Imane Khelif cambia look: la femminilità e il messaggio dopo le polemiche

Imane Khelif mostra con orgoglio la sua medaglia d'oro olimpica in un video su Instagram, svelando un lato diverso dal ring

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 16 Agosto 2024 11:34

Imane Khelif, pugile algerina, ha scelto di rispondere con i fatti ai suoi detrattori, mostrando con orgoglio la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Parigi. In un video condiviso su Instagram, la campionessa si presenta in un abbigliamento completamente diverso rispetto alla tenuta da combattimento.

Con un abito floreale rosa e un make-up elegante, Khelif svela un lato inedito, lontano dai riflettori del ring, dove forza e determinazione lasciano spazio a un’immagine più rilassata e personale.

Il video è un’adv di un salone di bellezza: la femminilità ha più lati

Nessuna dietrologia, Imane Khelif non ha bisogno di mostrare la sua femminilità a nessuno. Il video, che la ritrae con un look completamente diverso rispetto a quello da atleta, è in realtà una campagna promozionale per un salone di bellezza. La didascalia, recita: “L’abbigliamento non fa il monaco, l’apparenza non rivela l’essenza di una persona”.

Il video, per quanto esteticamente curato, non rappresenta una necessità di confermare la sua femminilità. Mostra che la femminilità non ha una sola forma, né si limita agli stereotipi culturali imposti.

Il messaggio prosegue, in arabo, e c’è anche una stoccata non troppo velata nei confronti di Angela Carini, che recita: “Anche i piagnoni nei cortili di scuola, quelli che inventano bugie per rubare il cibo degli altri, possono ritrovarsi sul ring”. Una frase pungente che sembra riferirsi alle tensioni e accuse che hanno circondato il loro incontro sul quadrato.

Senza dubbio, la frecciatina rivolta ad Angela Carini poteva essere evitata. Il fatto che abbia ottenuto il via libera per gareggiare dovrebbe essere sufficiente a chiudere ogni polemica: Khelif aveva pieno diritto di essere sul ring.

Un percorso segnato da difficoltà e discussioni

La partecipazione di Khelif alle Olimpiadi non è stata priva di complicazioni. Prima del torneo, la pugile era stata esclusa dai Mondiali del 2023 a seguito di un test di idoneità di genere condotto dall’Associazione Internazionale di Boxe. Nonostante ciò, il Comitato Olimpico Internazionale ha permesso a Khelif di gareggiare a Parigi, creando dibattito sulla questione. Il caso di Khelif, insieme a quello di Lin Yu-ting, atleta di Taiwan, è stato praticamente il tema centrale delle Olimpiadi di Parigi.

Reazioni pubbliche e attacchi personali

Dopo la vittoria, Khelif ha dovuto affrontare commenti pesanti da parte di figure pubbliche come Elon Musk e J.K. Rowling, coinvolti in una disputa legale con l’atleta. Ancora più difficile è stato l’attacco verbale di Donald Trump, che durante un evento ha definito Khelif “un uomo”, alimentando ulteriori polemiche. Khelif ha ammesso che queste parole l’hanno profondamente colpita, ma ha continuato il suo percorso cercando di concentrarsi sul sostegno ricevuto dalla sua comunità.

“Io sono una donna come tutte le altre”, ha dichiarato l’atleta, rispondendo con dignità a chi ha diffuso insinuazioni sulla sua identità sessuale. Nonostante i regolamenti del Comitato Olimpico Internazionale abbiano legittimato la sua presenza ai Giochi, Khelif è stata oggetto di feroci critiche sui social, con numerosi utenti che hanno messo in discussione la sua idoneità a competere e il suo sesso.

Il caso di Imane Khelif non si è limitato all’ambito sportivo. È diventato anche un terreno di scontro tra diverse organizzazioni, tra cui il Comitato Olimpico Internazionale e l’Associazione Internazionale di Boxe (Iba). Quest’ultima, che aveva inizialmente permesso a Khelif di partecipare ai Mondiali, ha poi escluso l’atleta poco prima di un importante incontro, alimentando sospetti e tensioni. La Iba ha continuato ad affermare che Khelif non fosse idonea a gareggiare, nonostante le verifiche del Cio, generando dibattiti anche tra le istituzioni sportive italiane.

La vittoria sul ring e l’impatto in Algeria

Sul piano sportivo, Khelif ha vinto l’oro contro Yang Liu nella finale dei pesi welter, diventando la prima pugile algerina a raggiungere questo traguardo alle Olimpiadi. Il successo ha scatenato un grande interesse in patria, con messaggi di apprezzamento da parte di volti noti del mondo dello sport come Riyad Mahrez e Ismael Bennacer. L’attenzione mediatica sulla sua figura rimane divisa tra il suo trionfo sportivo e il contesto controverso che ha accompagnato la sua partecipazione ai Giochi.