Fabrizio Colica, il grande successo di Arancione. “Diana Del Bufalo? Meravigliosa”

Da Le Coliche con suo fratello Claudio ad "Arancione" passando per "Pensati sexy": Fabrizio Colica ci racconta i suoi successi

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Grande successo per la commedia di Fabrizio Colica, Arancione, che è andata in scena al Teatro Golden di Roma. Come ci ha raccontato è il suo primo spettacolo scritto, diretto e interpretato e il pubblico lo ha accolto calorosamente.

Ma Fabrizio Colica sbanca anche con il film Pensati sexy, che distribuito dal 12 febbraio scorso su Prime Video, ha raggiunto in un giorno la prima posizione dei film più visti in Italia. E poi non vanno dimenticate Le Coliche con suo fratello Claudio, il duo comico che fa impazzire il web da oltre 7 anni con parodie divertentissime. E che abbiamo visto a Pechino Express nel 2018.

Ci racconti di Arancione, lo spettacolo che hai scritto, diretto e interpretato?
Arancione è il mio primo spettacolo, perché lo scritto io e mi sono cimentato anche nella regia. D’altro canto, ho lavorato con attori bravissimi [Leonardo Bocci, Patrizia Loreti, Paola Michelini e Mauro Conte ndr] che sono perfetti per i ruoli che ho scritto. Mi ha dato tantissime soddisfazioni.

Di cosa parla Arancione?
Arancione è una commedia tutta inventata che racconta di una serata in un appartamento, dove alcuni perdonassi credono si svolga una cena e invece di cibo non c’è nemmeno l’ombra. Perciò questo metterà in crisi i primi ospiti ad arrivare. Poi accadono talmente tante cose nel corso della sera che il cibo rimane solo come un elemento di sfondo. Ci sono tante sorprese e colpi di scena, ci si divertirà tanto ma poi accadranno cose che lasciano spunti di riflessione.

Perché proprio Arancione?
L’idea è che ognuno sceglie di vivere la vita col proprio colore. L’arancione è il colore del protagonista che ho interpretato io.

L’arancione è anche il colore di Fabrizio Colica?
No in realtà è un colore che non mi piace, non si abbina con nulla. Certo, è solare e sgargiante, però io sono uno dalle tonalità più scure, melanconiche.

Ti abbiamo visto in teatro, ma ti ritroviamo anche nel film Pensati sexy che ha avuto un grandissimo successo
L’ho girata un anno fa. La regia è di Michela Andreozzi che è molto innovativa, le piace sperimentare, sa maneggiare bene le tematiche femminile, cui sono molto legato, è a sua volta un’attrice, quindi sa scegliere attori – tranne me – bravi e giusti per quei ruoli. Io mi sono trovato benissimo a interpretare Stefano. Senza contare che ha avuto il coraggio di scegliere attori provenienti dal web. Molti hanno riserve a lavorare con loro, mentre negli ultimi anni sono emersi dei bravissimi artisti, come Angelica Massera o Andrea Dianetti o mio fratello Claudio. E a me stesso che finalmente sto facendo quello per cui ho studiato, visto che ho frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ringrazio davvero registe come Michela Andreozzi che si affidano ad artisti che vengono dal web ma che hanno alle spalle anni di studi e formazione.

Con Diana Del Bufalo, con cui hai recitato in Pensati sexy, come ti sei trovato?
Benissimo. Diana è una persona meravigliosa, sensibile e umile. È bravissima in tutto quello che fa, è una delle poche in Italia che sa recitare, cantare, ballare. Io la considero un’attrice al pari di Paola Cortellesi.

Michela Andreozzi ti ha diretto anche in Brave ragazze?
Io per lei sono un po’ come una scommessa. Ho iniziato con lei come attore cinematografico e grazie a lei sono arrivato a fare delle commedie, perché al Centro Sperimentale ho sempre interpretato ruoli drammatici o comunque di poca rilevanza comica.

Come sei finito sul web?
Stavo finendo l’ultimo del Centro sperimentale e mio fratello stava già facendo qualcosa sul web, aveva iniziato i primi video di successo. Così ho pensato anche io di fare qualcosa, magari di aprire un canale con lui, presentandoci come coppia comica e da lì non ci siamo più fermati [Fabrizio e Claudio Colica sono famosissimi come Le Coliche ndr]. Ci siamo scoperti come ottima coppia di scrittura, siamo equilibrati tra noi.

Le Coliche ormai sono un cult
In effetti, hanno più di sette anni. Abbiamo iniziato come gioco e poi siamo esplosi, quasi inaspettatamente.

Nonostante i pregiudizi che il mondo dello spettacolo ha per il web, la tua esperienza online si è rivelata positiva per la tua carriera?
Devo dire la verità che non mi ha aiutato. Pensavo mi avrebbe portato più risultati, perché Le Coliche era proprio nato come progetto per metterci in mostra, per mostrare le nostre capacità e qualità. Volevo fare qualcosa in attesa che mi chiamassero su un set. Invece ci è voluto un po’ prima che il cinema mi notasse. Ma il pregiudizio in generale nasce dal fatto che ci sono stati esperimenti cinematografici finiti male. Però l’errore che è stato fatto è stato quello di trasportare un progetto esistente sul web, al cinema. E non è una cosa giusta da fare. Bisogna vedere, osservare bene i talenti veri che ci sono sul web e sfruttarne le qualità migliori.