“Un passo dal cielo 7”, Serena Iansiti: “La mia Carolina? Nappi si sente messo da parte”

Serena Iansiti ci racconta della sua Carolina e della sua storia con Nappi in "Un passo dal cielo 7". E ci svela qualcosa del "Commissario Ricciardi"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Serena Iansiti è la splendida e frizzante Carolina Volpi di Un passo dal cielo. Nella settima stagione ha definitivamente conquistato Vincenzo Nappi (Enrico Ianniello), ma la loro convivenza coi figli di entrambi rischia di diventare seriamente movimentata.

Classe 1985, affascinante e bellissima, Serena Iansiti ci ha raccontato del set di Un passo dal cielo 7, della sua passione per la vita all’aria aperta, del suo essere mamma di Viola e di come questo le abbia fatto cambiare la prospettiva su molte cose.

Serena Iansiti
Fonte: Getty Images
Serena Iansiti

E mentre ci diverte in tv con le vicende di Carolina e Vincenzo tra Valdobbiadene e le Dolomiti, Serena ci svela anche qualcosa della sua Livia nel Commissario Ricciardi anticipandoci che la terza stagione probabilmente ci sarà.

Carolina ha definitivamente conquistato Vincenzo Nappi: com’è la convivenza con lui?
Abbiamo lasciato la scorsa stagione Carolina e Vincenzo innamorati, lui le aveva fatto la dichiarazione d’amore in vigna, e adesso le cose procedono sempre meglio. Lei adesso è una donna realizzata. Dal punto di vista lavorativo la sua azienda vinicola ha grande successo. Infatti abbiamo già visto che ha ricevuto una proposta d’affari da Joe Bastianich che decide di accettare, nonostante all’inizio avesse dei progetti diversi, perché voleva allargare ancor più la famiglia con un bimbo che fosse suo e di Nappi, visto che Carolina ha già Paolino e lui Mela. Ma viste le reticenze di Vincenzo nell’avere un nuovo figlio, Carolina decide di buttarsi sul lavoro e accettare i soldi che le sono stati offerti. La coppia sta andando bene ma Nappi a un certo punto inizia a risentire di questa situazione dove Carolina ha un ruolo predominante, di donna realizzata sotto tutti i punti di vista, mentre lui si sente messo da parte. Così iniziano i primi equivoci, i primi non detti, le prime bugie che movimenteranno non poco la loro storia.

Come Carolina, sei anche tu un’appassionata della vita all’aria aperta e di vino?
Sì, piace molto la vita all’aria aperta. Mentre parliamo, sto prendendo un caffè a Villa Pamphili che è uno dei parchi più grandi di Roma. Appena posso, anche viaggiando molto, cerco di ritagliarmi dei momenti all’aperto. Anche il vino mi piace molto, sia rosso che bianco a seconda di quello che mangio.

L’incontro con Bastianich come è stato?
Molto divertente. Era la sua prima volta sul set come attore e l’ho trovato molto a suo agio. Abbiamo lavorato in Valdobbiadene, infatti quest’anno Un passo dal cielo 7 è stato girato non solo sulle Dolomiti ma anche lì, nella patria del Prosecco. Ed è tra questi vigneti che fa la comparsa un nuovo personaggio, Hans, interpretato da Davide Tucci, amico d’infanzia di Carolina che vorrà portarla ancora più fuori, in tutti i sensi, facendola investire nelle bollicine. Capiremo poi come andrà a finire.

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Fonte: Luca Carlino
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La settima stagione di Un passo dal cielo ha visto diverse new entry, da Giorgio Marchesi a Marco Rossetti: ci racconti di questo nuovo set?
È stato molto intenso e faticoso, ma grazie a questa famiglia allargata che è quella di Un passo dal cielo che va avanti da moltissimi anni, molto prima del mio arrivo, si è riusciti a lavorare sempre molto bene. E il lavoro di squadra paga sempre. Si pensa solitamente che il merito sia del regista, del singolo attore, ma non è così. Ma la riuscita di una serie, di un film dipende dall’insieme della troupe, da tutto il lavoro che c’è dietro. In particolare, io non ho avuto molto modo di lavorare con Marchesi e Rossetti, perché la serie è proprio divisa in due, c’è la parte più di commedia, la mia, e quella più d’azione. In ogni caso, con Giorgio [Marchesi] ci conosciamo da diverso tempo, abbiamo fatto teatro insieme, quindi sono stata molto contenta di questi nuovi ingressi.

Invece con Enrico Ianniello hai condiviso più set anche recentemente, oltre a Un passo dal cielo penso al Commissario Ricciardi
Assolutamente. È un piacere ritrovarlo come compagno di set, perché è un attore generoso, straordinario. E quest’anno è anche nella doppia veste di regista in Un passo dal cielo – quattro episodi li ha diretti lui – ed è molto attento, garbato, mai nervoso. Sicuramente anche il fatto che sia un attore, capisce meglio come guidare il lavoro sul set.

Invece come ti sei trovata con Giusy Buscemi, la prima donna ad essere protagonista di questa fiction?
È diventata protagonista, ma aveva già lavorato in questa serie. Per cui mi fa molto piacere che sia arrivata ad avere questo ruolo.

Parlando invece del Commissario Ricciardi, abbiamo visto che Livia commette un errore fatale: riuscirà a riscattarsi nella terza stagione (se ci sarà)?
In realtà si è già riscattata alla fine della seconda stagione. Rispetto al romanzo il tema è stato trattato in modo un po’ diverso. Nella fiction sembra che l’errore di Livia sia dovuto a un momento di confusione dovuta all’alcol che la porta a sfogarsi con Falco, la persona più sbagliata; nel libro invece sembra quasi una scelta consapevole. Chiaramente all’epoca non si poteva scherzare su certi argomenti e lei è sinceramente pentita di quello che ha fatto e nonostante l’amore non corrisposto di Ricciardi finirà per concedersi a Manfred per evitare che ci siano delle ripercussioni fatali su di lui. Nella terza stagione, vedremo come e quando si farà, ci saranno sviluppi a riguardo.

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Fonte: Serena Iansiti
Serena Iansiti

Ti piace interpretare donne sempre diverse? Ad esempio Livia e Carolina, pur essendo entrambe molto forti, sono differenti: chi di loro ti rappresenta meglio?
Quello che mi piace del mio lavoro è interpretare donne differenti da me in cui naturalmente mettere del mio. Ovviamente la contemporaneità è quella che mi è più vicina. Però interpretare un personaggio lontano nel tempo e nello spazio da me mi permette di usare di più la fantasia. Certo Carolina è più spigliata ma si trova in una situazione molto diversa. Direi che lei e Livia mi piacciono entrambe. Così come mi piace interpretare personaggi inaspettati, che sappiano stupire e di solito sono quelli ricchi e sfaccettati.

Dalla nostra ultima intervista sei diventata mamma. Come è cambiata la tua vita di donna e di attrice?
Diventare mamma è stata la cosa più bella della mia vita. È stato un proseguo naturale di quello che doveva essere. Chiaramente ti stravolge la vita ma in senso positivo e si provano sensazioni che non ci si può aspettare di provare. Anche quando aspettavo Viola, non facevo progetti, non pensavo a come sarebbe stato dopo perché poi  sapevo che mi avrebbe piacevolmente stravolto con la sua vita. Il mio essere donna non è cambiato, ma si è accentuato. Tutto quello che pensavo prima ad esso lo sento amplificato. Per esempio, l’importanza del tempo e delle scelte che si fanno. Adesso le cose devono valere la pena, non che prima non fosse così, ma con la presenza di Viola il tempo diventa ancora più importante perché diminuisce, perché devo e voglio pensare a lei senza perdere il mio centro, senza dimenticarmi di me. Per questo continuo a fare l’attrice. Viola mi fortifica in quello che sono e mi spinge a dare il meglio.

Stai lavorando a nuovi progetti?
Ancora non ho firmato, è un progetto Palomar. E poi c’è anche qualcos’altro, insomma si stanno muovendo delle cose.