale. Dopo la trentaduesima settimana la donna può scegliere di sottoporsi anche alla flussimetria fetale. Si tratta di un esame simile all’ecografia, non invasivo e assolutamente non obbligatorio, che serve al ginecologo per verificare il corretto afflusso di sangue nel feto. Solitamente a richiederla è il medico quando, in seguito ad alcune visite, può sospettare un malfunzionamento nel flusso sanguigno che potrebbe creare problemi durante il parto.
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