Malala si è sposata: chi è suo marito Asser Malik

L'attivista ha annunciato di aver pronunciato il fatidico sì a Birmingham dove vive ormai da anni: chi è l'uomo che le ha fatto vivere "un giorno prezioso"

Pubblicato: 10 Novembre 2021 11:48

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Redazione

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Malala Yousafzai si è sposata. L’attivista per i diritti delle donne è convolata a nozze a Birmingham ed è stata lei stessa a darne notizia con un post su Twitter e delle foto che la ritraggono felice e radiosa accanto al neomarito, Asser Malik.

Ha solo 24 anni Malala, ma la sua storia ci racconta un vissuto che la maggior parte di noi non avrebbe neanche a 70 anni, eppure nelle immagini che ha diffuso la vediamo forse per la prima volta davvero serena, addirittura radiosa, avvolta in un abito da sposa tradizionale indiano color pesca, con trucco leggero, orecchini vistosi, velo e bindi, il tradizionale gioiello che pende sulla fronte.

Malala, l’annuncio delle nozze su Twitter

“Oggi è un giorno prezioso per la mia vita”, annuncia Malala Yousafzai. “Asser e io ci siamo sposati e saremo compagni per la vita. Abbiamo celebrato una piccola cerimonia Nikkah a casa a Birmingham con le nostre famiglie. Inviateci le vostre preghiere. Siamo entusiasti di camminare insieme per il viaggio che ci aspetta“, ha scritto, mostrando le foto che la ritraggono con lo sposo immersi in un bellissimo foliage autunnale e quelle più “istituzionali” durante la firma dei documenti e con la famiglia.

Chi è Asser Malik, il marito di Malala

Di Asser Malik non si sa molto, non essendo un personaggio pubblico. Da quel che si apprende dal suo profilo LinkedIn lo sposto è un imprenditore e General Manager del Pakistan Cricket Board. È laureato in Economia e Scienze politiche alla Lahore University of Management Sciences e ha lavorato per CocaCola e FrieslandCampina.

I due stanno insieme da qualche anno, anche se Malala non ha mai condiviso prima particolari della sua vita privata, essendosi sempre concentrata sulle sue battaglie, quelle che le sono costate quasi la vita. Il ricordo va subito, infatti, a quel 9 ottobre 2012 quando un gruppo di uomini armati le ha sparato mentre era a bordo dello scuolabus che la riportava a casa da scuola: i talebani del Pakistan la definivano infatti “simbolo degli infedeli e dell’oscenità” perché voleva studiare e predicava l’importanza dell’istruzione per le donne. Un impegno che le è valso il Premio Nobel per la Pace due anni dopo, nel 2014.

Malala, l’impegno per le donne continua

Prima delle nozze a Birmingham, in Regno Unito, dove vive da nove anni, cioè da dopo l’attentato, Malala aveva lanciato l’ennesimo appello per le donne: “C’è un solo Paese al mondo che impedisce alle ragazze di studiare: l’Afghanistan. Tutti i leader devono compiere azioni urgenti e decisive per riportare a scuola tutte le ragazze afghane”, aveva detto promuovendo una campagna che è possibile sottoscrivere per chiedere ai potenti del mondo di intervenire. “Più a lungo le ragazze resteranno fuori da scuola, meno probabile sarà il loro ritorno. Unitevi a noi nel chiedere ai leader del mondo di difendere il diritto delle ragazze afghane di imparare e comandare”, si legge.