Pace, in un cartello portato sul palco da tutti i ballerini. Tranne da lei, Iana Salenko, che è arrivata ad accogliere gli applausi tenendo in alto la bandiera dell’Ucraina, la sua terra. E poi quell’abbraccio con Roberto Bolle, che vuole trasmettere vicinanza a una popolazione sotto assedio. E Iana Salenko lo sa bene, perché lei in Ucraina c’è nata e la sua famiglia è a Kiev.
Il messaggio è arrivato forte e chiaro, accompagnato anche dall’inno ucraino, suonato dal violinista Alessandro Quarta. Il gesto del ballerino, è arrivato subito dopo l’esibizione sul palco di Expo Dubai, in un appello alla pace che ha coinvolto tutti gli artisti presenti. Roberto Bolle in conferenza stampa aveva spiegato, come riportato da La Stampa, che voleva: “Dare dei segnali di bellezza e di unione di fronte al momento particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo, di conflitti e contrasti tra Ucraina, Russia e il mondo intero”.
L’appello di Iana Salenko e il suo post Instagram
Prima ballerina della compagnia Staatsballet Berlin, Iana Salenko con quella bandiera dell’Ucraina accompagnata dai cartelli con scritto pace ha voluto lanciare un appello per mettere fine a una guerra che sta facendo tantissime vittime e mettendo in ginocchio un intero Paese. E in questo periodo ogni giorno assistiamo, oltre al bollettino di ciò che sta accadendo, a gesti capaci di toccare il cuore, perché è nei momenti più duri che le persone tirano fuori il meglio di sé. Gesti che fanno guardare oltre, che ci mostrano che il desiderio di pace, di fratellanza, di solidarietà possa diventare più forte delle bombe.
Iana Salenko su Instagram ha voluto ringraziare i colleghi per questo momento di condivisione, in uno scatto di gruppo in cui si vede Roberto Bolle tenere alta la bandiera Ucraina ha scritto: “Sto pregando. Mio padre, i miei fratelli, i miei colleghi. Grazie a tutti”. A queste parole semplici, ma che trasmettono moltissimo, ha aggiunto alcune emoji tra cui quella della colomba, simbolo di pace.
Iana Salenko, l’abbraccio con Bolle
Tutti in piedi, gli applausi, i ballerini che tengono alto un messaggio potente, un appello rivolto al mondo: pace. E poi lei, Iana Salenko, che è salita sul palco con la bandiera dell’Ucraina, la sua terra, il Paese da cui in questi giorni chi può fugge, dove esplodono le bombe e si muore. A fare da sottofondo il violino, struggente, di Alessandro Quarta che ha suonato l’inno ucraino. Infine un abbraccio, che ha il sapore del supporto: tra Iana Salenko e Roberto Bolle.
E parole in più non ne servono, perché sta tutto lì in quel messaggio di no alle armi che in questi giorni hanno condiviso in tanti. Personaggi famosi, ma anche gente comune. Come la quasi ottantenne Yelena Osipova che ha vissuto l’assedio nazista di Leningrado ed è scesa in piazza a San Pietroburgo per manifestare il suo dissenso nei confronti di questa guerra. Tra le mani un cartello con su scritto: “Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe”. O la donna ucraina che ha “combattuto” un soldato con semi di girasole, mostrando che non ci si piega alla guerra. Messaggi, forti, coraggiosi, potenti per dire di no alle armi, a una guerra che sta mietendo vittime, che non sta risparmiando nessuno.