Maria Pia Tavazzani, moglie di Amintore Fanfani, avrebbe compiuto 97 anni il 29 novembre. Venuta a mancare oggi, era nata a Pavia. Penultima di sette figli, la vedova del tre volte Presidente del Senato (e cinque volte Presidente del Consiglio tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’80), inizia a lavorare da giovane nell’azienda tessile di famiglia, distinguendosi fin da subito per l’impegno nei confronti del benessere del personale (promuove la costruzione di nuove abitazioni per gli operai e le loro famiglie).
Al principio degli anni ’40 risale l’inizio del suo impegno umanitario. Dopo aver sposato nel 1942 l’ingegnere Giuseppe Vecchi (venuto poi a mancare nel 1973), Maria Pia Tavazzani fonda l’associazione umanitaria “First Help”.
Nel biennio 1944-1945 contribuisce attivamente alla resistenza facendo da staffetta al fratello Attilio, figura fondamentale nella sua vita e impegnato anch’egli in prima persona come partigiano. Nel 1946 visita per la prima volta gli Stati Uniti con un fine ben preciso, ossia quello di sensibilizzare la comunità internazionale nei confronti delle difficoltà attraversate dall’Italia nell’immediato dopo guerra.
Nel 1947 diventa madre di Mario. Negli anni ’50 e ’60 consolida il suo impegno umanitario. Quando si parla di questo aspetto della sua vita, è fondamentale ricordare il 1983, anno che la vede diventare Presidente del Comitato Nazionale Femminile della Croce Rossa, carica che mantiene fino al 1994.
Il suo matrimonio con Amintore Fanfani risale al 1975. Ai tempi, entrambi erano vedovi al secondo matrimonio. Tornando all’impegno umanitario di Maria Pia Tavazzani, degne di citazione sono le oltre 200 missioni alle quali ha partecipato tra Paesi devastati da conflitti bellici e zone del mondo in ginocchio per via delle calamità naturali.
Maria Pia Tavazzani ha raccontato la sua vita indubbiamente densa di avvenimenti importanti e di incontri altrettanto rilevanti nel libro Una vita, due vite, i miei anni con Amintore, pubblicato per i tipi di Mondadori. I due, che come già ricordato sono diventati marito e moglie nel 1975, si sono conosciuti a una cena nella dimora dell’ambasciatore polacco a Roma. Ai tempi, però, lui era vedovo e lei ancora sposata.
Secondo quanto rivelato dal giornalista Sebastiano Messina in un articolo pubblicato sul quotidiano Repubblica nel novembre del 1999 – pochi giorni dopo il decesso del politico – si sono dati del lei fino al giorno delle nozze.