Luisa Corna è stata tra le protagoniste della XXIX edizione del Festival Internazionale della Polizia, ricevendo il Premio Internazionale Apoxiomeno, l’unico riconoscimento nel mondo dato a chi, con la propria opera, ha valorizzato il lavoro delle Forze dell’Ordine, nella loro attività di tutela della sicurezza del cittadino.
Luisa Corna è entrata nella schiera delle star italiane e internazionali che hanno vinto la statuetta d’argento, tra queste troviamo Colin Firth, Matt Dillon, Hellen Mirren, Ennio Morricone, Robert Moresco, Nikita Sergeevič Michalkow, Abel Ferrara, Massimo Ranieri, Andrea Camilleri, Gina Lollobrigida, solo per citare qualche nome.
D’altro canto, ha recitato in fiction come Ho sposato uno sbirro. E in effetti l’ha fatto davvero, convolando a nozze nel 2023 con un ufficiale dei Carabinieri. Ma in tutta la sua carriera, ha affrontato temi sociali, lanciato messaggi positivi, di solidarietà.
Lo scorso 13 settembre hai ricevuto il prestigioso Premio Apoxiomeno, ce ne vuoi parlare?
È stato un onore riceverlo. Sono stata premiata nella categoria musica. È un riconoscimento che valorizza non solo l’attività artistica, ma anche il legame con il sociale e la mia vicinanza alle forze di polizia. Nel mio percorso ho avuto spesso modo di collaborare con realtà istituzionali, come la banda dei carabinieri diretta dal Maestro Martinelli, ed è sempre stato un piacere. Credo che sia anche un modo per avvicinare le persone attraverso valori comuni.
In questo senso, secondo te, quale deve essere oggi il ruolo dell’arte?
L’arte, e in particolare la musica, ha la responsabilità di diffondere messaggi che arrivino al cuore di tutti. Non parlo solo di emozioni, ma anche di temi sociali che possono far riflettere e aprire prospettive. Con il tempo mi accorgo sempre di più di quanto sia fondamentale lasciare ai giovani messaggi positivi. Sono semi che, se piantati, possono diventare strumenti di forza nella loro vita.
Nei tuoi brani, qual è il messaggio che cerchi maggiormente di trasmettere?
Quello che mi sta più a cuore è raccontare la forza delle donne. In una mia canzone parlo di quel momento delicato in cui una donna percepisce, quasi grazie a un sesto senso, di trovarsi in pericolo. È lì che bisogna trovare il coraggio di allontanarsi e chiedere aiuto. Ma credo molto anche nella coesione: le donne devono fare rete tra loro, sostenersi a vicenda. E ci sono tanti uomini che hanno quella sensibilità preziosa per dare sostegno. L’importante è non restare chiusi nel proprio dolore, ma imparare a confidarsi. La musica può aiutare a dare voce a queste verità silenziose.

A proposito di musica, sei appena tornata sul palco con lo spettacolo Buon compleanno Mimì, dedicato a Mia Martini.
Sì, è un appuntamento che porto nel cuore. Siamo arrivati alla dodicesima edizione e io ho partecipato a undici di queste serate. Per me Mimì è un’artista immensa: la sua voce, la sua intensità, la sua capacità di trasmettere emozioni pure. Purtroppo è stata vittima di tanti pregiudizi che l’hanno ferita profondamente, ma la sua arte rimane intatta e potentissima. Durante la serata ho cantato La nevicata del ’56, scritta da Franco Califano, e Se mi sfiori, che nasce da una collaborazione con Mango, oltre al mio brano Il giorno giusto. Ho avuto anche il piacere di condurre la serata: un doppio ruolo che mi ha emozionato molto.
Qual è la tua canzone preferita di Mia Martini?
Almeno tu nell’universo è forse quella che più la rappresenta. È un brano che è diventato una bandiera, un inno alla diversità, alla capacità di rimanere autentici nonostante tutto.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Continuo coi concerti e soprattutto col teatro. Sto collaborando da anni con Derby Cabaret, un progetto ideato da Maurizio Colombi, che riprende la tradizione storica del Derby di Milano. È uno spettacolo che unisce comicità e musica, con la mia voce a fare da collante. Abbiamo diverse date in programma, non solo a Milano, ma anche a Bolzano, Cremona, Crema e altri teatri italiani.
Ti rivedremo anche in televisione?
Per ora ci torno quando ho qualcosa di concreto da proporre. Negli ultimi mesi ho presentato il mio brano Il giorno giusto e adesso stiamo lavorando a un nuovo singolo. Credo che sarà quella l’occasione per rivedermi in TV, magari come ospite musicale.
Ti aspetta un autunno intenso. C’è un filo rosso che unisce tutti questi progetti?
Credo sia la voglia di trasmettere emozioni vere e messaggi che restino. Che sia attraverso un brano, uno spettacolo teatrale o una serata in televisione, per me l’importante è che le persone possano portarsi a casa non solo un ricordo, ma anche un pensiero che li accompagni.