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Ipoacusia: sintomi, forme e diagnosi

I sintomi, le forme e l'importanza nella diagnosi dell'ipoacusia, una patologia che colpisce sempre più persone

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Redazione

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L’ipoacusia è un disturbo che con l’avanzare dell’età colpisce moltissime persone, ma può presentarsi anche nei bambini e nei giovani. Un problema particolarmente fastidioso e insidioso perché il “sentire meno” porta le persone a estraniarsi e può rendere complicata la vita quotidiana.

Le cause, così come le terapie, possono essere differenti. In ogni caso è importante puntare sulla prevenzione e rivolgersi agli specialisti giusti per prendersi cura del proprio udito, come sottolinea Ruocco Luigi, direttore del centro acustico Primo Udito e audioprotesista con una esperienza pluriennale. Primo Udito rappresenta infatti un punto d’eccellenza per l’assistenza e la vendita degli apparecchi acustici, strumenti capaci di migliorare la qualità della vita di adulti, anziani e bambini colpiti dall’insufficienza uditiva.

Come si manifesta e che cos’è la perdita dell’udito?

“L’ipoacusia, ovvero la perdita dell’udito, può avere diverse cause. Può essere ad esempio ereditaria, può presentarsi con l’avanzare dell’età, ma anche essere legata a un trauma acustico, per esempio persone che hanno subito un trauma avendo lavorato in ambienti rumorosi senza le adeguate protezioni. Dietro questo problema ci sono spesso anche forme di malattie come otiti e altre patologie.”

Come possiamo riconoscere i primi segnali della perdita d’udito?

“Sono diversi i segnali che possono aiutarci a cogliere l’insorgenza dell’ipoacusia. Una persona che ne soffre, ad esempio, potrebbe aver difficoltà a seguire un discorso o capire cosa viene detto in ambienti rumorosi. Ci sono poi altri sintomi: l’impossibilità di sentire il campanello di casa, lo squillo del cellulare oppure una grande difficoltà nell’ascoltare il televisore e riuscire a comprendere le parole. Questi sono i primi segnali che evidenziano un problema di udito.”

Cosa dovrebbe fare chi capisce di avere un problema d’udito?

“La prima cosa da fare quando ci si accorge che qualcosa non va è recarsi dal medico di base e parlarne con lui. Il secondo step sarà quello di recarsi dall’otorino per una visita specialistica. Se il medico troverà una patologia risolvibile con cura o con un intervento se ne occuperà lui, qualora l’otorino riscontri un’ipoacusia che non sia risolvibile con cure e interventi si consiglia l’apparecchio acustico.

Chi oggi deve affrontare un problema legato alla perdita uditiva troverà a disposizione ottime tecnologie altamente sofisticate. Parliamo di apparecchi che si indossano facilmente, non invasivi e indossabili immediatamente senza grandi fasi di adattamento. Parliamo, inoltre, di strumenti altamente tecnologici e pratici, ad esempio si possono collegare alla tv oppure al telefono, sono ricaricabili e non necessitano di cambiare la batteria.”

Quanto sono importanti in questi casi la prevenzione e i controlli?

“La prevenzione è fondamentale quando si parla di ipoacusia. A partire dai cinquant’anni bisognerebbe iniziare a effettuare i primi controlli, anche se non si hanno dei sintomi evidenti. Oggi esistono tantissimi centri, come ad esempio quello di Primo Udito, in cui è possibile fare dei controlli gratuiti e test.”

Una diagnosi precoce dunque è fondamentale?

“Assolutamente sì! Quando si parla di ipoacusia, intervenire in tempo può fare la differenza, consentendo di aiutare al meglio la persona affetta da questa patologia. I controlli, gli esami medici e le visite presso i centri come i nostri restano le armi migliori per affrontare il problema.”