Andrew Cunanan, l’omicidio Versace e i suoi 90 giorni da serial killer

Il 27 aprile del 1997 Andrew Cunanan uccide con un martello il suo amante. Ma quello sarà solo il primo dei suoi cinque omicidi. Tra le sue vittime anche Gianni Versace

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È il 27 aprile del 1997 quando, a colpi di martello, un giovane uomo uccide in maniera feroce e brutale Jeffrey Trail, il suo amico, il suo amante. Ma quello è solo l’inizio di una furia spietata che trasformerà il bello e dannato Andrew Cunanan in un serial killer. Quello è solo il primo dei cinque omicidi, tra le sue vittime anche lo stilista Gianni Versace.

Andrew Cunanan: 90 giorni da serial killer

Parlare di Andrew Cunanan riporta inevitabilmente alla mente l’omicidio di Gianni Versace, lo stilista e imprenditore italiano considerato uno degli uomini più rivoluzionari del mondo della moda.

Le motivazioni che hanno spinto all’assassinio si basano solo su tesi e speculazioni, su domande che probabilmente non avranno mai una risposta, ma quello che sappiamo con certezza è che lo stilista è stato ucciso da un uomo che in 90 giorni si è trasformato in un serial killer, quello inserito dall’FBI nella lista dei ricercati più pericolosi di tutti gli Stati Uniti, il fuggitivo 449. Ma chi era prima di tutto questo Andrew Cunanan?

Nato a National City il  31 agosto 1969 e cresciuto a San Diego, in un quartiere perbene, trascorre la sua adolescenza rendendo orgogliosi i genitori Mary Ann Schillaci, di origini italiane Modesto Cunanan. È uno studente modello, appassionato di storia, letteratura e teatro, anche se ogni tanto si mostra aggressivo con i suoi compagni di scuola.

Si dichiara apertamente omosessuale a sua madre nel 1989, dopo che il padre sarà scappato nelle Filippine per evitare l’arresto per l’accusa di appropriazione in debita. Ma quel coming out sfocerà in una discussione violenta in cui Andrew paleserà la sua aggressività nei confronti della madre causandole una dislocazione della spalla.

Per un breve periodo, Andrew si trasferisce nelle Filippine con il padre, convinto di poter vivere qui una vita agiata. Quando scopre le condizioni di miseria in cui vive Modesto sceglie di tornare a San Francisco, in California, e costruirsi da solo la sua fortuna.

Si iscrive all’università, anche se non porterà mai a termine gli studi, né troverà lavoro. Nonostante questo Andrew Cunanan vive una vita fatta di agi e lusso, come fa non lo nasconde: si fa mantenere dai suoi amici e dai suoi amanti in cambio di prestazioni sessuali. È bello, intelligente e ambizioso, e punta in alto intrattenendo relazioni solo con un uomini molto ricchi e facoltosi.

Così Andrew sembra trovare il suo posto nel mondo, quello che gli garantisce un posto nella parte alta della società, macchine di lusso e grandi hotel. Eppure tutto questo sfarzo, evidentemente, non basta per mettere a tacere i suoi demoni interiori, così nella primavera del 1997 Andrew si trasforma in un serial killer commettendo cinque omicidi durante gli ultimi tre mesi della sua vita.

27 aprile 1997: Andrew Cunanan uccide Jeffrey Trail

È il 27 aprile del 1997 quando Andrew Cunanan uccide Jeffrey Trail. Lo fa con un martello, lo fa colpendo più volte il cranio del suo amante. Cosa lo ha spinto alla follia omicida non è chiaro, forse è colpa di quel tunnel di dipendenze da cocaina ed eroina in cui il giovane uomo era precipitato, senza riuscire più a risalire, o forse è per la gelosia e per i soldi. Fatto sta che quello non sarà il suo unico omicidio.

Il corpo del giovane Jeffrey Trail, ucciso a 28 anni, viene poi ritrovato all’interno dell’appartamento dell’architetto David Madson, anche lui amante di Cunanan, anche lui una sua vittima. L’uomo verrà ucciso con un colpo di pistola e il suo corpo sarà ritrovato dalle autorità sulle rive di un lago.

Andrew Cunanan non cerca di passare inosservato con i due brutali omicidi anzi, lascia tracce e indizi sul luoghi del delitto affinché venga riconosciuto come l’autore. È forse questo quello che voleva? Riesce nel suo intento, la polizia lo identifica, ma quello che sembrava un caso di facile risoluzione si trasforma in un inseguimento che dura tre mesi.

Gli omicidi così feroci, secondo la polizia, sono a sfondo passionale, sono compiuti per gelosia o per soldi, per questioni irrisolte tra amanti.

Dopo neanche due settimane dal primo omicidio, Andrew Cunanan uccide un altro uomo, un altro dei suoi amanti. Si tratta di Lee Miglin, imprenditore edile di 72 anni che intratteneva relazioni con giovani regalando loro automobili e appartamenti. Lo uccide il 4 maggio in maniera ancora più brutale, con un paio di forbici e una lama di un coltello

A quel punto Cunanan scappa nel New Jersey, la polizia è sulle sue tracce, ma senza successo. Andrew commette un altro omicidio, ma è diverso dagli altri, quell’uomo non è uno dei suoi amanti. È il guardiano del Finn’s Point National Cemetery di Pennsville. Lo uccide perché gli serve una macchina per la sua fuga. Ed è proprio sul pick up rosso rubato che fugge e va in Florida.

Andrew Cunanan, foto diffusa dall'FBI
Fonte: Getty Images
Andrew Cunanan, foto diffusa dall’FBI

Il serial killer e lo stilista

La polizia lo insegue, senza prenderlo mai, mentre Andrew Cunanan continua abilmente a nascondersi lasciando dietro di sé una scia di sangue e dolore. Nei suoi continui spostamenti il serial killer fa tappa a Miami, proprio dove vive uno degli stilisti più famosi e apprezzati del mondo: Gianni Versace.

Il 15 luglio del 1997 con due colpi di pistola Cunanan uccide a sangue freddo Versace nei pressi della sua abitazione a Miami Beach. Soccorso dal suo compagno Antonio D’Amico e dal suo amico Lázaro Quintana viene portato subito in ospedale, ma non ce la fa. Lo stilista italiano è morto.

Andrew Cunanan, la fine

Le prime teorie sul caso ipotizzano che l’uomo fosse spinto dalla rabbia di aver contratto l’HIV da uno dei suoi amanti, smentite poi dall’autopsia. Per altri Cunanan è mosso dal rancore e dall’invidia, dal fatto di non essere abbastanza facoltoso, di non riuscire a frequentare determinati ambienti riservati solo a uomini ricchi e famosi, di successo, come i suoi amanti, come Gianni Versace.

Ma cosa si spingeva davvero l’omicida, ad agire, nessuno lo saprà mai. Dopo tre mesi di sangue, morti, fughe e domande senza risposte si arriva all’epilogo. L’omicidio di Versace rappresenta la resa dei conti per Cunanan che viene individuato dalla polizia mentre si trova su un’imbarcazione a Miami.

La barca, appartenente a un uomo tedesco, viene circondata, ma quando le autorità fanno irruzione si trovano davanti al corpo senza vita di Andrew: si è sparato in bocca con la sua pistola. È la fine, il serial killer è morto.

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Fonte: Getty
Gianni Versace insieme alla sorella Donatella, 1996