“La solita tragedia dell’individuo che non si adegua, che non si rassegna, che pensa con la propria testa, e per questo muore ucciso da tutti”: con queste parole, si apre il romanzo Un uomo di Oriana Fallaci. E l’uomo in questione, occorre specificarlo, non è un individuo qualunque: si tratta infatti di Alekos Panagulis, grande amore della scrittrice fiorentina, che con la sua personalità e le sue battaglie riuscì a cambiare il corso della storia.
Chi era Alekos Panagulis, il grande amore di Oriana Fallaci
Nato a Glifada nel 1932, Alekos Panagulis è stato un intellettuale e attivista greco, oggi considerato come un vero e proprio eroe moderno dal popolo ellenico. Dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico nazionale di Atene, Alekos disertò il servizio militare, fondando il gruppo “Resistenza Greca“: quando il suo Paese, nel 1967, cadde sotto il regime dittatoriale “dei colonnelli”, lui decise di opporsi attentando alla vita del primo ministro Georgios Papadopulos. Il tentativo fallì, e il ribelle fu catturato e arrestato.
Condotto presso il famigerato palazzo dell’Esa (i servizi segreti greci), Alekos fu torturato e seviziato per mesi. Riuscì anche ad evadere, ma fu nuovamente catturato dagli uomini della dittatura, che lo sottoposero ad angherie ancora più crudeli: le conseguenze dei terribili colpi subiti in carcere, lo accompagnarono fino alla fine dei suoi giorni. Nel frattempo, il suo nome era diventato simbolo della resistenza greca, anche grazie al musicista Mikis Theodorakis, che compose una melodia per alcune delle sue poesie scritte in cella.
Nel 1973, anno in cui fu proclamata la Repubblica, Panagulis venne scarcerato grazie ad un’aministia: fu in quest’anno che conobbe Oriana Fallaci, con la quale intrecciò un’intensa e tormentata relazione. Tornata la democrazia, si presentò alle elezioni e riuscì ad entrare in Parlamento, continuando la sua lotta contro i politici collusi con il vecchio regime. Una battaglia condotta con estremo coraggio fino alla misteriosa morte, avvenuta in un incidente stradale il 1° maggio 1976. Un episodio molto controverso che moltissimi, inclusa la sua compagna Oriana Fallaci, interpretarono come un omicidio politico.
La storia d’amore con Oriana Fallaci
Oriana Fallaci e Alekos Panagulis si conobbero nel 1973, nel giorno successivo alla scarcerazione dell’attivista greco. Il colpo di fulmine fu quasi immediato, e i due rimasero l’uno accanto all’altra per tre anni: in un primo momento, vissero a Firenze, nella villa di famiglia della scrittrice, dove Panagulis si auto esiliò. Proprio in questo periodo, Oriana rimase incinta, ma perse il bambino in seguito ad un litigio con il compagno.
Tornato in Grecia, Panagulis riprese la sua lotta contro la dittatura: anche negli ultimi anni della sua vita, in cui si decise a pubblicare un dossier relativo agli agenti di sicurezza del regime greco, la Fallaci rimase al suo fianco. Fu tra le pochissime a non fargli mancare il suo sostegno nonostante le continue minacce di morte e pressioni esterne.
Proprio in seguito alla scomparsa del suo grande amore, frutto secondo Oriana di una vera e propria cospirazione, l’autrice decise di raccontare nel romanzo Un uomo le gesta di Panagulis e la loro tormentata relazione. Il libro, redatto su richiesta di Alekos prima della sua scomparsa, si conclude con il funerale dell’attivista accompagnato dalle grida dell’enorme massa di persone che urlano: “Zi! Zi! Zi!” (Vive! Vive! Vive!), segno che il sacrificio dell’eroe non era stato vano.