Bebe Vio, la fenice che rinasce: è un simbolo per tutte noi

Bebe Vio Grandis è la donna simbolo di chi vive la vita al massimo. Per la sua forza e la sua positività, L’Oréal Paris l'ha voluta come sua Ambasciatrice Globale

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Bebe Vio Grandis, icona Gen-Z, è la nuova Ambasciatrice Globale di L’Oréal Paris. E in questo ruolo ispirerà tutti con la sua personalità unica e carismatica che l’ha portata a vincere, per ora, 64 medaglie d’oro e d’argento. Questo grazie al suo spirito combattivo che nonostante tutto non molla mai.

Questo fa di lei un unicum. Conosciuta per la sua personalità molto forte quanto per la sua bravura sportiva, Bebe Vio è diventata un simbolo internazionale di resilienza e di dedizione. La sua storia di vittorie sulle avversità ha ispirato le persone in tutto il mondo, dalla sua social community alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, che l’ha descritta “una leader e un’icona della sua generazione”, suscitando una standing ovation al Parlamento Europeo.

Bebe Vio, Ambasciatrice Globale di L’Oréal Paris

Amata per il suo atteggiamento can-do, la positività contagiosa e la forza di carattere, Bebe Vio non ha solo vinto innumerevoli premi paralimpici, ha pubblicato due libri best-seller ed è apparsa su riviste internazionali, ma ha incontrato e stretto la mano ad alcuni dei leader politici più influenti del mondo.

Dopo aver incontrato Barack Obama alla sua ultima cena di stato alla Casa Bianca, Bebe ha pubblicato un selfie ormai famosissimo con il commento: “Non è possibile? Mi dispiace Signor Presidente, non capisco queste parole!”.

Portando in primo piano i Giochi Paralimpici e l’impatto a livello mondiale che hanno sui valori della disabilità, diversità e particolarità, Bebe ha anche contribuito a ispirare la nuova generazione con la sua Barbie, creata per il 60° anniversario della bambola.

La sua filosofia di vita si riassume in questa frase: “Impossibile? Non capisco questa parola”. Per questo L’Oréal Paris l’ha voluta come sua ambasciatrice globale.

“Bebe Vio Grandis non è solo la migliore campionessa mondiale di scherma in carrozzina, ma è anche un’icona davvero emblematica per la
sua generazione. È il simbolo di come superare le difficoltà e abbracciare la resilienza. Non potremmo essere più emozionati di darle il
benvenuto nella famiglia L’Oréal Paris e di invitarla a incoraggiare tutte le donne a credere nel potere del loro valore”, queste le parole di Delphine Viguier-Hovasse,  Presidente Globale L’Oréal Paris.

Bebe Vio ha spiegato così il suo nuovo ruolo: “L’Oréal Paris aiuta le donne a comprendere il loro valore, un qualcosa che mi è molto vicino e che sento personalmente. Quindi non potrei essere più felice che unirmi ancora una volta alla famiglia L’Oréal Paris in questo prossimo capitolo del nostro viaggio insieme”.

Il suo amato gruppo scout la chiamava la “Fenice” e, 10 anni dopo, è diventata la protagonista del documentario “Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi” di Netflix che ha messo in luce l’atleta ai Giochi Paralimpici, trasmettendo la sua forza, il suo ottimismo e la sua determinazione.

Bebe Vio, una donna di valore

Bebe Vio Grandis è una donna che è diventata un modello perché vive la vita al massimo, rappresenta l’idea che la “sfiga” può essere trasformata in qualcosa di meraviglioso. Incoraggiando gli altri a perseguire i propri obiettivi, per quanto irraggiungibili possano
sembrare, il sogno di Bebe è quello di diventare la Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e del CONI (Comitato Olimpico
Nazionale Italiano), dove aspira l’unione in un unico Comitato Sportivo Italiano.

Con l’obiettivo di rendere lo sport accessibile a tutti, Bebe si impegna con l’Associazione Art4Sport, che è stata fondata dai suoi genitori per
promuovere lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini portatori di protesi di arto. “Lo sport ti rende pronto a tutto: per riprenderti, per dare il meglio di te e per rialzarti anche dopo che hai avuto una sfortuna incredibile”.