Caparezza, cantautore: biografia e curiosità

Meglio noto come Caparezza, Michele Salvemini è un cantautore pugliese che fa riflettere (e ballare) con i suoi brani

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Pubblicato: 15 Novembre 2023 19:46Aggiornato: 15 Novembre 2023 19:48

Il suo stile è inconfondibile non solo nell’aspetto esteriore, ma anche nel modo di cantare. Unico, creativo e talentuoso. Caparezza, all’anagrafe Michele Salvemini, è un rapper e cantautore molto noto e apprezzato dal pubblico. È da tantissimi anni che lavora nel mondo della musica, più precisamente dal 1995, e da allora ha collezionato tantissimi album, collaborazioni e successi.

Del resto, il suo amore per la musica è iniziato sin da bambino ed è anche una questione di famiglia: non può sfuggire, infatti, il fatto che anche il papà suonava in un gruppo. Artista anticonformista e geniale, ha saputo dare un’impronta tutta sua ai suoi brani, senza cercare di essere per forza commerciale, ma riuscendo a conquistarsi un posto nel cuore del pubblico proprio per il suo essere genuino e fuori dagli schemi.

Caparezza, la sua carriera nella musica

Caparezza non può sottostare a un’unica definizione, perché è tante cose diverse, perché la sua musica non può essere incasellata in un genere preciso. Proprio come lui. Artista hip – hop, cantautore, che fa emozionare e divertire.

Nato a Molfetta, in provincia di Bari, in Puglia, il 9 ottobre del 1973, all’anagrafe è Michele Salvemini. La mamma era una maestra, il papà operaio ma anche musicista. Inevitabile che anche il giovane Michele si avvicinasse prestissimo alla musica. Oltre a quella, però, nutriva l’amore per il disegno e i fumetti.

Dopo gli studi al Tecnico Commerciale, ha intrapreso quelli presso l’Accademia di Comunicazione di Milano, grazie a una borsa di studio. Ricordando il suo arrivo nella città lombarda aveva detto a Sette del Corriere della Sera: “Dormivo in una struttura gestita da un prete, don Alvise, si chiamava Casa del giovane lavoratore. Venivo da Molfetta. Vinsi una borsa di studio. Mio padre era operaio e mia madre maestra, non mi sarei mai potuto permettere quella scuola. Arrivato a Milano, in stazione, beccai un treno di leghisti che inveivano contro i meridionali. Pensai “Buongiorno!”.

Ma il richiamo della musica era troppo forte, ed è con lo pseudonimo di Mikimix che ha mosso i primi passi in quel mondo. Ma non solo, intanto si dedicava alla conduzione di una trasmissione su Videomusic in compagnia di Paola Maugeri.

Dal Festival di Castrocaro a Sanremo Giovani (nel 1995), Caparezza ha pubblicato il primo album Tengo Duro. Poi, una svolta importante per la sua carriera, è arrivata nel 1996 con la seconda partecipazione a Sanremo Giovani infatti è riuscito a strappare il biglietto per il Festival 1997.

Dopo il secondo album, però Michele cambia vita. Torna a casa. Ed è lì che nasce il nuovo pseudonimo e prende vita l’album d’esordio con la nuova “identità”, frutto anche di uno nuovo stile. Quello con cui lo conosciamo oggi: capigliatura lunga e pizzetto.

È nel 2000 che esce ?!, tre anni dopo è la volta di Verità supposte, entrambi gli album contengono alcuni brani che sono entrati di diritto tra i suoi più amati. Come La fitta sassaiola dell’ingiuria, Vengo dalla luna e Fuori dal tunnel. Quest’ultimo è diventato la sigla di Zelig Circus. E poi è la volta di Habemus Capa, Le dimensioni del mio caos, Il sogno eretico, Museica, Prisoner 709. Fino all’ultimo lavoro: Exuvia.

I suoi album hanno ottenuto certificazioni importanti, inoltre ha collaborato con tanti artisti e ha mosso alcuni passi anche in ambiti diversi: dalla recitazione in Che bella giornata film in cui interpreta sé stesso, al libro Seghe mentali. Viaggio allucinante in una testa di capa.

Al ruolo di giudice nei talent ha detto di no. Lo ha raccontato lui stesso come spiegato in un articolo di Il Corriere della Sera: “Mi sono arrivate un paio di proposte, ma pur venendo da un genere, il rap, che si nutre di competizione, considero assurdo mettere in gara gli artisti. E ancora più assurdo far giudicare un ventenne da una persona adulta. Dovrebbe essere il contrario”.

Un artista a tutto tondo, mai uguale a nessuno, ma unico nel suo genere. A partire dal suo look, che è anche la ragione di quel nome d’arte inconfondibile che si è dato: Caparezza, ovvero in dialetto, testa riccia.

La discografia di Caparezza

Da solista

  • 1996 – Tengo duro (pubblicato come Mikimix)
  • 1997 – La mia buona stella (pubblicato come Mikimix)
  • 2000 – ?!
  • 2003 – Verità supposte
  • 2006 – Habemus Capa
  • 2008 – Le dimensioni del mio caos
  • 2011 – Il sogno eretico
  • 2014 – Museica
  • 2017 – Prisoner 709
  • 2021 – Exuvia

Con i SunnyColaConnection

  • 2005 – Alla molfettesa manera

Altezza e segno zodiacale

Sembra che Caparezza sia molto alto, circa 1,86, e il suo stile è il perfetto esempio di outfit casual ma non banale. Infatti prediligendo alcuni dettagli capaci di dare carattere al suo look.

Essendo nato il 9 ottobre è della Bilancia, secondo l’oroscopo si tratta di persone capaci di appianare i conflitti, con un grande senso di giustizia e interessate all’equità.

La vita privata

Della vita privata di Caparezza si conosce poco, infatti il cantante è riservatissimo. È stato per molti anni fidanzato con Albina, con la quale è convolato a nozze a novembre del 2022.

I due si sono detti sì nel castello di Barletta, per poi festeggiare a Molfetta. Le due location non sono state scelte a caso: la prima è la città dove è nata la moglie, la seconda quella del cantante. Per gli sposi abito tradizionale: in bianco lei, con un completo elegante lui.

La malattia di Caparezza

Caparezza ha raccontato di avere problemi di salute, nello specifico di soffrire di acufene e ipoacusia e lo ha fatto in uno dei suoi brani, ovvero Larsen, che si trova nell’album Prisoner 709.

Lo ha, poi, ribadito anni dopo in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, per spiegare perché avrebbe rivisto i suoi impegni dal vivo: “Faccio questi venti concerti e mi fermo. Non posso rischiare troppo. Soffrendo di acufene e ipoacusia non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato. In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che m’hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l’ho fatto ma non è cambiato alcunché. Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo”.

Nello specifico si tratta di due disturbi distinti, uno si manifesta con la percezione di un suono come un fischio o un ronzio quando non ci sono rumori esterni, l’altro – come viene spiegato sul sito dell’Humanitas – come una riduzione o perdita del senso dell’udito.

Questo non lo ha fermato, infatti ha proseguito con la sua carriera e con i tour.

I social: Instagram e Facebook

Scorrendo il (seguitissimo) profilo Instagram di Caparezza si può notare quanto ci siano molte foto legate alla sfera professionale e nessuna (o quasi) che racconta quella privata. Aspetto che va a sottolineare ancora di più la volontà del cantate di proteggere la propria riservatezza.

Ha anche una pagina ufficiale su Facebook, che viene gestita dal suo staff.