Doggy bag: gli avanzi non si buttano

In Francia la doggy bag obbligatoria è legge, negli USA è consuetudine, in Italia diventa di design per farci vincere l'imbarazzo

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Negli USA nessuno considera disdicevole richiedere al ristorante una doggy bag per portare a casa ciò che rimane del pasto, come ci mostra l’esempio di Michelle Obama quando, a Roma nei giorni del G8 del 2009, si fece confezionare gli avanzi di carbonara e lasagna . In molti casi è lo stesso ristoratore a portare la doggy bag in tavola, senza che il cliente abbia bisogno di farne richiesta. In Francia una legge recente ha reso la doggy bag obbligatoria: i grandi ristoranti sono obbligati a favorire l’asporto degli avanzi.

In Italia una ricerca realizzata da Waste Watcher, l’Osservatorio nazionale sugli sprechi, ha rilevato che sebbene ci sia consapevolezza degli sprechi alimentari, pochissimi riescono a vincere l’imbarazzo di richiedere la doggy bag al momento del conto. Basti pensare che, benché 3 italiani su 4 siano consapevoli dello spreco, ben il 41% si vergogna a richiedere la doggy bag.

In realtà qui da noi questa abitudine era piuttosto radicata fino al secondo dopoguerra. Forse la ritrosia nel richiedere la doggy bag nasce dal bisogno psicologico di allontanare il ricordo di quei tempi di povertà e ristrettezze, oppure è il solito provincialismo all’italiana che ci frena. Forse la crisi economica attuale farà nuovamente attecchire la consuetudine di chiedere al ristoratore di metterci da parte gli avanzi della cena per portarceli a casa… anche se non abbiamo un cane.

Per incoraggiare gli italiani in questa vera e propria rivoluzione culturale, senza arrivare a rendere la doggy bag obbligatoria, sono arrivati i sacchettini e le scatoline d’autore. Confezioni dal packaging raffinato ed elegante, che non sfigurerebbero nelle boutique più alla moda. E’ partita Milano, come apripista in questa sperimentazione dal sapore ecologico, e Roma sta seguendo e stretto giro. E’ la campagna denominata Se avanzo mangiatemi, con la quale COMIECO e Slow Food cercano di coniugare design italiano, creatività ed ecologia. I ristoranti selezionati hanno ricevuto e riceveranno una fornitura di confezioni da asporto appositamente realizzate per convincere i propri clienti ad adottare questa abitudine.

Ricordiamoci che ciò che sta dietro la doggy bag è un comportamento virtuoso, che sa di amore per il nostro pianeta e di rispetto per chi un ristorante non può permetterselo… e nonostante questa idea sia ancora radicata, richiedere gli avanzi non è certo un gesto di maleducazione verso il ristoratore, ma sottolinea quanto abbiamo apprezzato la sua cucina, tanto da voler mandare sprecato nulla.

Immagini: Depositphotos