Giuliano Ferrara, noto giornalista e conduttore tv, è diventato celebre per i suoi programmi e per la direzione del quotidiano Il Foglio, che ha fondato. Da anni è sposato con la stessa donna, Anselma Dall’Olio, che gli è stata vicina anche nel momento più difficile della malattia. La coppia non ha figli ma ama la riservatezza, al contrario della vita professionale dell’ex volto de L’infedele che è diventato famoso per alcune controverse battaglie nelle quali ha creduto molto.
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Le origini
Giuliano Ferrara nasce in una famiglia ebraica da parte di padre e a vocazione antifascista. È infatti il figlio del Senatore comunista Maurizio Ferrara, direttore de l’Unità e Presidente della Regione Lazio nonché di Marcella De Francesco, partigiana gappista segretaria di Palmiro Togliatti e in seguito caporedattrice della rivista Rinascita. Cresce in una famiglia in cui la politica è uno degli impegni principali: è infatti nipote di Mario Ferrara, avvocato che si era speso per la difesa degli attivisti antifascisti presso il Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato. Inoltre, è stato editorialista de Il Mondo e del Corriere della Sera.
Per tre anni vive a Mosca, dove il padre è corrispondente per l’Unità. Rientrato poi in Italia consegue la maturità classica al Lucrezio Caro di Roma dove si avvicina anche alla politica di quel tempo. In questo periodo, in cui inizia a mostrare il suo carattere da contestatore sessantottino, viene introdotto al mondo dello spettacolo come corista nella prima opera rock realizzata in Italia, Then an Alley di Tito Shipa Junior, scritta sulle musiche di Bob Dylan.
La carriera politica e giornalistica
Nel 1973 è responsabile, per il Partito Comunista Italiano di Torino, del coordinamento provinciale FIAT. Contemporaneamente, scrive sul periodico Nuova società. Da segretario cittadino viene invece eletto nel 1980, in Consiglio Comunale, dove diventa anche capogruppo comunista. Due anni dopo, per volere del Sindaco Diego Novelli, è nominato delegato del Primo Cittadino per i soccorsi alla popolazione di Beirut. A seguito di un episodio increscioso in cui si ritrova in aperta polemica con l’amministrazione, decide di lasciare il PCI. Nel 1985, aderisce al Partito Socialista e inizia a scrivere per il Corriere della Sera sotto lo pseudonimo di Piero Dall’Ora per la rubrica Bretelle rosse. Entra nella redazione di Reporter, giornale di stampo socialista diretto da Adriano Sofri ed Enrico Deaglio.
Nel 2003, quindi molti anni dopo, Giuliano Ferrara dichiara di essere stato un confidente retribuito della CIA a metà degli anni ‘80, che gli vale un’azione disciplinare da parte dell’Ordine dei Giornalisti che non ha seguito per intervenuta prescrizione per un fatto suscettibile di azione disciplinare. Da precisare che, in quel periodo, il fondatore de Il Foglio non era un giornalista professionista.
L’esordio in tv
Il suo debutto televisivo risale al 10 novembre 1987, con Linea rovente. Un anno dopo, arriva su Rai2 Il testimone, con cui dà l’avvio al genere dell’infotainment all’italiana. Decide poi di passare a Fininvest, per condurre Radio Londra su Canale5 e dietro compenso molto alto. In seguito è conduttore de Il Gatto, prima di venire eletto europarlamentare tra le fila del Partito Socialista Italiano. Nel 1991, torna con successo alla conduzione di Radio Londra e de L’istruttoria su Italia1, che successivamente utilizzerà per esprimere le sue posizioni in merito alle inchieste della magistratura sullo scandalo Tangentopoli.
Con la moglie Anselma Dell’Olio conduce invece Lezioni d’amore, programma incentrato sul sesso e che trae ispirazione dai Comizi d’Amore di Pier Paolo Pasolini. La trasmissione diventa presto un caso politico, tanto che il fondatore delle Reti commerciali – Silvio Berlusconi – decide di sopprimerla dopo le continue pressioni da parte della Democrazia Cristiana.
L’impegno politico con Silvio Berlusconi
Giuliano Ferrara lascia il Partito Socialista Italiano con la discesa in politica di Silvio Berlusconi. Diviene così Ministro del suo primo Governo e nel 1996 fonda il quotidiano Il Foglio, edito dall’omonima cooperativa editoriale di cui fa parte anche Veronica Lario, la seconda moglie dell’ex Premier. Rimane direttore fino al 2015.
Rimane sostenitore del centro-destra, in particolare del secondo e terzo Governo Berlusconi, anche se non risparmia le critiche. Il Foglio si batte moltissimo per la concessione della grazia ad Adriano Sofri mentre nel 1996, da direttore de Il Foglio, viene nominato nel medesimo ruolo per Panorama. Qui non riuscirà mai a instaurare un buon rapporto con la redazione, che non gli concede alcuna fiducia e lo porta alle dimissioni.
Il ritorno in tv e Otto e mezzo
Torna in televisione nel 1997 con un programma d’approfondimento, poi arriva Otto e mezzo su La7 – poi presentato dalla giornalista Lilli Gruber – quindi di Zerovero su Telecampione di cui è anche autore. Conduce anche con Gad Lerner, quindi con Luca Sofri e con la giornalista del Corriere della Sera Barbara Palombelli, oltre che da Ritanna Armeni. Nel 2005, lascia per dedicarsi a L’Infedele, dove viene sostituito ancora da Ritanna Armeni.
Nel 2008 lascia la conduzione di Otto e mezzo e fonda il partito Associazione difesa della vita. Aborto? No grazie, che utilizza per portare il dibattito sulla vita in Parlamento. Del tema aveva ampiamente parlato, esprimendo un suo personale parere sulle apparenti ragioni che condurrebbero una donna a scegliere di interrompere volontariamente una gravidanza. La lista, che viene scaricata da Il Popolo della Libertà, si presenta alle elezioni di aprile da sola ma viene contestata in moltissime città italiane. Alle urne, non superano la soglia di sbarramento e chiudono senza seggi.
Dal 2011 al 2012 ha condotto Qui Radio Londra su Rai1, un programma di pochi minuti in onda dopo il Tg1 delle 20, mentre nel 2015 lascia la direzione de Il Foglio che passa nelle mani di Claudio Cerasa. Rimane comunque nelle vesti di editorialista.
Giuliano Ferrara è stato spesso bersagliato dalla satira, cui ha risposto con forza in diverse occasioni. L’8 dicembre 2007 viene nominato in un monologo di Daniele Luttazzi in Decameron, una trasmissione in onda su La7. L’episodio ha determinato la sospensione del programma che il giornalista ha appoggiato, difendendo però il diritto di satira.
Chi è la moglie Anselma Dell’Olio
La moglie di Giuliano Ferrara è figlia di padre pugliese immigrato in California e di madre ebrea di origine russa. Sbarca in Italia per la prima volta a 13 anni ed è nota per essere un femminista storica, protagonista di numerose battaglie civili negli Stati Uniti d’America condotte tra gli anni ‘60 e ‘70. Nel 1987, sposa Giuliano Ferrara.
Nella sua carriera, ha partecipato come critica cinematografica alla trasmissione di Gigi Marzullo, Cinematografo, in onda tutti i sabato notte su Rai1. Ha tenuto varie rubriche su riviste come Grazia, Libera e Il Foglio. Fino al luglio 2014 ha fatto parte della commissione ministeriale del MiBAC per l’assegnazione dei film d’interesse culturale. Nel 2018, è vincitrice del David di Donatello per La lucida follia di Marco Ferreri nella sezione documentari. Nel gennaio 2022, al momento del grave arresto cardiocircolatorio che ha colpito suo marito, è rimasta al suo capezzale fino a quando le sue condizioni non sono diventate stabili.