La donna ucraina che combatte il soldato con dei semi di girasole: il coraggio è l’arma migliore

Una donna ucraina ha sfidato un soldato russo: "Prendi questi semi e mettili nelle tue tasche, così almeno i girasoli cresceranno quando morirai"

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Una manciata di semi di girasole. Un’arma alternativa. Un grande coraggio. Il conflitto in Ucraina è serrato, e sono tante le storie che giungono a noi tramite il web, che quasi si fa fatica a scindere la verità dalle fake news. Ma la storia della donna ucraina che ha scelto di sfidare a testa alta un soldato russo è un insegnamento che ci apre gli occhi, che ci arriva dritto al cuore, a cui inizialmente non si credeva nemmeno. A viso duro, con la speranza e il coraggio degli ultimi, non si è piegata e gli ha “offerto” dei semi di girasole, per quando morirà.

Ucraina, la donna che ha scelto di sfidare il soldato russo

Il video che vede protagonisti la donna e un soldato russo è stato condiviso da Internews Ukraine, e successivamente è stato ripreso dalla BBC. La donna non si è persa in chiacchiere e, quando sul suo cammino ha incrociato il soldato russo, ha scelto di non piegarsi alla paura e le domande sono state piuttosto dirette, nonostante l’uomo l’abbia intimata di allontanarsi. “Chi sei, cosa fate qui?” E ancora “State occupando, siete dei fascisti“. Ma a rimanere nei capitoli di storia sarà la sua frase sui semi di girasole, che tra l’altro hanno un significato profondo per il Paese.

L’Ucraina e le sue corone di fiori sono conosciute dai più al mondo: nel linguaggio dei fiori, poi, il girasole è simbolo di orgoglio. Ma è anche il fiore legato al giorno dell’Indipendenza. La donna ucraina, confidando nella speranza, ha pronunciato una frase forte, d’impatto, al soldato: “Prendi questi semi e mettili nelle tue tasche, così almeno i girasoli cresceranno quando morirai”.

L’hashtag #PocketSunflowers è diventato virale nel giro di poco tempo. Tutto il mondo si è fermato ad ammirare il coraggio di un gesto che avrebbe potuto anche avere delle conseguenze terribili. Non ci sono state, e a noi è arrivata un’enorme lezione. Non possiamo non inchinarci di fronte al coraggio, alla forza di ribellarsi, di non subire in modo passivo. Di credere nel futuro, rigoglioso e magari coperto di fiori.

Le storie di speranza dall’Ucraina

Sono ore di enorme difficoltà per l’Ucraina, giorni che nel 2022 suonano come un errore. Si dice sempre che dalla storia non impariamo mai, e probabilmente è vero. In un mondo tecnologico, moderno, connesso, la guerra ci appare come un concetto distante, ma è qui, alle porte, e lo stanno vivendo sulla propria pelle gli ucraini. Tra donne che stanno imbracciando fucili, per combattere al pari degli uomini, sono tante le storie di speranza che si contrappongono alle bombe e alla distruzione.

Nel primo giorno di guerra, durante l’attacco russo, ha enormemente colpito anche il coraggio di due giovani di sposarsi: la storia, raccontata dalla CNN, è stata il primo simbolo della speranza. “Forse moriremo e volevamo solo stare insieme“.

E come non citare il grido di vita di Mia, la neonata venuta al mondo in un cunicolo della metro: contrapposto al rumore delle bombe, il suo primo vagito, in una danza di vita e di morte. I semi di girasole si aggiungono alle tante notizie che ci arrivano, e che ci fanno credere nella resistenza e nella ribellione, nella vita che non si piega. Nella fine della guerra.