Matteo Romano: “Stasera porto Elton John all’Ariston: mi rivedo molto in lui”

Tra i più giovani artisti in gara quest'anno al Festival di Sanremo, Matteo Romano si racconta in esclusiva a DiLei, tra emozioni e obiettivi.

Foto di Andrea Bertolucci

Andrea Bertolucci

Giornalista esperto di Lifestyle

Classe 1990, Andrea Bertolucci è un giornalista e autore specializzato in cultura giovanile, lifestyle, società ed economia dell’intrattenimento. La sua attività professionale lo ha avvicinato negli anni ad alcune tra le principali redazioni televisive e web nazionali. Andrea è considerato uno dei maggiori esperti di cultura Trap nel nostro Paese.

Tra i più giovani artisti in gara quest’anno al Festival di Sanremo c’è Matteo Romano, sul palco dell’Ariston con “VIRALE”, un brano che racconta di una storia d’amore (o meglio di un litigio dopo l’amore e dell’amore dopo un litigio) con un linguaggio tipico della generazione di Matteo, che ha appena 19 anni.

Primo di tre gemelli, Matteo è nato e cresciuto a Cuneo (dove ha frequentato il Liceo Classico), e ha iniziato ad ascoltare musica condividendo le passioni dei genitori, che spaziano dal pop al rock al cantautorato italiano. Sin da bambino Matteo ha messo in mostra la sua vena creativa prima con lo studio delle percussioni e della chitarra, poi con il canto e il pianoforte.

Durante il primo lockdown, nel marzo 2020, Matteo ha iniziato a pubblicare cover sui social network, in particolare su TikTok. Oltre alle cover pubblica anche un pezzo di “Concedimi”, brano che diventerà il suo primo inedito, riscuotendo un enorme successo fra i giovanissimi.

Matteo Romano

Matteo Romano, un debutto sul palco dell’Ariston.
Sono molto emozionato, proprio contento di come stia andando. Era il mio obiettivo fare queste esibizioni al meglio senza farmi travolgere dalle emozioni, ma cercando di sfruttare al massimo questa occasione e penso di esserci riuscito. Dopo un inizio un po’ più turbolento, ad un certo punto ho deciso di lasciarmi andare e me la sono goduta.

Come ti senti ad essere in gara con artisti del calibro di Elisa, Emma e Massimo Ranieri?
È sicuramente un motivo di grandissimo orgoglio essere messo  in ordine di uscita dopo Emma, alla quale fino a qualche mese fa aprivo i concerti. Mi fa essere veramente fiero del mio percorso e di ciò che ho fatto nell’ultimo anno. Oltre a questo, è anche un motivo di grande stimolo, perché questi artisti sono i colossi della musica italiana e bisogna cercare di essere al loro livello, ed è quello a cui sto puntando.

Stasera sarai sul palco con Malika Ayane a cantare una meravigliosa canzone di Elton John, “Your Song”.
Quella di Elton John è una figura in cui mi rivedo molto, sia perché suona il pianoforte sia perché è un cantautore. “Your Song” è un brano immenso, in grado di parlare d’amore in un modo così semplice, quasi innocente, mi rapisce sempre. E poi la scelta di Malika è venuta da sé, perché è un’artista dalla forte sensibilità e che penso sia in grado di interpretare questo brano nel modo più intimo e personale possibile.

Vediamo sempre più spesso a Sanremo dei look provocatori e stravaganti, tu invece hai giocato di sottrazione con Armani. Perché questa scelta?
Penso sia la più coerente e quella che mi rispecchia di più. In generale, anche nella vita quotidiana, sono molto minimal: preferisco mettere meno cose, adoro il monocolore. Quindi volevo portare una versione elevata di ciò che vesto tutti i giorni, anche perché volevo essere a mio agio su quel palco. E Armani è stato veramente disponibile a vestirmi in queste serate e sono contento di come mi presento all’Ariston: mi sento la migliore versione di me stesso. Sono degli abiti semplici e minimal, ma allo stesso tempo appropriati sia per la mia età che per il contesto.

I dati share di quest’anno sono incredibili e includono una generazione – la tua – che non ha mai particolarmente familiarizzato con Sanremo. Tu arrivi da tutt’altro mondo, da Tik Tok: che idea ti sei fatto in questo senso?
Secondo me il Festival negli ultimi anni è riuscito ad innovarsi e a modernizzarsi, l’abbiamo visto l’anno scorso con Madame e l’anno prima con altri artisti. E quindi arrivare a Sanremo è stato un percorso naturale: lo trovo il mio contesto giusto, non avrei potuto desiderare un posto migliore dove portare la mia musica. È bello vedere che artisti come Gianni Morandi o Iva Zanicchi trovino ancora spazio su questo palco perché se lo meritano assolutamente. Però allo stesso tempo c’è anche spazio per giovani come me, che meritano uno spazio su questo palco. Sanremo è ormai diventato un appuntamento di interesse anche per tutti i ragazzi della mia età: in questo senso Amadeus è stato molto bravo a innovare e stare al passo coi tempi, pur rimanendo integro nella sua credibilità.