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Problemi di udito? Ecco come superarli

Roberto Ghiozzi, audioprotesista, fondatore del Centro Acustico Italiano di Bergamo, ci racconta come contrastare i problemi d'udito

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

I problemi legati all’udito non derivano solamente dall’avanzamento dell’età ma possono essere causati da tanti altri aspetti come per esempio:

  • fattori genetici
  • traumi
  • patologie
  • esposizione continua ai rumori forti

Ecco perché indossare l’apparecchio acustico

Nonostante i dati ci evidenzino che sono milioni gli italiani soggetti a disturbi dell’udito, una percentuale ancora troppo bassa della popolazione si preoccupa di prevenire o affrontare il problema, e anche quando questo accade spesso non agisce in modo tempestivo. L’argomento è stato al centro di un’interessante conversazione col sig. Roberto Ghiozzi, titolare e fondatore del Centro Acustico Italiano di Bergamo specializzato nella vendita di apparecchi acustici e punto di riferimento sul territorio dal 1982. Con lui abbiamo parlato del tema della perdita dell’udito e di come approcciare al problema.

Come afferma Ghiozzi i problemi uditivi e l’esposizione alla sordità sono un fenomeno che riguarda indistintamente uomini e donne, in età non necessariamente avanzata e, anzi, progressivamente più giovane. La sordità sta diventando sempre più diffusa e uno dei motivi principali è l’aumento della speranza di vita delle persone. Tuttavia, non è un problema limitato solo all’invecchiamento naturale. Nei più giovani, le cause spesso sono legate alle attuali situazioni uditive, come l’ascolto di musica ad alto volume tramite cuffie o in discoteca, l’utilizzo dell’autoradio e l’esposizione al rumore del traffico stradale, che mettono enormemente a rischio le orecchie.

Sig. Ghiozzi, sappiamo che molte persone soffrono di problemi legati all’udito ma che per motivi di imbarazzo non accedono alle cure. Cosa succede se non si affronta il problema?

È fondamentale considerare che, in media, le persone che hanno problemi uditivi tendono a ritardare le visite di controllo fino a 5 o 7 anni prima di decidere di utilizzare un apparecchio acustico. Durante questo periodo, il cervello subisce una deprivazione sensoriale, perdendo la capacità di ricordare i suoni che ci circondano. Quando si inizia a utilizzare un apparecchio uditivo, è irrealistico aspettarsi un recupero immediato di tutte le perdite uditive, poiché è necessario ricostruire la memoria sonora storica. Questo processo richiede un adattamento graduale che può richiedere del tempo, a seconda della gravità della perdita uditiva, della tipologia del deficit, dell’età del soggetto e di quanto tempo ha trascorso con problemi uditivi. Sono fattori diversi che influiscono sull’adattamento protesico, che può richiedere da 6-8 mesi fino a 2 anni per essere completato.

Dalle sue parole emerge che ci sia un rifiuto della patologia…

Sì, è lo stesso rifiuto che le persone hanno come prima reazione quando si manifestano problemi di salute. Molte persone trovano difficile accettare il fatto di avere una perdita uditiva e ritengono che questa perdita non sia tanto grave da dover ricorrere a visite e cure. In alcuni casi il rifiuto può essere accentuato anche da un certo imbarazzo che alcune persone hanno all’idea di portare un apparecchio acustico.

Qual è il compito del tecnico audioprotesista?

La mia figura interviene subito dopo che è stata effettuata la prima valutazione dell’udito da parte di un medico specialista. Solo in seguito il tecnico audioprotesista ha il compito di individuare la soluzione audioprotesica più adatta e adeguata al singolo paziente. Per riuscirci non basta padroneggiare gli aspetti tecnici ma è necessario essere in grado di instaurare con la persona un rapporto di fiducia al fine di consigliare il giusto utilizzo dell’apparecchio acustico.

Come sono cambiati gli apparecchi acustici nel tempo?

Gli apparecchi acustici di una volta erano ad applicazione lineare, cioè amplificavano indistintamente tutte le frequenze: per andare ad amplificare le alte frequenze, che sono quelle responsabili della comprensione del parlato, si sovraccaricavano le basse frequenze, con la conseguenza di provocare disturbo al soggetto che li indossava. I dispositivi di oggi, digitali, oltre ad essere di dimensioni enormemente più ridotte, consentono invece di amplificare in modo selettivo le frequenze, consentendo una qualità di vita notevolmente migliore rispetto al passato. Il mio lavoro con il Centro Acustico Italiano di Bergamo è quello di garantire un servizio altamente professionale, mirato alle esigenze individuali di ciascun cliente. Oltre alla vendita di apparecchi acustici, il centro fornisce assistenza e consulenza personalizzata, garantendo al cliente un supporto completo durante tutto il percorso di adattamento e utilizzo del dispositivo.

Se desideri approfondire tutti questi aspetti, puoi metterti in contatto con Roberto Ghiozzi e i professionisti del Centro Acustico Italiano attraverso il sito centroacusticoitalianobg.com: da sempre specializzato nella vendita e applicazione di apparecchi acustici digitali, il centro è in grado di aiutare a risolvere problemi d’udito, fornendo, se richiesto, preventivi gratuiti, personalizzati e senza impegno.