La triste esistenza di Rosemary Kennedy, la figlia da dimenticare

Il deficit mentale si è trasformato in una tragedia per una famiglia agiata e perfetta come quella dei Kennedy che, a tutti i costi, doveva risolvere il problema.

Aveva solo 23 anni la giovane Rosemary quando i medici incaricati di prendersi cura di lei eseguirono due fori nel suo cranio per recidere il legame tra corteccia pre-frontale e il resto del cervello. E poco importava se quella lobotomia stava spezzando la vita di una ragazza che ogni giorno affrontava le difficoltà della vita con il sorriso, quello che contava per i Kennedy era proteggere la patina di perfezione che aleggiava sulle testa della famiglia e che per nessuna ragione poteva essere minata.

Rosemary Kennedy è stata la sorella all’ombra del presidente degli Stati Uniti d’America JFK e dei suoi fratelli. Nascosta dai suoi genitori a causa di un deficit mentale, è stata sottoposta da ventenne a una lobotomia che le ha spento la sua scintilla vitale.

Venuta alla luce nel settembre del 1918, dopo un anno dalla nascita di John Fitzgerald Kennedy, Rosemary era la terzogenita dei nove figli avuti da Joseph P. Kennedy e Rose Fitzgerald. Un parto molto difficoltoso, dovuto agli errori di un’infermiera, ha causato la mancata ossigenazione del cervello che ha compromesso le facoltà cognitive della bimba. Un deficit mentale, il suo, che si è trasformato in una tragedia per una famiglia agiata come quella dei Kennedy che, a tutti i costi, doveva risolvere il problema.

La piccola Rosemary, così, è stata nascosta per anni. Il rischio di minare l’ascesa politica dei suoi fratelli e l’aura di perfezione che aleggiava sull’intera famiglia era troppo alto. Eppure Rosemary aveva tanta voglia di vivere e di imparare come dimostra il suo impegno con gli insegnanti privati e il collegio.

E la strada, per lei, era tutta in salita. Quando infatti la famiglia si trasferì in Inghilterra, la giovane Kennedy fu introdotta in un istituto cattolico che le riservò la migliore istruzione, ma nel 1940, con l’inizio della guerra, la famiglia tornò in America. Fu quello il punto di non ritorno.

Completamente immersi nell’ascesa politica dei fratelli, i membri della famiglia trascurarono l’istruzione di Rosemary decidendo di affidarla alle cure del dott. Walter Freeman e il dott. James Watts che affermavano di aver trovato la cura definitiva alle malattie mentali: la lobotomia.

I diari di Rosemary scritti prima dell’intervento, però, raccontano di una ragazza dotata di un’intelligenza e una sensibilità spiccata. Alcuni studiosi, infatti, hanno ipotizzato che la sua fosse dislessia. I suoi sbalzi di umore e la condotta sessuale troppo disinvolta, però, fecero prendere ai Kennedy la decisione di sottoporre la ragazza all’intervento, inconsapevoli del danno irreversibile che stavano creando.

Dopo l’operazione smise di parlare e di camminare. Venne chiusa in un istituto dove trascorse il resto della sua vita. Solo negli anni ’60, John F. Kennedy e i suoi fratelli ammisero l’errore commesso. Fu allora che Rosemary si riunì alla propria famiglia fino al 2005, anno della sua morte.

Rosemary Kennedy
Fonte: Getty Images
Rosemary Kennedy