“Ingrassare in menopausa? È fisiologico. Ma così si può perdere peso”

La dottoressa Alessandra Freda, nutrizionista Allurion, ci spiega qual è la corretta dieta e le tecniche per dimagrire in menopausa. E non solo

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Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

La menopausa è una condizione che tocca la metà della popolazione mondiale, ma se ne parla ancora molto poco. Secondo un recente studio il 78% delle donne italiane non è informata sulle conseguenze che l’aumento di peso in menopausa può avere sullo stato di salute, eppure solo il 28% non si interessa di controllare i kg in più.

Dall’indagine condotta in tre diversi paesi: Italia, Francia e Regno Unito, è emerso che il 62% delle donne di età superiore a 50 anni cita come prima preoccupazione della menopausa proprio l’assunzione di peso. In Italia il 48% delle donne nella fascia di età citata, dichiara come primo motivo di insoddisfazione, il proprio peso, seguito dal cambiamento della forma fisica, solo al terzo posto l’insoddisfazione per la propria situazione finanziaria o di salute. E 4 donne su 5 accusano i sintomi sia prima che dopo la scomparsa effettiva del flusso mestruale. Addirittura, 1 donna su 10 accusa i malesseri della menopausa per oltre 12 anni.

Noi abbiamo chiesto alla dottoressa Alessandra Freda, nutrizionista Allurion, di spiegarci i motivi dell’aumento di peso in menopausa e come possiamo contrastare i chili di troppo.

Quali sono i segnali per capire che si sta entrando in menopausa?
Bisogna innanzitutto tener presente che la menopausa non è una patologia, ma un momento fisiologico nella vita della donna che coincide col termine della sua fertilità. Indicativamente, l’età media in cui si entra in menopausa è tra i 45 e i 55 anni. Però ci possono essere dei casi di menopausa precoce o tardiva. Generalmente si associa a un’irregolarità del ciclo mestruale, per poi arrivare alla completa assenza. Questa fase porta con sé alcuni disturbi, come l’eccessiva sudorazione o le vampate di calore, perché c’è una diminuzione degli estrogeni che genera questi momenti spesso mal tollerati dalle donne.

In presenza di questi disturbi e di irregolarità del ciclo, cosa si deve fare?
Ci si deve rivolgere al proprio ginecologo che dopo una visita prescriverà gli accertamenti del caso.

Tra i disturbi della menopausa, c’è l’aumento del peso: perché si tende a ingrassare?
Spesso accade di ingrassare in menopausa, perché è fisiologico che in questo passaggio della vita si abbia una riduzione del metabolismo basale di circa il 10%, ciò significa che si consuma circa il 10% in meno delle energie di base, non legate all’attività fisica, perché il metabolismo basale è la quantità di energia che ci serve per mantenere le nostre funzioni vitali. Con la menopausa c’è una riduzione del 10%, quindi spendo meno durante la giornata. Questo, se associato magari a un non cambio dell’alimentazione, può portare a un aumento di peso: consumo di meno, ma magio uguale a prima e dunque rischio di aumentare di peso. Inoltre, se nell’età fertile il grasso si va ad accumulare su cosce e fianchi, nella menopausa va ad accumularsi a livello addominale, ossia viscerale. Sebbene anche il primo sia da combattere, nel secondo caso oltre ad avere un effetto anti-estetico, presenta un aspetto clinico più importante, perché è il grasso più pericoloso, in quanto più infiammatorio e porta a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Perciò, è importante prepararsi all’arrivo della menopausa, mantenendo il peso sotto controllo anche negli anni precedenti. Si tratta di prevenire l’aumento di peso, prima della menopausa, riducendo così gli effetti che possono derivare questa fase della vita.

Quale consiglio alimentare dà alle donne che stanno entrando in menopausa e quale invece alle donne che lo sono già?
Il modo migliore per alimentarsi è quello che fa capo alla dieta mediterranea. Bisogna imparare a mangiare bene, a conoscere gli alimenti e ad abbinarli correttamente all’interno di un pasto e durante la giornata. Non c’è nessun alimento che va demonizzato o assolutamente eliminato ma bisogna fare la differenza tra quotidiano e occasionale. Nel quotidiano si tratta di consumare prodotti freschi, secondi piatti di carne, pesce, uova, formaggi, frutta di stagione, cereali, pane, pasta, pasta integrale, orzo, riso. Poi se ogni tanto può capitare un dolce, un bicchiere di vino o uno sfizio salato non succede nulla. L’importante è avere le idee chiare sulla quotidianità.

Dal punto di vista dell’attività fisica, in menopausa c’è qualche disciplina consigliata?
In realtà, è importante muoversi e con regolarità. Importante è individuare un’attività fisica strutturata che può essere la palestra, la piscina, il pilates, la camminata veloce che duri almeno un’ora, almeno tre volte la settimana e questo in modo costante e regolare nel tempo.

Laddove ci fossero delle difficoltà a perdere peso, esistono altre tecniche per agire sull’aumento di peso, come quelle proposte da Allurion: ci può spiegare?
Allurion è un device medico che consiste in un vero e proprio pallone intragastrico. La sua caratteristica principale è che per essere posizionato non richiede anestesia, sedazione, endoscopia o di un intervento chirurgico. Ma il paziente in una giornata normale, sveglio e cosciente, deve deglutire una capsula, che contiene un pallone tutto accartocciato su se stesso, bevendo dell’acqua. La capsula passa così nell’esofago e arriva allo stomaco. Tutto è eseguito in piena sicurezza, perché vengono effettuate delle lastre per monitorare l’andamento della capsula. Quindi si inizia a gonfiare la capsula quando è nello stomaco e in questo modo la si trasforma in un vero e proprio pallone che contiene circa 550 ml di soluzione fisiologica che pesa circa 1/2 chilo. Il compito del pallone è quello di occupare spazio, in modo che ce ne sia di meno per il cibo. Aiuta così a controllare i quantitativi di cibo che si introducono, perché ci si sente sazi. L’altra azione che compie è quella di far sì che lo stomaco non sia mai vuoto, perché per 4 mesi il pallone resta nello stomaco. Dunque, attenua il senso di fame.
Un’altra caratteristica del pallone è che dopo 16 settimane, cioè dopo 4 mesi, la valvola presente sulla superficie del pallone, che pian piano si degrada, si apre. Il contenuto, ovvero la soluzione fisiologica, si riversa nello stomaco, come se avessimo fatto una grossa bevuta. Quello che resta è l’involucro, una sorta di pellicola per alimenti, che viene espulso in modo naturale, attraverso le feci.

Dopo questi quattro mesi, la soluzione si risolve o l’intervento va ripetuto?
Non è la regola doverlo ripetere ma si può ripetere. Nel senso che non ci sono vincoli di peso per utilizzare il pallone, ovviamente devo però trovarmi in una situazione di sovrappeso. Si può riposizionare per ottenere un programma più lungo se necessario. Altrimenti, si continuano a fare le visite di controllo e tutto il lavoro di follow-up anche se il pallone se ne è andato. Il pallone dura 4 mesi, l’intero programma 6, ma non ci sono tempistiche standard, dipende dai bisogni e dalle esigenze dei singoli pazienti.
L’aspetto interessante di questo device è, oltre al pallone, la possibilità di fare un vero e proprio follow-up digitale. Insieme al pallone, viene consegnata una bilancia che è a casa del paziente e un orologio, uno smartwatch che monitora tutti i dati, come il numero dei passi, la qualità del sonno, il battito cardiaco, e c’è una condivisione in tempo reale col professionista che segue il paziente.